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Marco Laurenzi pilota ufficiale Flyve per la stagione 2019

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Marco Laurenzi


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Il deltaplanista laziale impegnato a difendere i colori della società guidata da Bernardo Gasparini e Giovanni Rupil e quelli della nazionale

Riceviamo e pubblichiamo.

Mentre continua senza sosta l’impegno della Flyve di Travesio (PN) in vista dello “Spring Meeting” in programma dal 25 aprile al 1° maggio 2019, antipasto dei Campionati del Mondo di deltaplano che vedranno il Friuli Venezia Giulia ancora al centro dell’attenzione di tutti gli appassionati del volo dal 13 al 27 luglio, anche gli atleti stanno affinando la preparazione atletica e mentale, consci dell’importanza delle competizioni che li vedranno impegnati da qui a qualche mese.
È il caso di Marco Laurenzi, pilota di punta della Flyve srl per la stagione 2019, che ha già volato in Friuli in occasione dei pre mondiali 2018 ed in due edizioni dello “Spring Meeting”, impegnato a difendere sia i colori della società guidata da Bernardo Gasparini e Giovanni Rupil che quelli della nostra nazionale.

Confida il Deltaplanista Laziale, classe ’89 e pilota più giovane in forza agli Azzurri:

È un grande onore per me rappresentare nel 2019 la Flyve e contestualmente volare anche per la Nazionale che, sotto l’egida e la guida dell’AeroClub Italia, schiererà in tutto sei piloti.

Per coloro che si stanno avvicinando a questa disciplina, le gare sono molto belle da vedere specie nelle fasi di decollo o atterraggio, in quanto nel primo caso c’è la possibilità di ammirare tutti i piloti allineati in cielo su una sorta di linea immaginaria in attesa dello start che avviene all’ora prestabilita dal direttore di gara, mentre, nelle concitate fasi finali, la contesa per la vittoria avviene a velocità molto elevate, dato che si oltrepassano anche i 100 km/h per arrivare primi a meta.

In ogni giorno di competizione vengono assegnati dei compiti, definiti in gergo tecnico “task”, ossia dei percorsi di gara con determinati punti da attraversare in volo, definiti “waypoints”.

Vince chi arriva per primo al campo di atterraggio o, in presenza di particolari situazioni meteorologiche che lo impediscono, chi maggiormente vi si avvicina.

La Flyve, inoltre, ha pensato anche a ringiovanire la propria rosa lanciando un “progetto giovani” di grandi ambizioni, che vuole reclutare nuove leve e contestualmente fornire un’adeguata preparazione a chi già vola al fine di potersi cimentare poi nelle competizioni più importanti a livello italiano ed internazionale.

Prosegue ancora il ciociaro che ha esordito in Nazionale nel 2017 con un superlativo primo posto di squadra ai Mondiali di Brasilia:

Questo progetto è sicuramente molto valido perché nelle sue intenzioni più nobili vuole far sì che nuovi piloti si cimentino nel volo e soprattutto accrescano la loro esperienza per poter competere poi con i migliori. Normalmente si inizia a volare tra i 16 ed i 18 anni -per i minorenni occorre un permesso dei genitori.

Dopo aver superato un esame psicoattitudinale e le visite mediche agonistiche di rito, si comincia a prendere confidenza con il deltaplano.

A differenza di altri sport, qui non conta solo il talento che può essere insito in una persona, ma occorre un mix tra bravura e conoscenza del mezzo, delle condizioni atmosferiche e dei luoghi dove si vola.

Per esempio, il Friuli è una palestra molto probante, perché si passa dalla pianura alla pedemontana ed infine anche alle montagne: insomma, durante il volo ci si può attendere di tutto ed è in questi casi che come si suol dire un pilota può “farsi le ossa”.

Se dovessi in qualche maniera descrivere o definire questa attività della Flyve, non avrei dubbi: prendiamo dei “pulcini” del volo e trasformiamoli in aquile.

La stessa aquila che la Flyve si è aggiudicata per il 2019, forte di piazzamenti di prestigio che oltre all’oro di cui abbiamo parlato sopra ai Mondiali 2017, nel 2018 ha centrato un 3° posto all’AWR e al Trofeo Monte Cucco, un 9° posto allo Spring Meeting di Meduno, oltre ad un altro oro di squadra ai suoi primi Europei.

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