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Toscana spiega tabelle Agenas: meno entrate da ticket, più prestazioni

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Gli uffici chiariscono la corretta lettura che va fatta del rapporto pubblicato dall’Agenzia nazionale

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

La Toscana, rispetto a prima della pandemia, ha visto aumentare l’attività specialistica ambulatoriale. Di poco, dello 0,78%, ma è l’unica Regione con il segno ‘più’ rispetto ad una media italiana che, dal 2019 al 2022, segna una flessione del 9,8%.

Sono cresciute le richieste e le prestazioni. Lo certificava mesi fa Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

Ma perché allora, e lo scrive sempre Agenas, in un rapporto specifico, le entrate legate al gettito del ticket – ovvero la quota di compartecipazione alla spesa richiesta al cittadino – sono diminuite nel 2022 rispetto al 2019 e al 2018?

Dipende, spiegano dagli uffici regionali, dall’abrogazione della norma che prevedeva una quota ricetta aggiuntiva per prestazioni non esenti, ovvero dall’abolizione del superticket per fasce di reddito e del contributo di digitalizzazione di tac, risonanze, radiografie ed ecografie, avvenuta nel 2020: voci che valevano da sole nel 2019 circa 31 milioni e mezzo di euro e 24 milioni e 100 mila nel 2019, scese ad 8 milioni nel 2020, quando è stata eliminata la quota di digitalizzazione, e zero negli anni seguenti.

Al netto di tali somme, spiegano ancora negli uffici dell’Assessorato alla sanità della Regione, le entrate da ticket evidenziate nella tabelle di Agenas diventerebbero 102 milioni e 861 mila euro per il 2018, 104 milioni e 638 mila nel 2019, poco più di 73 mila euro nel 2020, quasi 100 milioni nel 2021 e 105 milioni e 666 mila euro nel 2022.

Entrate dunque in crescita, coerentemente con l’aumento delle prestazioni.

Agenas, precisa la Regione, considera comunque i dati contabili dei bilanci che non sono confrontabili con i dati analitici, che tengono conto anche dei ticket riscossi dalle strutture convenzionate e dai quali si rileva che le entrate relative al 2018 aumenterebbero fino ad oltre 107 milioni, quelle del 2019 a 110,6 milioni, a 83, 8 milioni di euro quelle del 2020, a 112,2 milioni di euro quelle del 2021 e a 120,1 milioni di euro quelle del 2022.

Con una crescita dunque, rispetto al 2019, non solo per il 2022 ma anche per il 2021.

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