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Femminicidio, dichiarazione dell’Ass. Marciani

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Marciani Chiara


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“Dolore e rammarico per questa vita stroncata”

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa della Regione Campania.

Ancora una giovane donna uccisa per mano di chi diceva di amarla. L’ennesimo intollerabile atto di follia consumato in un rapporto coniugale finito per le troppe violenze subite dalla giovane donna vittima di femminicidio per mano del suo compagno-carnefice.

Ancora una volta violenza, morte e dolore. Ho voluto esprimere di persona, a nome della Giunta regionale e del Presidente De Luca, il dolore e rammarico per questa vita stroncata, per questa mamma strappata ai suoi figli. Siamo poi particolarmente vicini al papà della giovane Stefania Formicola che fa parte della grande famiglia dei dipendenti regionali.
Di fronte alla recrudescenza dei femminicidi, che sono solo l’estremo gesto tra i troppi casi di maltrattamenti e molestie di genere non basta potenziare le strutture di accoglienza e assistenza alle donne. Stiamo sostenendo in maniera forte le donne che hanno il coraggio di riconoscere e di denunciare comportamenti violenti, partendo dal fondo istituito già da qualche mese, per coprire le spese sanitarie e socio sanitarie delle donne vittima di violenza. La Regione Campania ha raggiunto gli obiettivi nazionali relativi al numero di Centri Antiviolenza e Case Rifugio presenti sul territorio, anzi, è stata definita recentemente dalla Corte dei Conti come buona prassi per l’utilizzo dei fondi nazionali.

Ora dobbiamo lavorare per valorizzare il ruolo e soprattutto le competenze dei centri antiviolenza che, insieme alle associazioni di donne, in questi anni hanno operato nel silenzio e spesso anche in modo volontario a salvaguardia e supporto delle donne vittime di violenza. Ancor prima tuttavia lavoriamo in maniera assidua su quello che risulta essere l’elemento cruciale, ovvero la prevenzione, partendo dalla diffusione di un nuovo approccio culturale sulla violenza di genere, che coinvolga anche i ragazzi e gli uomini, per diffondere una maggiore cultura del rispetto, proponendo sia una riflessione sugli stereotipi di genere, sia stimolando l’interesse verso una corretta educazione all’affettività.
Lo dobbiamo a Stefania e a tutte le altre vittime di queste assurde violenze.