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Intervista a Pasquale Palma, protagonista di ‘San Valentino Stories’

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Pasquale Palma San Valentino Stories


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Il 14 febbraio è uscito nelle sale cinematografiche ‘San Valentino Stories’ un film diretto da Antonio Guerriero, Emanuele Palamara e Gennaro Scarpato e nato da un’idea di Alessandro Siani

Prodotto dalla Run Film, ‘San Valentino Stories’ è diviso in tre episodi che raccontano storie d’amore molto differenti tra loro ma tutte ambientate a Napoli. Protagonista maschile dell’episodio intitolato ‘Per amor di Dio’ è Pasquale Palma, attore di Giugliano (NA) divenuto popolare e amato dal grande pubblico per il suo Vivo D’Angelo, personaggio esibito prima al TAM, culla moderna del cabaret napoletano, e poi nella trasmissione Made in Sud e che parodizza in maniera esilarante le interpretazioni cinematografiche degli anni 80 di Nino D’Angelo.

Oltre alla gavetta e alla fama venuta con il cabaret, Pasquale Palma arriva in teatro grazie ad Alessandro Siani prendendo parte prima a due suoi spettacoli, Per tutti revolutionPiù di prima international, e poi interpretando uno dei protagonisti nel musical Stelle a metà con Sal Da Vinci. Il suo debutto cinematografico nel 2015 arriva sempre con Siani in ‘Si accettano miracoli‘ seguito a ruota dalla partecipazione a ‘Vita, Cuore, Battito’ con gli Arteteca.

Lo scorso anno Palma ha cominciato a portare in giro per i teatri la sua prima commedia teatrale, ‘Il Dottor Futuro‘, con la regia di Antonio Guerriero e le musiche di Tommaso Primo, preludio al ritorno sul grande schermo con ‘San Valentino Stories‘ ora nei cinema. L’uscita di questo film è stato lo spunto per intervistare Pasquale Palma.

Sei alla tua terza esperienza cinematografica, ma a differenza di ‘Si Accettano Miracoli’ di Alessandro Siani e ‘Vita, Cuore, Battito’ con gli Arteteca in ‘San Valentino Stories’ sei il protagonista della storia: è stata una sorta di nuovo esordio per te?

Si, è sicuramente il mio vero esordio al cinema perché si tratta di un ruolo vero e proprio e non una partecipazione. Devo dire grazie a tante persone che hanno creduto in me: Alessandro Siani che ha ideato il tutto, i fratelli Cannavale che hanno prodotto il film con Rai Cinema e Antonio Guerriero che ha diretto il mio episodio. Aspettavo da tanto un ruolo cosi e spero di esserne stato all’altezza.

Come descriveresti il tuo personaggio in ‘San Valentino Stories’?

Beh… direi genuino. È un cattolico esagerato, addirittura sfegatato… che si innamora di Chiara, una ragazza buddista interpretata da Denise Capezza.

È un tipo di personaggio a cui mi sono subito affezionato, perché è la parte pura e tenera che è dentro ognuno di noi, ma che a volte dimentichiamo.

È stato bello e stimolante interpretarlo perché era diverso da tutto ciò che avevo fatto fino ad allora.

C’é qualche similitudine tra te e il Pasquale del film?

Qualcuna sì. Anche io sono credente, ma ovviamente non a quei livelli. E poi come lui anche io ho i miei momenti di timidezza e di imbarazzo che però nascondo proprio grazie al mio lavoro.

Da piccolo ero molto timido e ho scelto di intraprendere questa avventura artistica anche per esorcizzare questo lato del mio carattere.

Avete girato in uno dei luoghi più belli di Napoli, Marechiaro… che ricordi hai di quei giorni di riprese?

Dei ricordi magnifici. Girare un film a Marechiaro non è lavoro, è una gita fuori porta. Quei posti mi ispiravano in ogni scena che dovevo girare.

Poi ho molti amici che sono della zona, ad esempio il cantautore Tommaso Primo, quindi al di là del film sono un frequentatore di quelle bellezze sia di giorno che di notte.

Il film é divertente ma tratta temi molto delicati come quello delle differenze religiose nel caso dell’episodio che interpreti: cosa pensi a riguardo? Quanto può essere utile il Cinema e il lavoro di voi artisti per sensibilizzare la gente su questi temi?

Sì, il film è una commedia sentimentale che con i toni della leggerezza riesce ad affrontare anche temi più profondi.

Nel mio episodio si parla di differenze religiose, nel secondo di ragazzi che possono commettere degli errori e nel terzo, quello con Gigi e Ross diretto dal mio amico Gennaro Scarpato, si affronta il tema delle adozioni a distanza.

Penso che il cinema può e deve aiutare le persone ad aprire la propria mente sui temi più svariati.
E se si affronta tutto con la leggerezza ed avendo dei protagonisti voluti bene dal pubblico il concetto arriva di più.

Hai lavorato a teatro e al Cinema con Alessandro Siani, ideatore di ‘San Valentino Stories‘ così come con Antonio Guerriero, regista dell’episodio del film che interpreti: semplice alchimia artistica o dimostrazione che il buon lavoro paga?

Con Alessandro ci conosciamo da 10 anni ormai. È nata subito un’amicizia e una collaborazione tra di noi che negli anni si è intensificata.

Grazie a lui ho debuttato al cinema nel suo film ‘Si Accettano Miracoli’, son stato uno dei protagonisti del musical diretto da lui ‘Stella a Metà’ con Sal Da Vinci e ho partecipato al grande evento voluto da lui con Diego Armando Maradona al Teatro San Carlo.

Quindi sono contento ed onorato di avere la sua stima e i suoi consigli nelle cose che faccio. Con Antonio Guerriero è nato da qualche anno un sodalizio che ci sta facendo fare belle cose insieme.

L’ho seguito per tanti anni nelle commedie di Vincenzo Salemme e quando dovevo preparare il mio spettacolo teatrale ‘Il Dottor Futuro’ ho voluto avere la sua regia. Quindi direi che le collaborazioni sono le cose più belle del mondo. Possibili solo se si lavora bene.

Il mitico Vivo D’Angelo ti ha reso popolare grazie a Made in Sud ma hai avuto la capacità e la bravura di non rimanere “prigioniero” di quel personaggio: è vero che qualcuno ti ha proposto di farne un film?

Sì, Vivo D’Angelo è stato il personaggio che mi ha dato la popolarità nei primi anni di Made in Sud, però io amo sempre mettermi alla prova e quindi non volevo fermarmi a quella cosa lì. Cosi ho cercato sempre nuovi personaggi che divertissero prima me e poi il pubblico, come Eddy Scampia, il neopoetico del Tutto Apposto o il rapper Arancino.

Vivo D’Angelo resta comunque tra le prime cose che ho fatto quindi ha un posto particolare nel mio cuore. Che io sappia nessuno ha proposto un film con quel personaggio… ma… mai dire mai. Magari un giorno lo facciamo… chissà. Anche se io penso che il cabaret e il cinema abbiano due linguaggi diversi.

Dopo essere andati al cinema per San Valentino Stories quanto dovremo aspettare per rivedere il talento di Pasquale Palma? E sopratutto in tv, a teatro o sul grande schermo? Quali sono i tuoi progetti futuri?

Dopo il film mi aspetta una tournée teatrale con lo spettacolo di cui parlavo prima, ‘Il Dottor Futuro’, una commedia molto divertente e originale.

È la storia di un esperimento cominciato trent’anni fa e che si conclude ai giorni nostri: uno scienziato negli anni 80 iberna un uomo con la promessa di scongelarlo dopo trent’anni, appunto, per vedere se l’uomo riesce ad adattarsi ai tempi moderni o resta ancorato al passato.
Lo scienziato muore e tutto il lavoro passa nelle mani del nipote…che sono io. A marzo saremo al Teatro Bracco di Napoli. Appena arriva il progetto giusto spero di tornare al cinema e anche in tv.

Foto Annamaria Marino

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Autore Paco De Renzis

Nato tra le braccia di Partenope e cresciuto alle falde del Vesuvio, inguaribile cinefilo dalla tenera età… per "colpa" delle visioni premature de 'Il Padrino' e della 'Trilogia del Dollaro' di Sergio Leone. Indole e animo partenopeo lo rendono fiero conterraneo di Totò e Troisi come di Francesco Rosi e Paolo Sorrentino. L’unico film che ancora detiene il record per averlo fatto addormentare al cinema è 'Il Signore degli Anelli', ma Tolkien comparendogli in sogno lo ha già perdonato dicendogli che per sua fortuna lui è morto molto tempo prima di vederlo. Da quando scrive della Settima Arte ha come missione la diffusione dei film del passato e "spingere" la gente ad andare al Cinema stimolandone la curiosità attraverso i suoi articoli… ma visto i dati sconfortanti degli incassi negli ultimi anni pare il suo impegno stia avendo esattamente l’effetto contrario. Incurante della povertà dei botteghini, vagamente preoccupato per le sue tasche vuote, imperterrito continua la missione da giornalista pubblicista.