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Smorfia dalla A alla Z: dal numero “morto” al significato del numero 90

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Smorfia Napoletana


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La Smorfia è un antico sistema di interpretazione dei sogni associato alla numerologia e profondamente radicato nella cultura popolare italiana.

Originaria della Campania, questa arte si colloca al centro delle tradizioni del nostro Paese, e a distanza di secoli rappresenta ancora oggi una delle credenze in assoluto più diffuse.

Attraverso la Smorfia, i sogni vengono convertiti in numeri da giocare, nella speranza di trasformare un simbolo in una fonte di fortuna. Oggi, dunque, scopriremo insieme alcuni dei numeri in assoluto più simbolici della Smorfia Napoletana, insieme alle informazioni più importanti.

Cenni storici sulla Smorfia Napoletana

La nascita della Smorfia Napoletana si perde nelle sabbie della storia, ma si ritiene che le sue origini risalgano al periodo greco-romano. Non a caso, la sua simbologia è inevitabilmente legata al mito di Morfeo, come si racconta in questo articolo sulla Smorfia dalla A alla Z.

Nello specifico, lo stesso termine “Smorfia” deriverebbe da Morfeo, il dio dei sogni, figlio di Notte e di Ipno. Altre teorie, invece, sostengono che la Smorfia derivi dalla Cabala ebraica.

Con l’arrivo dei Greci in Italia, e soprattutto a Napoli, questa pratica si fuse con le credenze locali evolvendosi nel corso dei secoli, e dando vita ad altri giochi come la Tombola Napoletana, tipicamente giocata a Natale.

Questa eredità culturale continua a tramandarsi di generazione in generazione, rafforzando il legame con la città di Napoli e diventando un elemento imprescindibile della sua identità.

Ne approfittiamo per ricordare che esistono anche altre versioni della Smorfia, come quella siciliana e la tombola romana.

I numeri più simbolici della Smorfia Napoletana

Il morto e il morto che parla (47 e 48)

Si comincia con due dei numeri in assoluto più famosi, appartenenti alla Smorfia Napoletana, ovvero il 47 e il 48. Il primo corrisponde al “morto”, mentre il secondo è associato al “morto che parla”. Entrambi questi simboli posseggono svariati significati.

Il morto, ad esempio, viene spesso associato sia al sentimento della perdita sia all’importanza dei legami che si mantengono con le persone in vita. Il morto che parla, invece, è un numero portafortuna, ma bisogna prima interpretarlo correttamente.

Il numero 90: la paura

L’ultimo numero della Smorfia Napoletana è il 90, noto anche come ‘A Paura (da qui il detto “La paura fa 90”). A differenza di ciò che si potrebbe pensare, non si tratta di un simbolo negativo, ma incarna il timore che una persona può provare prima di un evento importante, o una tappa fondamentale per raggiungere il successo.

Inoltre, questo simbolo può aiutare chi sogna a capire quali sono le paure che lo frenano nella vita reale. Una curiosità: la paura nei tarocchi è rappresentata dalla carta del diavolo, la cui simbologia è molto simile a quella del numero 90 della Smorfia.

Il numero 4: il porco

Il numero 4 non è uno dei più ricorrenti, ma entra sicuramente nella lista dei più evocativi e curiosi. Viene rappresentato dal porco (‘O puorco) ed è uno dei più positivi in assoluto, in quanto simboleggia l’arrivo di un periodo di prosperità e di abbondanza.

Non a caso, il porco è considerato un animale molto importante nella cultura popolare italiana, in quanto fonte essenziale di cibo per le famiglie. Anche in questo caso, la nostra tradizione ci offre su un piatto d’argento un detto che spiega tutta la sua importanza: “Del maiale non si butta via niente”.

Il numero 42: il caffè

Parlando di Smorfia, non potremmo non citare il numero che più di tutti incarna l’animo napoletano, ovvero il 42. Viene ricondotto al caffè (‘O ccafè) e anche in questo caso assume dei connotati molto positivi.

Il caffè, infatti, ricorda il sapore della convivialità e della quotidianità, oltre alla condivisione, dato che viene spesso bevuto in compagnia di familiari e amici.

Naturalmente, come accade spesso nella Smorfia, il significato può variare in base al contesto, ad esempio se lo si beve da soli, se lo si offre agli altri o se ha un sapore amaro.

Il pazzo e lo scemo (22 e 23)

Spesso e a torto confusi, il pazzo e lo scemo rappresentano due figure molto diverse fra loro. Il primo, legato al numero 22, simboleggia chi dà in escandescenze e si infuria facilmente. Sognare il pazzo potrebbe voler dire che si sta vivendo un periodo di grande stress e tensione emotiva, o che non si riesce a scaricare la propria frustrazione.

In sintesi, ci segnala la necessità di trovare una valvola di sfogo. Lo scemo, invece, è equiparabile alla figura del giullare di corte: sognarlo significa che si sta per completare un obiettivo importante, o che entrerà del denaro.

Infine, occorre ricordare che le azioni compiute dai soggetti nei sogni potrebbero cambiare il numero di riferimento. Se lo scemo parla, ad esempio, bisogna ricondurlo al numero 73 (L’Ospedale), che indica la presenza di situazioni in sospeso che devono essere ancora risolte.

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