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Eleonora Pimentel Fonseca. Con civica espansione di cuore

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Dal 22 al 24 gennaio la pièce sulla grande figura della grande rivoluzionaria napoletana

Il nuovo spettacolo di e con Riccardo De Luca si terrà dal 22 al 24 gennaio presso la Sala del Capitolo del Complesso di San Domenico Maggiore, Napoli. Con Riccardo De Luca, Gino Grossi, Annalisa Renzulli, Francesca Rondinella, Salvatore Veneruso, Maria Anna Barba, Dario Barbato, Lucrezia Delli Veneri. Regia Riccardo De Luca.

Con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, del Consolato portoghese, del Nuovo Monitore Napoletano, dell’Associazione Eleonora Pimentel Lopez de Leon, dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e Esperti Contabili di Napoli, del Comitato Unitario delle Professioni di Napoli e Campania, dell’Associazione Kinetès, di Café Philo, di Produzioni dal basso.

Costo biglietto: euro 10,00
I biglietti possono essere acquistati
1. in loco, la sera stessa dello spettacolo, prenotazione non necessaria;
2. on-line tramite bonifico a: Annalisa Renzulli
IBAN: IT66P0760103400000053230884
inviando ricevuta di avvenuto bonifico con indicazione del giorno di spettacolo prescelto all’indirizzo mail: renzulliannalisa@hotmail.com

Non necessaria la prenotazione
Per info: Stati Teatrali 339 3113514
Per ulteriori info: Stati Teatrali 339 3113514

“Eleonora Pimentel Fonseca. Con civica espansione di cuore”

Presentazione del progetto

annalisa-renzulliLa neonata associazione culturale “Stati Teatrali”, luogo “stabile” di produzione teatrale creato da Annalisa Renzulli, che raccoglie intorno a sé esperti professionisti e giovani di talento inaugura la propria attività con la II edizione di “Eleonora Pimentel Fonseca. Con civica espansione di cuore”. Lo spettacolo è infatti già andato in scena nel 1999 in occasione del bicentenario della Repubblica napoletana presso palazzo Marigliano in seguito al Patto d’Intesa stipulato tra il Soprintendente Giulio Raimondi, il Presidente FAI Campania Maria Rosaria de Divitiis, la scrittrice e autrice Maria Antonietta Macciocchi e la filosofa Esther Basile.

La drammaturgia è frutto di una lunga ricerca sulla figura di Eleonora condotta non solo sui grandi romanzi di cui è protagonista, ma anche sui documenti storici che la riguardano, dalle pagine del Monitore Napoletano da lei stessa diretto al manoscritto del processo di separazione. Documenti storici che è stato possibile visionare anche grazie alla collaborazione dell’Istituto Italiano per gli Studi filosofici, dell’Archivio di Stato e dell’Associazione Eleonora Pimentel Lopez de Leon.

L’adattamento teatrale del regista e autore De Luca mescola i momenti drammatici necessariamente a quelli grotteschi, specchio di quella Napoli lazzara, sporca, feroce, quasi bestiale che è negli animi e negli occhi del popolo ma anche dei suoi stessi regnanti come quel re Ferdinando che la Storia ha significativamente ribattezzato il re “lazzarone”. La verità si consuma interamente nel tragico contrasto tra queste due dimensioni in cui si innalza la sensibile, cosciente, rivoluzionaria Eleonora Pimentel Fonseca, in un ritratto che la vuole donna oltre che mente illuminata. Ritratto che tenta di restituirci i suoi pensieri, i suoi sorrisi o le sue lacrime di donna appunto, di moglie, di madre negata insieme alla capacità di elaborare una strategia politica nazionale che qualcuno ha definito la più completa mai formulata, concentrata in quell’idea così “semplice” di rifondare la democrazia nel rispetto del popolo.

Una drammaturgia che lavora sul linguaggio e a quella lingua del napoletano antico affida la voce di Eleonora nelle sue battute finali, in cui non c’è più spazio per la distanza tra lei e il popolo e la sua stessa vita, di lì a poco consegnata all’eternità, è tutta espressa nei suoni della terra che l’ha accolta all’età di 8 anni.
Comico e drammatico si inseguono in uno spettacolo che ha la sua cifra stilistica anzitutto nella interdisciplinarità, in cui la prosa si mescola alla danza, e ancora al canto, e alla musica che sa diventare anche provocatoriamente pop se necessario purché, in ultimo, si consegni dirompente la carica emotiva dei fatti accaduti a Napoli in quella stagione rivoluzionaria.
Annalisa Renzulli

Note di regia

riccardo-de-luca Di uno spettacolo tratto dalla narrativa, come da un’opera drammaturgica, o semplicemente da una storia o addirittura dalla Storia, cosa si deve fare per esserne fedeli, conservarne lo spirito, non tradirlo? A riguardo dei film tratti dai suoi romanzi Moravia una volta disse: “Io non voglio fedeltà, voglio originalità.”
Frutto della trascrizione scenica di romanzi – “Cara Eleonora” di Maria Antonietta Macciocchi, “Il resto di niente” di Enzo Striano di entrambi buone parti “tradotte” in napoletano settecentesco – e documenti storici tra cui “Il Monitore Napolitano” e il “Manoscritto del processo di separazione”, come si è ben capito questo spettacolo narra dei fatti napoletani del 1799 con al cuore la meravigliosa figura di Eleonora Pimentel Fonseca, tuttavia cercando di rivivere quei drammatici avvenimenti con un approccio di spettacolarità che tocca generi diversificati: drammatici, comici, coreografici e musicali.
Napoli tardo settecentesca, ricca di umori e fremiti libertari, è teatro dell’unica rivoluzione mai attuata in Italia e consumata con il crollo della generosa Repubblica Napoletana. Eleonora giacobino appassionato, “rea di stato”, martire politico. Eleonora intellettuale, fondatrice del “Monitore” della Repubblica, ma anche Eleonora moglie sofferta, madre negata, rievocata dunque non solo come simbolo di un’epoca e di un ideale, ma anche nel suo essere donna. E quindi “uomo”. La nascita di una grande coscienza, quella di Eleonora Pimentel Fonseca, assieme alla nascita della Repubblica Napoletana, fonti e progetti di una coscienza collettiva civica che sarebbe oggi semplicemente rivoluzionaria per una collettività che non la possiede ancora: quella napoletana, quella italiana, quella europea. Stroncati ieri come oggi dall’egoismo, dal reazionarismo, dal banditismo, dal fondamentalismo, capitalistico e religioso. Una coscienza civile, politica, sociale che possedevano Eleonora e i suoi compagni cittadini della Repubblica partenopea. Che sarebbe ora con urgenza ci corressimo dietro come loro corsero perdendoci la vita. Con il cuore. Con civismo. Con civica espansione di cuore.
Riccardo De Luca

La presentazione dello spettacolo della storica esperta conoscitrice della figura di Eleonora, Antonella Orefice.

Lo spettacolo, della durata 90 min., si terrà presso la Sala del Capitolo del Complesso di San Domenico Maggiore secondo il seguente calendario:

venerdì 22 gennaio, ore 21:00
sabato 23 gennaio, ore 21:00
domenica 24 gennaio, ore 19:00

Come raggiungerci:
Metro Linea 1: ultima corsa venerdì e sabato ore 01:30; domenica ore 23.
Funicolare Centrale: ultima corsa venerdì e sabato ore 02:00; domenica ore 00:30.
Garage in zona

Ancora una cosa che preme a me e a tutto il cast che ha aderito a un progetto in cui crede fortemente: Eleonora Pimentel Fonseca sarà il primo spettacolo di “Stati Teatrali”, luogo “stabile” di produzione teatrale da me fondato, che raccoglie intorno a sé professionisti di consolidata esperienza e si ispira e aspira alla grande tradizione del vero Teatro.

“Stati Teatrali” sceglie questo spettacolo per inaugurare la sua attività perché è il punto di approdo di uno studio condotto con passione per anni, perché è radicato a Napoli, in una delle pagine più belle della sua Storia e perché da Napoli “Stati Teatrali” intende partire con tutta la consapevolezza delle sue radici per guardare oltre e al futuro con la stessa forza visionaria che Eleonora espresse nella sua politica rivoluzionaria.

Siamo onorati di aver ottenuto, per questa produzione, il patrocinio di Enti, associazioni ed istituzioni che hanno riconosciuto il valore del nostro lavoro, ma come è facile immaginare, per una produzione che nasce “dal basso”, tutte le professionalità coinvolte si sono messe in gioco a titolo gratuito.

Ed allora facciamo anche noi questo passo: il crowdfunding, una campagna per aiutarci a sostenere i costi di questa impresa. Nessuna donazione è troppo piccola. Qualunque aiuto sarà molto apprezzato, ed in segno di gratitudine inizieremo con l’offrirti un biglietto perché vorremmo anzitutto che tu viva lo spettacolo insieme a noi. Ma anche se non puoi sostenerci, ebbene, passa parola!

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