Barni: ‘Toscana non immune. Nuove vie per contrastarli’
Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.
La Regione ha incaricato le università toscane, assieme all’Istituto storico per la Resistenza e all’Istituto Sangalli, di analizzare il fenomeno dei nuovi razzismi e della radicalizzazione dell’intolleranza.
Lo studio proseguirà fino alla fine dell’anno, ma in un evento pubblico a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione a Firenze, sono state intanto presentate oggi le prime conclusioni. Il risultato?
Sintetizza la Vicepresidente ed Assessore alla cultura, Monica Barni:
Purtroppo appare evidente che anche la nostra regione non è immune da questo problema. Abbiamo però avuto il coraggio di guardarci dentro. Lo ritenevamo importante: per reagire, per costruire nuove politiche, per continuare il lavoro già avviato in questi anni di contrasto ed educazione.
Proprio per questo abbiamo commissionato a studiosi che appartengono a discipline diverse e che hanno metodologie di indagine e linguaggi anche molto diversi tra loro il compito di darci una descrizione di quello che sta accadendo in Toscana.
Ne è emersa un’indagine già molto ampia, che ha provato ad indagare ad esempio l’atteggiamento di diciottenni e diciannovenni verso gli altri, dove i ragazzi appaiono mediamente meno aperti delle ragazze, ha analizzato le parole d’odio, ha mappato anche i fenomeni di discriminazione che appaiono in crescita. Nella vita reale e sul web.
Commenta Barni:
Dall’indagine abbiamo visto come le radice storiche dei nuovi razzismi siano moto forti, abbiamo appurato che ci sono anche legami internazionali fortissimi e che i social media costituiscono una cassa di risonanza enorme di tutto quello che viene comunemente detto e di questo fascismo immaginato che domina ancora tanta parte della nostra società.
Contro tutto questo vogliamo combattere e assieme agli esperti che hanno realizzato l’indagine vogliamo esplorare anche nuove vie, per rispondere alle false notizie con la verità storica e del contesto in cui viviamo.
Per la Vicepresidente della Toscana lo studio, che presto sarà on line sul sito della Regione, offre tanti spunti di riflessioni utili anche alle scuole.
