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Consiglio regionale Lombardia: mozioni discusse seduta 30 gennaio 2024

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Consiglio regionale della Lombardia


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La sintesi

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.

Sono state tre le mozioni discusse nella seduta odierna di Consiglio regionale, presieduta da Federico Romani: di seguito la sintesi.

Sostegno alla navigazione commerciale del fiume Po tra i porti di Cremona e Mantova

Garantire una adeguata manutenzione dell’alveo del fiume Po nella tratta Cremona – Mantova e favorire specifici corsi di formazione per il personale della navigazione interna.

È la richiesta della mozione presentata da Marcello Ventura, Fratelli d’Italia, e approvata oggi all’unanimità in Consiglio regionale.

Marcello Ventura ha spiegato:

In questi anni il porto di Cremona, che ha la possibilità di essere raggiunto via gomma senza ostacoli di accesso poiché non ci sono viadotti da superare o ponti con limitazioni di altezza o di portata, si è affermato come terminal strategico per l’imbarco e lo sbarco di grandi manufatti industriali.

Per garantirne la piena agibilità ed efficienza è, però, di prioritaria importanza la manutenzione del Po, potenziando il dragaggio dei bassi fondali e sviluppando percorsi di formazione specifici per il personale della navigazione interna.

Nel corso del dibattito Riccardo Vitari, Lega, ha sostenuto che

migliorare le condizioni di navigabilità del bacino idrico del Po con interventi di manutenzione e dragaggio significa sostenere il sistema di trasporto su acqua favorendo la navigazione commerciale e turistica.

Matteo Piloni, PD, ha sottolineato l’importanza del

potenziamento strategico del porto di Cremona, anche nell’ambito della creazione della ‘Zona Logistica Semplificata’, che deve essere attivata prima possibile.

Regione Lombardia ha stanziato nel Bilancio di previsione 1 milione e 100 mila euro per il 2024 e il 2025 da destinare a AIPO, l’Agenzia interregionale per il fiume Po. Tra queste risorse ci sono anche quelle per le attività di dragaggio della tratta del fiume Po compresa tra Cremona e Mantova.

Distretto della famiglia: progetto sperimentale

Approvata a larga maggioranza, con la sola astensione del Movimento 5 Stelle, la mozione presentata da Michele Schiavi, Fratelli d’Italia, e sottoscritta da tutto il suo gruppo in cui si impegna la Giunta a promuovere una sperimentazione di interventi coordinati in favore della famiglia e della natalità sul territorio della Val Seriana, che da anni è protagonista di iniziative coordinate che stanno dando frutti significativi in termini di ripresa demografica.

Ha precisato Schiavi:

L’esperienza della Comunità Montana della Val Seriana è stata mutuata da analoghe iniziative della Provincia Autonoma di Trento e potrebbe rappresentare una best practice per tutta la Regione utilizzando la rete dei Centri per la famiglia.

Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri Jacopo Scandella, PD, Lisa Noja, Azione – Italia Viva, Paola Pizzighini, Movimento 5 Stelle, e Silvia Scurati, Lega, che hanno espresso in varia forma un sostanziale apprezzamento per il documento.

Così ha fatto anche l’Assessore alla Famiglia Elena Lucchini che, nell’annunciare il parere favorevole della Giunta, ha precisato che le ATS lombarde hanno già selezionato 48 progetti di sostegno alla famiglia e alla natalità che verranno gestiti dalla rete dei Centri per la Famiglia.

Nell’anno in corso sono stati stanziati complessivi 21,5 milioni di euro per finanziare la rete dei Centri per la famiglia: l’Assessorato si farà carico di convocare un tavolo di confronto con la Comunità Montana della Val Seriana per approfondire le azioni in atto ed eventualmente trasferirle a tutta la rete regionale di sostegno alle famiglie.

Carica di Vice Presidente della Commissione ‘Agricoltura, montagna e foreste’

Il Consiglio regionale ha respinto a maggioranza la mozione presentata da Michela Palestra, Patto Civico, con la richiesta di dimissioni del Consigliere regionale Carlo Bravo, Fratelli d’Italia, dal suo incarico di Vice Presidente della Commissione Agricoltura.

La mozione era stata presentata dopo la denuncia da parte dei Carabinieri Forestali nei confronti di Carlo Bravo per aver utilizzato richiami alterati e quindi vietati dalle norme che regolamentano la caccia.

I richiami vivi avevano sulle zampe anellini di plastica ritenuti non a norma: si configurerebbe pertanto il reato di alterazione e contraffazione sigilli.

Evitare processi ad personam e distinguere il piano delle indagini, a cura della sola magistratura, da quello della politica, a garanzia di ogni Consigliere:

queste le motivazioni della maggioranza a sostegno della decisione di respingere la mozione

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