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Lazio: delocalizzare impianti acquacoltura e tutelare ambiente e lavoro

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Elena Palazzo e Giancarlo Righini


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Palazzo – Righini: ‘Garantire a sicurezza dei bagnanti e tutelare la biodiversità del nostro mare’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Regione Lazio.

Dobbiamo lavorare insieme per favorire quanto prima lo spostamento degli impianti di acquacoltura tra Formia e Gaeta, senza per questo danneggiare l’economia del territorio.

Lo dichiarano Elena Palazzo, Assessore all’Ambiente, e Giancarlo Righini, Assessore alla Pesca della Regione Lazio.

Proseguono gli Assessori:

È urgente delocalizzare le strutture per l’allevamento ittico presenti sulla fascia del litorale pontino di levante.

La titolarità delle concessioni di acquacoltura spetta ai singoli Comuni, che hanno la possibilità di concedere e autorizzare gli impianti esclusivamente nelle aree indicate dalla Carta Vocazionale regionale.

Dobbiamo lavorare insieme per arrivare a localizzare queste strutture offshore, in modo che non creino danni all’ambiente.

I dati rilevati di recente da ARPA Lazio lungo il litorale pontino, dopo la nostra richiesta, hanno documentato, infatti, l’alta concentrazione di fosforo e azoto, che favorisce la formazione di alghe, causata, in parte, proprio dalle deiezioni dei pesci presenti negli allevamenti ittici.

Per questo è urgente agire. Dobbiamo farlo per garantire al massimo la sicurezza dei bagnanti e per tutelare la biodiversità del nostro mare.

Il nostro obiettivo è quello di vigilare sul controllo delle dimensioni degli impianti, ma anche favorire il loro spostamento in aree più idonee, pianificando insieme le azioni in modo che non ne debba risentire l’economia del territorio con il rischio di perdita di posti di lavoro.

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