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Monumenti Aperti 2023 – Pratiche di Meraviglia ad Ozieri (SS)

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Monumenti Aperti 2023


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Gli appuntamenti del 6 e 7 maggio

Riceviamo e pubblichiamo.

Ci sarà anche Ozieri (SS) tra i comuni che sabato 6 e domenica 7 maggio inaugureranno la ventisettesima edizione di Monumenti Aperti.

Fino al 4 giugno, lungo cinque fine settimana, sessanta amministrazioni comunali della Sardegna ospiteranno la manifestazione e apriranno le porte dei loro beni culturali più preziosi per offrirli al racconto di migliaia di giovani studenti.

Accanto a quanti, come Ozieri, rappresentano vere e proprie “colonne portanti”, numerosa la presenza di enti locali che entrano per la prima volta nella rete, a testimonianza della vivacità dell’iniziativa nata a Cagliari nel lontano 1997.

Dopo la pausa estiva, Monumenti Aperti oltrepasserà il mare per approdare nella Penisola dove ancora una volta sarà presente in Emilia Romagna e in Puglia.

Una edizione 2023 che fin dal titolo ‘Pratiche di meraviglia’ vuole essere uno stimolo per giovani e adulti a riscoprire il piacere di meravigliarsi davanti alle bellezze del nostro straordinario patrimonio culturale.

Tra i comuni che hanno spesso preso parte alla manifestazione, la cittadina di Ozieri sarà presente alla ventisettesima edizione di Monumenti Aperti con ben 14 monumenti raccontati da studenti e volontari nel fine settimana di sabato 6 e domenica 7 maggio.

I monumenti

Pont’Ezzu, nel quartiere San Nicola è uno dei ponti romani più grandi e meglio conservati della Sardegna. Il ponte risale presumibilmente al I secolo d.C., con un importante restauro in epoca tardo imperiale, III – IV secolo d.C., e rimaneggiamenti in epoca medievale.

Lungo 89 metri e largo 4,30, è stato realizzato su sei arcate ed è stato utilizzato fino a qualche decennio fa.

L’area attorno al ponte romano, caratterizzata da una piccola zona umida ricca di presenze faunistiche, è un’oasi verde, istituita nel 1992 per conciliare gli interessi storico-archeologici con quelli naturalistici.

Le visite guidate saranno a cura della suola primaria ‘San Gavino’ il sabato dalle 16:00 alle 20:00 e la domenica dalle 10:30 alle 18:30.

Sarà invece il Liceo Scientifico IIS ‘Antonio Segni’ a curare le visite guidate del Cimitero Monumentale, la cui costruzione risale alla seconda metà del XIX secolo, e che presenta sculture e architetture dall’alto valore artistico, permettendo di ripercorrere la storia della città e delle sue famiglie attraverso le opere di Giuseppe Sartorio, Andrea Usai, Francesco Ciusa, Pinuccio Sciola, Gavino Tilocca ed Efisio Pisano.

La Pinacoteca ‘Giuseppe Altana’, collocata nei locali dell’ex centrale elettrica, espone una selezione di circa 70 opere dell’imponente collezione d’arte del Comune, la maggior parte frutto di donazioni delle famiglie Marras, Tinu e Cocco.

L’allestimento valorizza al meglio i più importanti pittori ozieresi con spazi dedicati come la ‘Sala Giuseppe Altana’ e le ‘Sale Pietro Tinu’. Tra le opere esposte si segnalano quelle di artisti noti a livello internazionale, come Battaglia, Ceccobelli, Cotani, Di Stasio, Galliani, Panzino, Passa, Pinelli, Pizzi Cannella, Ricci, Tacchi e Lai, e di importanti esponenti dell’arte otto-novecentesca sarda, toscana e umbra. Oltre a conservare un’importante collezione di opere d’arte e costituire un importante spazio espositivo, l’ex centrale elettrica rappresenta uno dei più importanti esempi di archeologia industriale della Sardegna.

L’edificio ha ospitato la prima centrale elettrica operante in Sardegna, in seguito adibita a pastificio. Al suo interno conserva alcuni macchinari che testimoniano la sua storia. Le visite guidate sono a cura del Liceo Classico IIS ‘Antonio Segni’.

Il Museo dell’Arte Molitoria rappresenta il primo museo dedicato alla macinazione e alla Panificazione in Sardegna. Conserva un’ampia selezione di strumenti per la macinazione del grano: dalle antiche macine nuragiche alla mola asinaria romana, in uso fino ai primi del ‘900. Presente, inoltre, una sezione botanica con l’esposizione di diverse qualità di grano. Visite guidate a cura dell’IIS Tecnico ‘Enrico Fermi.

Negli anni Settanta l’artista Aligi Sassu volle onorare le sue origini ozieresi, donando alla città un grande affresco. L’opera era in origine una pittura murale, la più grande in Sardegna per lungo tempo, che coi decenni è andata deteriorandosi per effetto degli agenti atmosferici ed è stata perciò recuperata nel 1998 attraverso un intervento musivo ad opera di artigiani specializzati indicati dall’artista.

Ispirato all’esempio del muralismo messicano, tanto nell’impianto compositivo quanto nell’intento didattico-sociale, il Prometeo di Aligi Sassu, tra i massimi esponenti dell’arte italiana del Novecento, rappresenta un unicum nel panorama sardo. Con esso Sassu infonde un senso di universalità alla storia della Sardegna.

L’opera, situata in piazza Grazia Deledda, ha per protagonista Prometeo, dio titano della mitologia greca, che dona il fuoco e la saggezza agli uomini che creano la civiltà, narrata dall’artista, con immagini della storia di Ozieri.

Sono raffigurati oltre alla Dea Madre, ceramiche della Cultura di Ozieri, elementi dell’epoca nuragica e importanti personaggi ozieresi come Leonardo Tola, Francesco Ignazio Mannu, Gavino Cocco, Matteo Maria Madao e Salvatore Saba. Visite guidate a cura del Liceo Scientifico ‘Antonio Segni’.

Nella Piazza Baden Powell molto interessante è anche la visita al Civico Museo Archeologico ‘Alle Clarisse’, a cura degli studenti della Scuola Media ‘Grazia Deledda’. Il Museo Archeologico dal 2003 è infatti ospitato nell’ex convento edificata a metà del ‘700.

L’edificio conserva una vasta collezione archeologica, con reperti rinvenuti nel territorio di Ozieri, suddivisa in 4 sale: la sezione preistorica, in cui sono esposti originali e copie dei reperti più importanti della grotta San Michele, in particolare la pisside finemente decorata, gli idoli di Dea Madre e un nucleo di ossidiana.

La sezione nuragica, che abbraccia l’età del Bronzo e del Ferro, all’interno della quale spicca lo splendido lingotto ox-hide, dalla sua forma a pelle conciata, realizzato interamente in rame cipriota.

Non mancano gli edifici sacri, a partire dalla chiesa della Beata Vergine del Rosario, Visite guidate a cura del Liceo Scientifico IIS ‘Antonio Segni’. La chiesa fu edificata intorno al 1630-1638 dalla Confraternita del Santo Rosario, esistente già da qualche decennio, a seguito della fondazione dell’adiacente convento delle Clarisse, nei secoli XVII e XVIII fu utilizzata dalle monache di clausura.

All’interno sono conservate statue del XVII e XVIII secolo e un grande affresco naturalistico del 1699 firmato nella prima cappella a destra, detta delle Anime. E all’arte sacra è dedicato il bel Museo Diocesano di Arte Sacra, il cui edificio appartenne alla famiglia dei Borgia, duchi di Gandia, che lo donarono ai Gesuiti nel 1690 per istituire a Ozieri le scuole popolari. Divenne poi sede del Seminario e oggi sede museale.

Il percorso del Museo si articola in otto sale disposte secondo un ideale itinerario storico, liturgico e devozionale nel quale la cultura artistica e documentale racconta un percorso di fede lungo quasi un millennio.

Il Museo Diocesano ospita due importanti opere del pittore noto come il Maestro di Ozieri, XVI sec.: il retablo di Nostra Signora di Loreto e il Discendimento dalla croce. Visite a cura della 4° Elementare Istituto Comprensivo.

Particolarmente suggestive le Carceri Borgia. Visite guidate a cura dell’Istituto Comprensivo N.1 Scuola Media Chilivani. Appartenute al Castello di Corte, inglobato nel 1600 nel Palazzo Borgia, le carceri furono completate nel 1769.

Gli ambienti sono formati dalla cella di rigore, la cella femminile e le celle maschili. Sono visibili piccole aperture sulle pareti per la somministrazione del cibo ai detenuti. Fino al XVII sec., nel cortile, venivano eseguite le condanne a morte. Il registro dei defunti della parrocchia di Santa Maria, oggi Cattedrale, riporta che solo nell’anno 1638 ben 16 prigionieri furono giustiziati per mano del boia.

La Fontana Grixoni è certamente uno dei simboli di Ozieri, insieme ai due leoni, idealmente posti a sua difesa. La fontana attuale iniziata nel 1877 e completata nel 1882 su progetto dell’architetto Giovanni Pietrasanta, è stata realizzata grazie alla munificenza del nobile ozierese don Giuseppe Grixoni ed è alimentata dalle acque che furono canalizzate fino al paese dal don Giovanni di Castelvì, che alla fine del 1500 fece realizzare una fontana dove esisteva un’antica sorgente, la principale dell’abitato. Visite guidate a cura dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘E. Fermi’.

Già utilizzata in epoca preistorica come rifugio è la piccola Grotta del Carmelo, visite guidate a cura del Liceo Scientifico, al cui interno sono stati rinvenuti reperti della Cultura di Ozieri e del periodo romano.

Mentre la Grotta di San Michele, visite guidate a cura del Liceo Classico, rappresenta un sito molto importante per l’archeologia della Sardegna avendo restituito importanti testimonianze archeologiche che documentano l’utilizzo del sito come luogo di sepoltura e di culto durante il Neolitico.

La grotta ha un ramo principale e una serie di gallerie e altri piccoli ambienti. Lo sviluppo totale è di oltre 200 metri. La parte visitabile si riduce a circa 60 metri.

Fin dalla sua scoperta, nel 1914, nel sito sono state riportate alla luce testimonianze ceramiche risalenti al Neolitico recente, che hanno dato il nome alla Cultura di Ozieri, 4100 – 3500 a.C., diffusa uniformemente in tutta l’Isola.

Centro culturale e chiesa di San Francesco. Verso la metà del XVI secolo, i Frati Minori Osservanti trasferirono la residenza dalla chiesa di Loreto e costruirono un nuovo edificio nella periferia cittadina.

La costruzione del nuovo convento durò quasi due secoli, mentre la chiesa venne consacrata nel 1575. In base alla legge Rattazzi, il convento venne soppresso nel 1867 e adibito a caserma e poi a scuola. Nel 1936 la chiesa fu restituita al culto.

L’interno ospita lo straordinario altare in legno, dipinto in verde e oro zecchino: uno dei più belli e grandi dell’isola. L’altare venne iniziato dopo il 1691, grazie al contributo della nobile famiglia degli Arca, il cui stemma, con l’aquila bicipite, si può vedere sulla sommità. Di gusto moderno sono i vari affreschi opera del pittore di origine polacca Eugenio Bardsky, 1979.

Nel 1982 sono stati eseguiti lavori di recupero del complesso conventuale che oggi ospita il Centro Culturale di San Francesco con la biblioteca comunale.

Visite guidate a cura della 2a Media Istituto Comprensivo
Orario visite: sabato dalle 16:00 alle 20:00 e domenica dalle 10:00 alle 13:00, solo il centro culturale, e dalle 15:00 alle 19:00, centro culturale e chiesa.

L’elenco completo degli eventi collaterali è consultabile sul sito monumentiaperti.com.

Informazioni

I monumenti saranno visitabili gratuitamente, sabato dalle 16:00 alle 20:00 e domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00, salvo dove diversamente specificato.

Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. È facoltà dei responsabili della manifestazione limitare o sospendere in qualsiasi momento, per l’incolumità dei visitatori o dei beni, le visite ai monumenti. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

Infopoint:

Infopoint in Piazza Carlo Alberto, sabato dalle 16:00 alle 18:30, domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00.
Numero telefono: 079786207
Email: promozione.istituzione@comune.ozieri.ss.it

La campagna di comunicazione 2023

Monumenti aperti, pratiche di meraviglia

Il concept di campagna e lo slogan Pratiche di Meraviglia mettono al centro la voglia di (ri)scoprire le bellezze del patrimonio culturale a cui ci siamo involontariamente abituati, quasi facendo finta di «non sapere – non conoscere» ciò che ci apprestiamo a guardare, ascoltare, indagare. La meraviglia, quindi, come una condizione emozionale complessa, che unisce timore e sorpresa, ammirazione e reverenza, incantamento e benessere. In questo senso (ri)aprirsi alle meraviglie che ci circondano sottolinea da un lato la missione di una manifestazione che può ancora lavorare su spazi vitali di scoperta e conoscenza aiutando, oggi più che mai, il pubblico di visitatori a riscoprire, a meravigliarsi di nuovo e a reinvestire sulla memoria. E dall’altro valorizza il rapporto dell’individuo con il patrimonio culturale e che si riappropria della “meraviglia”.

Il visual della campagna propone un manifesto che richiama all’arte concettuale moderna che attraverso la tecnica del collage presenta la testa di Venere di Milo arricchita con dettagli fotografici di un viso di donna. L’obiettivo è comunicare la riduzione di distanza che si crea tra il monumento e chi lo guarda, tra il monumento e la comunità che lo ospita, con l’obiettivo di dissipare la diffidenza creata dal timore reverenziale che si ha nei confronti di un patrimonio che è sì vestigia del passato ma che è anche e soprattutto radice per il futuro.

Quest’anno abbiamo voluto fondere insieme in un’immagine la pratica della meraviglia di Monumenti Aperti nel rapporto tra volontari, pubblico e patrimonio.

È una dichiarazione di responsabilità verso il ruolo del presente nel ricordare il passato per costruire il futuro già oggi.

Uno stimolo a guardare da vicino ciò che guardiamo sempre come se fosse distante ma che non lo è realmente, è solo poco conosciuto o approfondito.

Le istituzioni aderenti

Monumenti Aperti 2023 è realizzata:
con il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
con il patrocinio del Presidente del Consiglio regionale della Sardegna
con ilcontributo di Ministero della Cultura e Ministero del Turismo, Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Beni Culturali e Assessorato del Turismo, dei 60 Comuni aderenti
e con il contributo di Fondazione di Sardegna
Main sponsor Energit
Sponsor SardexPay
Sponsor tecnici Arti Grafiche Pisano, Fservice, media partner Radio X e Eja TV, in collaborazione con BES – Best Events Sardinia.
Monumenti Aperti è coordinata su base nazionale dall’associazione Imago Mundi OdV.

Riconoscimenti

Monumenti Aperti ha ricevuto: 2018 – Premio dell’Unione europea per il Patrimonio Culturale / Europa Nostra Awards, il massimo riconoscimento europeo nel settore, per la sezione Istruzione, Formazione e Sensibilizzazione consegnato in occasione del primo vertice europeo del patrimonio culturale 2017.

Imago Mundi OdV è entrata a far parte della rete pan-europea per il patrimonio culturale Europa Nostra nel 2017.

Sito web, ufficio stampa e social media

I contenuti della manifestazione, corredati da informazioni sempre aggiornate, foto, comunicati stampa e materiali video, sono ospitati nel sito ufficiale www.monumentiaperti.com.

Il racconto in diretta della XXVII edizione di Monumenti Aperti si svolgerà anche su Facebook (@monumentiapertiofficial), Instagram (@monumentiaperti) e Twitter (@monumentiaperti), canali social nazionali della manifestazione. Il tag ufficiale è: #MonumentiAperti2023.

L’app Heart of Sardinia

Heart of Sardinia è un’app gratuita per iOS e Android, che da cinque anni promuove il patrimonio turistico dell’isola. Sarà l’app ufficiale dell’edizione 2023 di Monumenti aperti e una guida digitale per tutti i visitatori: al suo interno sarà possibile consultare la mappa dei monumenti visitabili e salvare gli itinerari in anticipo.

Heart of Sardinia si occuperà anche di raccogliere dati anonimizzati e aggregati sulle abitudini dei visitatori per misurare i risultati della manifestazione.

Una nuova sfida: la costituzione della fondazione di comunità di patrimonio
Dopo un quarto di secolo che ha segnato la crescita di rapporti e collaborazioni con i ragazzi delle scuole, con gli insegnanti, con le associazioni, con professionisti del settore e con i tanti Comuni – non solo della Sardegna ma anche, come detto, della Penisola – che negli anni si sono uniti al nostro progetto, Imago Mundi OdV intende ora rinnovare il proprio impegno volto alla tutela, valorizzazione, promozione del nostro patrimonio culturale, materiale e immateriale, attraverso il coinvolgimento diretto degli attori, Istituzioni, Enti, Scuole e Università, Sistema delle Autonomie, che a vario titolo animano e contribuiscono dal 1997 a realizzare il progetto culturale.

Le fondazioni di comunità costituiscono, secondo la nostra visione, una linea strategica di intervento, in quanto si ritiene rappresentino sia un importante strumento di infrastrutturazione sociale per il territorio, dato il loro positivo stimolo aggregativo adatto a facilitare la collaborazione dei differenti soggetti espressione della realtà locale, che un soggetto giuridico idoneo ad attrarre risorse e valorizzarle attraverso una oculata gestione patrimoniale tesa a includere nel progetto anche le comunità locali che a oggi non hanno avuto modo di aderire alla rete nazionale per mere ragioni di bilancio.

Il Comitato per la nascita della Fondazione di Comunità di Patrimonio denominata proprio Monumenti Aperti, nato nei primi mesi del 2022 e che ha già raccolto diverse adesioni formali e manifestazioni di interesse da parte delle amministrazioni locali, intende svolgere un ruolo propulsivo sul territorio, affiancando e accompagnando le istituzioni ed enti e le realtà organizzate che intendano aderire al progetto diventandone partner strategici al fine di facilitare, in prospettiva, l’adesione anche delle persone fisiche, i futuri cittadini, in un processo di allargamento progressivo per piccoli passi.

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