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de Magistris interviene a Radio CRC Targato Italia

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Il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris


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Il comunicato dell’emittente

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Napoli.

A Radio CRC Targato Italia, nel corso della trasmissione Barba&Capelli, è intervenuto il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Gli ideali sono quelli che mi hanno fatto rialzare quando sono caduto, soprattutto nelle mie battaglie istituzionali. Io ascolto molto i consigli, ma quando sono convinto di una mia scelta la porto avanti anche se contrarie ai pareri di altri. Secondo me Renzi non ama molto il dialogo. Credo sia intollerante ai pensieri altrui, insofferente rispetto alla dialettica democratica. Ma quest’ultima è fatta di differenze e autocritica quando si sbaglia. In politica abbiamo due facce della stessa medaglia. Abbiamo ancora episodi di malaffare e mala-politica, ma rispetto a tanti anni fa vedo più gente che vuole impegnarsi non solo candidandosi ma anche agendo attraverso progetti sociali. Al Comune di Napoli abbiamo voluto creare un assessorato ai giovani alla creatività e all’innovazione, capitanati da Alessandra Clemente di soli 28 anni, cercando di sporcarsi le mani nel senso positivo del termine e cioè attraverso la politica del fare nel bene comune. La vicenda di Quarto ha disorientato i cittadini, quell’elezione del Movimento 5 Stelle era stata salutata con grande favore. Però vedere quest’esperienza essere accostata ad un tema proprio come quella dell’infiltrazione camorristica, può avere un effetto deflagrante nei confronti di chi vede con favore il nascere di nuovi movimenti. Io direi di abbattere la distanza tra i rappresentanti ed i rappresentati. Quando fui sospeso l’anno scorso sono andato per strada a confrontarmi con i miei cittadini. Credo che la politica debba avere il coraggio di stare tra la sua gente, piuttosto che nei luoghi del potere tradizionale. La gente può darti tanti consigli politici semplici ma al tempo stesso incisivi per amministrare la città. C’è tanto ancora da fare, ed è il motivo per il quale mi sono ricandidato. Venivamo da un vero e proprio disastro, con la città sommersa dai rifiuti, un’immagine internazionale disastrosa e 1 miliardo e passa di debito, in una situazione di fallimento economico. Riuscire a rialzarsi è stato un sentore di quanto i napoletani hanno creduto, e quanto ci crediamo noi in questa città. Nelle cosiddette periferie il cambiamento si avverte con maggior ritardo, ma è normale, ma credo che abbiamo messo in pratica delle ottime iniziative. Pensiamo all’area Edenlandia e lo Zoo, gli alloggi a Scampia e abbattimento delle vele. In più gli assi viari come quelli di via Marina. Nelle prossime settimane farò un rendiconto dettagliato di tutte queste modifiche apportate alla città. Il mio impegno personale, dal punto di vista della presenza fisica, è stato più nelle periferie che in città dove le cose funzionano meglio. Lo stadio San Paolo è la prima domanda  in termini quantitativi che mi viene rivolta dai napoletani. Non è più procrastinabile l’intervento sullo stadio. Ci siamo resi conto che per l’approvazione finale, al di là dell’accordo con De Laurentiis, ci vorrà troppo tempo. Siamo riusciti ad ottenere una pratica di finanziamento con il Credito Sportivo per 20 milioni di euro che ci consente di intervenire immediatamente per la messa in sicurezza complessiva dell’impianto, per rendere agibile e decoroso lo stadio. Bagni, sediolini e quant’altro. Lo faremo a prescindere come Comune di Napoli, e parallelamente va avanti anche l’affidamento alla società di De Laurentiis, sebbene ci siano ancora delle diversità di vedute su alcuni temi. Serve realizzare entrambe le fasi perché una città che va forte e che dà sostegno alla squadra le permette di andare avanti nello sport nel miglior modo possibile, ed una squadra che va bene fa da traino alla sua città. Come errori politici mi riconosco qualche scelta sbagliata dal punto di vista di alcuni collaboratori iniziali, ma ci può stare considerando che abbiamo scelto persone che non provenivano dalla politica ed ovviamente hanno incontrato delle difficoltà. Dal punto di vista amministrativo, lo dico spesso, forse ho sbagliato a calcare un po’ troppo la mano sulla ZTL in particolare della zona di piazza Sannazzaro, importante collegamento cittadino tra Fuorigrotta e centro, ed anche su via Acton, per la zona orientale. Non fu una mia scelta ma dell’assessore preposto all’epoca, ma me ne assumo tutte le responsabilità, anche perché poi abbiamo subito rivisto le nostre posizioni. Noi non abbiamo avuto aiuti esterni, con tutto ciò che abbiamo realizzato frutto del nostro lavoro e dei nostri fondi. Sia il Governo centrale che la Regione non ci hanno sostenuto economicamente. Napoli deve tornare capitale, perché al suo interno ha delle risorse autonome straordinarie che ci hanno aiutato in questi anni. Sulla viabilità abbiamo ereditato una situazione sugli assi viari pietosa, ora si vedono i segni del cambiamento. Abbiamo investito risorse nostre, dopo il risanamento, che hanno migliorato le nostre strade. E poi ne abbiamo realizzate di nuove ed altre ne faremo. Grazie anche al lavoro di “pronto intervento strade” di Napoli Servizi. Sulla questione della micro-criminalità e della sicurezza dei cittadini, visto che me lo chiedono spesso, voglio precisare che non siamo negli Stati Uniti. Il Sindaco di Napoli non è come quello di New York, che comanda le forze di polizia. Però posso migliorare l’intervento culturale e sociale, oppure con la nostra presenza e la continua lotta alla camorra. Oggi ho un incontro in Prefettura dove si parlerà di questo e di “movida violenta”. Ed io mi farò sentire. Ma su questi temi manca la presenza dello Stato. Da altre parti vengono impiegate le forze dell’esercito, ma a Napoli non riceviamo la stessa attenzione e questo mi dispiace. Non è sicuramente un dispetto della politica nazionale nei miei confronti, se si avesse solo un indizio di questo sarebbe cosa gravissima. Dispiace perché abbiamo una città che sta risalendo la china, ed avere una Napoli più sicura darebbe grande risalto anche all’immagine di tutta l’Italia. A volte si ha il sentore di una discriminazione nei confronti del Sud rispetto alla politica messa in atto al centro-nord, e chiederò al Prefetto di farsi portavoce col Governo centrale per avere ulteriori forze per il presidio del nostro territorio in termini di pattuglie.

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