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Lombardia, approvata richiesta referendum abrogativo legge elettorale

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Consiglio regionale della Lombardia


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46 i voti a favore

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

Riunito oggi, 25 settembre, in seduta straordinaria, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato con 46 voti a favore la richiesta di referendum abrogativo della quota proporzionale della legge elettorale, ai sensi dell’articolo 75 primo comma della Costituzione.
Hanno votato a favore tutti i componenti dei gruppi di maggioranza presenti, eccetto il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi che, secondo prassi, non ha partecipato al voto: nelle fila della maggioranza assenti al momento della votazione soltanto i Consiglieri Alan Rizzi, Forza Italia, e Manfredi Palmeri, Energie per la Lombardia.

L’unico rappresentante di minoranza presente in Aula il capogruppo di +Europa Michele Usuelli, che nel suo intervento aveva già preannunciato la non partecipazione al voto.

Gli altri Consiglieri di minoranza dei gruppi Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Lombardi Civici Europeisti avevano abbandonato l’Aula in mattinata

per protesta contro lo svilimento dell’istituzione regionale, costretta ad approvare in fretta e furia la richiesta di referendum sulla legge elettorale nazionale, dopo il diktat lanciato da Matteo Salvini.

In precedenza erano state respinte maggioranza le due questioni pregiudiziali basate sull’incostituzionalità del quesito e una questione sospensiva, tutte presentate dagli stessi gruppi di minoranza.

Prima del voto finale del provvedimento, sono stati approvati anche tre ordini del giorno, uno di Fratelli d’Italia e due di Forza Italia.

Il primo, sottoscritto da Franco Lucente e Barbara Mazzali, FdI, impegna il Consiglio regionale

a formulare una proposta di legge al parlamento nazionale che preveda almeno una quota di eletti col sistema maggioritario e un premio di maggioranza, compatibile con quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, che assicuri all’esito del responso elettorale, la vittoria certa alle elezioni a una parte con la conseguente possibilità di formare immediatamente un governo figlio della volontà popolare.

Inoltre impegna a formulare, anche con apposita legge regionale, una ulteriore proposta di legge al Parlamento nazionale che preveda l’elezione diretta del Presidente della Repubblica.

I due ordini del giorno presentati da Gianluca Comazzi e sottoscritti dagli altri componenti di Forza Italia chiedono rispettivamente al Presidente Fontana di avviare un percorso politico per attuare una riforma istituzionale

che porti all’elezione diretta del Presidente della Repubblica, rafforzandone il ruolo di guida positiva e democratica del Paese

e di attivarsi nelle more del referendum

per creare le condizioni migliori per la definizione di una proposta di legge elettorale che ribadisca la vocazione maggioritaria, tenendo conto di possibili correttivi della legge vigente che garantiscano comunque le istanze di pluralismo, di rappresentanza, di governabilità e di stabilità del Paese.

Perché la richiesta del referendum abrogativo possa essere presa in esame dalla Corte Costituzionale, chiamata a valutarne la legittimità, entro il 30 settembre almeno 5 regioni dovranno depositare il quesito in Cassazione.

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