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Toscana: a scuola senza vaccini, ‘scelta irresponsabile’

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Vaccino-antiinfluenzale


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L’Assessore Saccardi e il Presidente della Commissione sanità in Consiglio regionale Scaramelli pronti a fare legge

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

I bambini potranno andare a scuola a settembre anche senza aver fatto i vaccini.
La Regione Toscana non ci sta ed alza le barricate.

Tuona l’Assessore alla salute, Stefania Saccardi:

Un atto da irresponsabili.

Con il Milleproroghe estivo, il Governo ha deciso di rinviare di un anno, al 2019-2020, l’obbligo di presentare i certificati vaccinali, così come era stato previsto dalla legge Lorenzin per i bambini da zero a sei anni.

Sui vaccini il Ministro ha già annunciato un disegno di legge specifico.
Con il rinvio, però, la precedente normativa è, di fatto, già scardinata.
Come medici ed esperti hanno già sottolineato, si tratta di una pessima idea.

I vaccini, grazie al cosiddetto ‘effetto gregge’ non difendono solo le persone a cui vengono somministrati, ma anche gli altri, i neonati e gli immunodepressi, ad esempio, che vaccinati non possono essere.

Perché ciò accada, occorre, però, raggiungere una certa soglia, il 95% di copertura, compresi i richiami.

Ed è necessario che l’obbligo permanga anche nelle regioni dove la copertura è già stata raggiunta, perché viviamo in un mondo globale dove la gente si sposta.

Oggi sono dieci i vaccini obbligatori.

Aggiunge l’Assessore:

Spero che non si faccia un passo indietro anche su questo.

Ma, se il Governo decidesse di andare avanti, la Toscana è pronta a portare in approvazione la legge a cui già stava lavorando prima dell’entrata in vigore della legge Lorenzin.

Lo spiega e ribadisce Stefano Scaramelli, Presidente della Commissione sanità in Consiglio regionale.

La Regione aveva, infatti, già promosso una legge toscana per introdurre l’obbligo di vaccinazione per l’iscrizione a scuola.

Con la norma nazionale, quella legge diventava superflua e non se n’era fatto più nulla.

Quelle norme, varate dalla Giunta e poi passate al vaglio della Commissione regionale sanità, avrebbero, però, bisogno ora solo dell’ultimo passaggio in aula consiliare per diventare legge.

Sottolinea Scaramelli:

In Toscana l’evoluzione della discussione sul merito dell’obbligo dell’introduzione delle vaccinazioni nelle scuole aveva seguito un processo di partecipazione e condivisione, tale da ipotizzare l’obbligatorietà, ai fini dell’iscrizione ai nidi e alle materne, di quei vaccini che la normativa nazionale declinava come obbligatori.

L’evoluzione del quadro normativo nazionale e la richiesta, avanzata proprio dalla nostra Regione, di superare la dicotomia tra vaccini obbligatori e raccomandati, ci consente oggi, nell’ambito delle nostre facoltà legislative, di poter ipotizzare la correlazione tra la loro obbligatorietà e l’iscrizione, quanto meno ai servizi nido e materne, ambiti formativi non obbligatori, nei quali la Regione ha piena competenza.

La sfida che abbiamo di fronte è evidentemente culturale, prima ancora che legislativa o politica.

‘Senza vaccini è come togliersi il casco in moto’.
Nel 2015 in Italia si era registrato un drastico calo della copertura vaccinale, scesa pericolosamente sotto la soglia minima di efficacia sociale.

Per il morbillo, ad esempio, si contavano pochi comuni in tutta la penisola con una copertura sufficiente.

Ricorda Saccardi:

Per questo lo Stato ha scelto di introdurre l’obbligo vaccinale, esattamente come molti anni prima era stato fatto per le cinture di sicurezza in auto, il cui obbligo ha ridotto i morti in incidenti stradali, con il casco che ha salvato molte vite, o con il salvavita in casa che scatta al primo accenno di corto circuito.

La scelta ora del Governo e del Parlamento è ancora più irresponsabile, perché col rinvio si nullifica una legge che già aveva prodotto effetti positivi nell’alzare i livelli di copertura della popolazione.

Si tratta di un atto che mette in pericolo i più piccoli e, soprattutto, coloro che non possono vaccinarsi.

La politica è responsabilità, la politica è prendere decisioni per il bene di tutti.

La politica non deve mettere in dubbio la scienza.

In Toscana manterremo l’obbligo, perché ha prodotto risultati positivi sulle coperture vaccinali e questo è un dato oggettivo.

Ribadisce Scaramelli:

Il senso di responsabilità verso i nostri figli deve unirsi alla capacità di assumersi responsabilità.

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