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Napoli nel baratro. Oggi a  Reggio Emilia per invertire la rotta

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Molti lo vorrebbero già lontano da Napoli ma l’esonero per il momento resta pura fantasia. Certo il tecnico spagnolo Rafa Benitez è parso ineditamente nervoso nell’ultima conferenza stampa, ma, più che il fiato di De Laurentiis sul collo, Rafa benitez rafasente la pressione della esigentissima tifoseria azzurra e soprattutto della stampa, che vuole a tutti i costi che il controllo della squadra gli sia sfuggito di mano. Dopo 4 gare di campionato, in cui solo a Genova e per puro caso in extremis è arrivata la vittoria, è lecito parlare di crisi, ma non tutto è ancora perduto, perché la stagione è appena iniziata: le due prime della classe, Juventus e Roma (a loro c’è da dire che tutto gira sempre per il verso giusto), ormai sembrano aver già preso il largo e si presume che per Natale avranno fatto il vuoto con le inseguitrici; le uniche compagini, però, davvero attrezzate per ambire al terzo posto, Inter e Fiorentina, stentano a spiccare il volo.

È un inizio si stagione che davvero nessuno si aspettava: dopo il deludente mercato estivo i tifosi avevano abbandonato ogni velleità di tricolore; speravano, però, liberi dagli impegni Champions e quindi più concentrati sul campionato, di non staccarsi sin dalle prime partite dal treno scudetto. D’altro canto la squadra, se è vero che non si è rinforzata con l’arrivo del tanto agognato difensore centrale e del mediano di qualità, d’altra parte non si è nemmeno, fatta eccezione per l’addio di Pepe Reina, indebolita. Il disastroso inizio di campionato deve essere imputato soprattutto al grave contraccolpo psicologico sorto per la mancata qualificazione in Champions. Certo l’allenatore non è esente da responsabilità: forse la sua più grande colpa, oltre a scelte tecniche almeno apparentemente scellerate (lo spagnolo avrà però avuto le sue buone ragioni, che spesso sfuggono a noi giornalisti che non conosciamo la condizione di ogni atleta minuto per minuto, per applicare un massiccio turnover), è il suo fanatismo tattico. Riteniamo che con la rosa a disposizione non si possa insistere con il 4-2-3-1: è stato ripetuto fino alla noia che con questo modulo la squadra risulta troppo sbilanciata perché che gli esterni alti non riescono sempre ad aiutare in fase difensiva e la difesa, con un centrocampo poco folto, scopre il fianco anche ad avversari modesti. Noi riteniamo che, pur non avendo centrali del calibro di Agger o Škrtel, il vero problema della difesa sia la mancanza di copertura in mediana, per cui anche l’arrivo di un grande centrale probabilmente non avrebbe del tutto risolto i problemi difensivi: in uno schema offensivo, come quello utilizzato da Benitez, gli interpreti in mediana e in difesa devono essere di altissima qualità. Noi non pensiamo che con il suo fanatismo tattico Benitez voglia lanciare segnali alla società per stimolarla, dopo il mercato estivo poco brillante, ad investire più seriamente a gennaio –in fondo tutti i nuovi acquisti, compresi David Lopez e de Guzman, sono arrivati con il beneplacito dell’allenatore–  né intendiamo dare consigli a un tecnico che nel palmares vanta decine di titoli, ma forse un 4-3-3 garantirebbe maggiore equilibrio.

paolo cannavaroMentre molte testate fantasticano sull’esonero di Benitez –alla nostra redazione, lo ripetiamo, non risulta che lo spagnolo rischi ancora la panchina-, fino a qualche giorno fa osannato per essere l’unico in Italia a proporre un calcio di impronta europea, gli azzurri oggi a Reggio Emilia avranno l’occasione di invertire la rotta, finora disastrosa, contro la non irresistibile squadra allenata da Di Francesco. Nella scorsa stagione il Napoli non ha mai rovinato il pranzo domenicale ai tifosi (6 vittorie e 1 pareggio nei 7 anticipi giocati alle 12:30), per cui si spera che non si dovrà addirittura rimpiangere l’assenza di un ex che oggi veste la casacca neroverde, ma che in questo Napoli avrebbe meritato di vestire la maglia da titolare.

 

 

 

 

 

Carmelo Cutolo

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Autore Carmelo Cutolo

Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.