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Toscani non autosufficienti, progetti per favorire permanenza in casa

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È questa la finalità dei 25 progetti approvati dalla Giunta che saranno realizzati dalle Società della salute o dalle Zone – distretto che li hanno proposti

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie. 

Favorire la permanenza o il rientro in modalità assistita nella propria abitazione alle persone non autosufficienti.

È questa la finalità comune dei 25 progetti approvati dalla giunta regionale che saranno finanziati per una cifra totale che sfiora i 13 milioni di euro e realizzati a livello territoriale dalle Società della Salute o dalle Zone – distretto toscane che li hanno proposti.

È infatti giunto in dirittura d’arrivo l’avviso pubblico volto a rafforzare le prestazioni e i servizi che permetteranno di poter ricevere assistenza in ambito domiciliare con indubitabili vantaggi sotto il profilo della qualità della vita.

Gli interventi attivati saranno erogati sotto forma di Buoni – servizio e avranno una durata di 18 mesi a partire dal loro avvio.

Ha commentato l’Assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli:

Con l’approvazione di questi progetti sarà possibile aggiungere servizi sui territori per rafforzare gli interventi su un aspetto sempre più centrale per la presa in cura e la qualità della vita delle persone.

Si tratta di risorse che provengono ancora dalla precedente programmazione europea, ma che stiamo già orientando al prossimo futuro.

Le priorità individuate, e che prevedono investimenti per il rafforzamento dei territori, domiciliarità, integrazione delle risposte ai bisogni sociali e sanitari, sono previste dal PNRR e dal prossimo settennato 2021 – 2017 di programmazione dei fondi europei.

Condividiamo a pieno queste linee guida e anche in questo senso, la Toscana vuol farsi trovare pronta di fronte alle prossime sfide e opportunità.

Le azioni finanziate sono tre: la prima è destinata a potenziare i servizi di continuità assistenziale ospedale – territorio, la seconda è rivolta alla cura ed al sostegno familiare di persone affette da demenza, la terza all’ampliamento del servizio di assistenza familiare. I soggetti attuatori hanno previsto di dedicare complessivamente il 38% del finanziamento alla prima azione, il 25% alla seconda e il 37% alla terza.

1 – Percorsi di continuità assistenziale

Il primo intervento si inserisce nell’ambito dei percorsi di continuità assistenziale ospedale-territorio. Per ogni potenziale destinatario Agenzia di continuità ospedale-territorio predisporrà – preliminarmente alle dimissioni ospedaliere o da strutture pubbliche – un Piano individualizzato formulato sulle base delle specifiche necessità rilevate e l’elenco delle attività che potranno essere attivate presso il domicilio.

Il Piano individualizzato potrà prevedere la combinazione di più tipologie di intervento per un ammontare che può variare da un minino di 1.500 ad un massimo di 3.000 euro per ciascun destinatario.

2 – Sostegno familiare di persone affette da demenza

La seconda tipologia di interventi riguarda i percorsi di cura e di assistenza a persone affette da demenza e ai loro familiari. L’azione favorisce l’accesso a servizi anche innovativi di carattere socio-assistenziale a persone con disturbi cognitivi e servizi di sostegno alle loro famiglie, per garantire una reale possibilità di permanenza presso il proprio domicilio e all’interno del proprio contesto di vita.

Il destinatario riceverà un Piano individualizzato che potrà prevedere la combinazione di diverse tipologie di prestazioni consentendo la composizione di un pacchetto di interventi, attività di base di igiene, prevenzione cadute, informazione caregiver, il cui ammontare può variare da un minimo di 3.000 a un massimo 4.000 euro, erogabili attraverso un Buono servizio.

3 – Ampliamento del servizio di assistenza familiare

L’azione finanzia l’erogazione di contributi economici alla spesa per un “assistente familiare” regolarmente assunto con contratto a tempo indeterminato. L’obiettivo dell’intervento è quello di ampliare il servizio di assistenza familiare e promuovere l’occupazione regolare.

L’azione è rivolta a persone anziane ultra 65enni, o anche di età inferiore nel caso di persone con patologie degenerative assimilabili al decadimento cognitivo, che presentano un elevato bisogno assistenziale. Il contributo è erogato attraverso un Buono servizio il cui ammontare mensile può variare da 200 a 800 euro a seconda della condizione economica del destinatario verificata attraverso l’attestazione ISEE.

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