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La sfida del 2019 di Ancelotti: portare un trofeo a Napoli

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Carlo Ancelotti e Lorenzo Insigne


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Napoli sogna di nuovo

Tra gli allenatori della Serie A, Carlo Ancelotti figura, ovviamente, come quello più vincente. I campionati e, soprattutto, le Champions League vinte nell’arco della sua carriera gli hanno dato un’aura da allenatore capace di portare successi in qualsiasi situazione.

Quest’anno la sfida che ha scelto è stata molto, molto intrigante: riportare il Napoli al successo dopo un triennio in cui era stata la squadra con uno dei calci più belli d’Europa, ma in cui non era riuscita a sollevare nessun trofeo.

Carlo Ancelotti contro Massimiliano Allegri è sicuramente l’incrocio più intrigante e più interessante dell’annata. Da un lato, come abbiamo detto precedentemente, abbiamo un uomo che ha vinto 3 Champions League tra Milan e Real Madrid, vincendo anche campionati in Inghilterra e in Germania; dall’altro, c’è il tecnico mattatore del suolo italico con la Juventus, che sta cercando di ottenere successi anche in Europa, dove è già arrivato in due finali. Per ora, la Juventus di Allegri ha 9 punti di vantaggio sul Napoli ed è agli ottavi di Champions, con una rosa ovviamente più performante.

Gli azzurri di Ancelotti, però, vogliono assolutamente rendere la seconda parte di stagione importante e storica, cercando di contendere lo scettro di Campione d’Italia alla Juventus quanto più a lungo possibile e di alzare una delle coppe a cui partecipano.

È uno dei fattori che pende dalla parte di Carletto, nel confronto con Maurizio Sarri. Ancelotti sta facendo ruotare magistralmente la rosa, dando tanto spazio anche a calciatori che, sotto la guida dell’attuale allenatore del Chelsea, non avevano mai trovato spazio. Uno di questi è Nikola Maksimovic, che ha giocato un girone di Champions League da titolare, anche in partite importanti come quelle contro il Liverpool o il PSG. Ma non solo, perché anche calciatori usciti dalla scena nel periodo sarriano come Diawara, Ounas e Rog sono stati impiegati più frequentemente.

Inoltre, Carlo Ancelotti è l’allenatore più “prudente” della Serie A: una statistica rivela che il 22% delle sostituzioni effettuate tra il 60° e l’80° in condizioni di vantaggio di una sola rete sono difensive. Una percentuale inversa rispetto, per esempio, a quella di Simone Inzaghi, che invece con la sua Lazio cerca di chiudere la partita. La prudenza, in questo caso, sinonimo di esperienza.

A Napoli hanno, dunque, voglia di sollevare un trofeo. Ancelotti è un maestro in questo e, con la Juventus in rampa di lancio per l’ottavo scudetto di fila, l’occhio dei tifosi è ricaduto sull’Europa League. Una competizione molte volte bistrattata dai tifosi e dai tesserati, ma che potrebbe essere molto importante per il Napoli. Un successo europeo manca dalla Coppa UEFA del ’90, quella di Diego Armando Maradona. Ora c’è un nuovo numero uno, che siede sulla panchina: Napoli sogna di nuovo.

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