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Napoli, nasce l’Ecomuseo Urbano diffuso di Scampia

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Ecomuseo Urbano diffuso di Scampia


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L’Associazione Chi Rom e… Chi No promuove un nuovo modello di sviluppo per l’area Nord di Napoli

Riceviamo e pubblichiamo.

Potenziare e adattare ai linguaggi contemporanei le intuizioni e le pratiche che gruppi di cittadini, attivisti, scuole, enti e associazioni portano avanti da tempo, come primo tassello per creare nuovi percorsi collettivi: nasce l’Ecomuseo Urbano diffuso di Scampia, il primo della città di Napoli.

Promosso dall’Associazione Chi Rom e… Chi No e selezionato nell’ambito del bando ‘I Quartieri dell’Innovazione’ dell’Assessorato alle Politiche giovanili e al Lavoro del Comune di Napoli, mira a promuovere inedite forme di innovazione, creatività e sostenibilità capaci di apportare trasformazioni di valore alla città.

Il progetto è stato cofinanziato dall’Unione Europea, Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014 – 2020.

Partendo dalla sua sede operativa, il centro Chikù – Cultura Gastronomia e tempo libero, l’Ecomuseo di Scampia intende esplorare e valorizzare le esperienze virtuose che, da oltre vent’anni, operano nell’area Nord di Napoli, creando un sistema strutturato che porti alla riappropriazione e valorizzazione dello spazio pubblico attraverso pratiche collettive creative in continuità con le esperienze che nel quartiere sono già patrimonio.

Un ‘contenitore’ che racconti Scampia e la città dal punto di vista dei suoi abitanti con il supporto di diversi linguaggi espressivi e artistici e che abbia la capacità di essere un forte attrattore culturale per visitatori esterni, studenti, giovani, turisti.

Le principali finalità del progetto sono:

  • la rigenerazione urbana sostenibile, da attuarsi attraverso il potenziamento e la crescita costante del protagonismo cittadino soprattutto giovanile, al fine di rimodellare e rigenerare il quartiere e la sua offerta, oltre a rifunzionalizzare gli spazi esistenti in un’ottica sistemica di sviluppo territoriale;
  • la formazione per lo sviluppo di competenze professionali, la generazione di percorsi culturali di qualità;
  • l’aggregazione e il cambiamento della percezione del quartiere di Scampia delle sue potenzialità, delle sue risorse ma anche della sua complessità e delle sue criticità attraverso una narrazione autentica, partecipata che non semplifica.

Coinvolgendo operatori culturali di ambiti differenti – TAN; Arrevuoto; Lunia Film; Lucania Film Festival; Inward; Transluoghi; La kumpania; Orangotango -, cittadini, attivisti, scuole – I.C. E. Montale; I.C. Pertini Don Guanella; Itis G. Ferraris; Isis Melissa Bassi -, Università – Dipartimento di Scienze Sociali Federico II; Diarc; Martin Luter Universitat -, associazioni ed altri ecomusei italiani, come ‘Terra Felix’ in provincia di Caserta e ‘Ecomuseo Mare Memoria Viva’ di Palermo, si darà vita ad un hub sia fisico sia virtuale.

Sono infatti previste azioni in presenza – spettacoli, incontri, workshop, residenze e tour – di riqualificazione e riscoperta delle aree del quartiere, rivolte a bambini, ragazzi e adulti, e, parallelamente, una serie di attività che produrranno contenuti multimediali.

I luoghi chiave del progetto saranno altresì caratterizzati da installazioni artistiche prodotte durante le residenze e i workshop, una speciale segnaletica con QR Code annessi accompagneranno i tour di quartiere rimandando al portale web del progetto, un vero e proprio archivio open source che tramanderà il passato della zona, offrirà approfondimenti, nuovi contenuti e amplierà le possibilità di connessione tra luoghi e generazioni.

Dal 17 al 20 febbraio si terrà il workshop ‘SEGNI – Tracce per un’identità visiva dell’Ecomuseo di Scampia’, attraverso il quale saranno proprio i partecipanti i protagonisti del processo contribuendo alla definizione delle linee di comunicazione dell’intero progetto, dell’Ecomuseo, dall’identità visiva territoriale alla grafica ai social media.

Interamente gratuito, il laboratorio è rivolto a ragazzi di ogni provenienza, dai 18 ai 30 anni; sarà possibile parteciparvi attraverso la call pubblicata dal 25 gennaio sulle pagine social dell’Associazione Chi Rom e…Chi No.

L’attività si articolerà in varie fasi: esplorativa, con tour guidati da esperti locali; brainstorming condiviso; un laboratorio creativo con esperti di arti visuali urbane; incontri tecnico-pratici tenuti da esperti nazionali provenienti da esperienze strategiche di innovazione sociale.

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