Fermi: ‘Dobbiamo abbandonare la cultura del sospetto per investire sull’etica e sulla fiducia’
Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.
La politica deve avere il coraggio di promuovere il miglioramento dell’etica individuale e collettiva del comparto pubblico.
In tal senso bisogna investire molto sulla formazione dei dipendenti pubblici, perché una buona conoscenza delle norme che regolano i procedimenti amministrativi favorisce sicuramente comportamenti etici e corretti.
Ma dobbiamo anche cambiare l’approccio culturale, abbandonando la cultura del sospetto per promuovere e puntare invece sulla cultura della fiducia.
La proliferazione di norme che hanno come principale obiettivo quello di creare dei perimetri di contenimento e prevenzione di possibili episodi di corruzione, non favoriscono certo la creazione di percorsi virtuosi nel rapporto tra i cittadini e pubblica amministrazione.
Servono invece poche norme, semplici e chiare, perché solo la semplicità e la chiarezza normativa evitano l’insorgere di possibili conflitti di interesse.
Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi aprendo questa mattina, 5 dicembre, a Palazzo Pirelli i lavori della Giornata della Trasparenza 2022 sul tema ‘Trasparenza come valore pubblico’.
Ha concluso il Presidente Fermi:
Con cattive leggi e buoni funzionari si può sempre governare, ma con cattivi funzionari le buone leggi non servono a niente: per questo dobbiamo puntare a fare buone leggi, ma anche e soprattutto a formare buoni dirigenti e buoni funzionari.
Ai lavori, coordinati dal Responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza del Consiglio regionale Mario Di Stefano, hanno portato contributi e stimoli di particolare interesse il Presidente dell’ARAN Antonio Naddeo, il Vicepresidente di ANCI Lombardia Yuri Santagostino, il docente di Programmazione e controllo delle pubbliche amministrazioni Luciano Hinna, il Presidente dell’O.I.V. della Giunta regionale Luca Bisio e la giornalista del Sole 24 Ore Sara Monaci.
Nei loro interventi, i relatori hanno convenuto sul fatto che in tema di trasparenza esistano oggi troppe norme e spesso scritte anche male, mentre il modo migliore per garantire e accrescere la trasparenza è incentivare la responsabilità etica dei soggetti che operano nella pubblica amministrazione, consapevoli che una buona amministrazione si misura non dalle sue leggi ma dalla capacità e dalla qualità delle persone che la guidano.
Ha concluso il Segretario Generale del Consiglio regionale lombardo Mauro Fabrizio Fasano:
Il modo in cui circolano le informazioni sia all’interno di una pubblica amministrazione che da questa verso i cittadini, sono una misura importante del grado di trasparenza dell’ente.
Una carenza o un eccesso di informazioni non facilitano certamente la trasparenza, che può essere garantita solo da informazioni puntuali, efficaci, comprensibili e chiare.