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Confronto politiche trasferimento tecnologico Bretagna – Toscana

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Bretagna - Toscana


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L’Ass. Ciuoffo in missione a Rennes

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie

Avviare uno scambio e un confronto sulle politiche di trasferimento tecnologico con la Bretagna, all’interno di un più ampio progetto per l’analisi di diversi modelli e pratiche di trasferimento e innovazione con regioni europee che hanno caratteristiche simili alla Toscana.
Questo l’obiettivo della missione istituzionale a Rennes, il capoluogo bretone, dell’Assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo.

La visita è stata organizzata e curata da Sviluppo Toscana con la Regione Bretagna e l’Agenzia Bretagne Développement Innovation. Questa attività di approfondimento sul campo è seguita alla prima visita studio svoltasi in Spagna a dicembre scorso per un confronto con la realtà della della Navarra.

Scopo di queste missioni è infatti quello di studiare una selezione di modelli e di pratiche di trasferimento tecnologico e di innovazione in Europa in vista di un processo di riorganizzazione dei centri pubblici di trasferimento tecnologico in Toscana.

Nota l’Assessore Ciuoffo:

È stato particolarmente interessante il confronto con i rappresentanti della Bretagna, un territorio che per estensione, popolazione e presenza di un tessuto produttivo fatto per il 95 per cento di micro-imprese, da noi sono il 93, è significativamente simile a quello toscana.

Eppure, lì alcuni indicatori economici sono migliori dei nostri e per questo è utile andare a conoscere da vicino come da situazioni simili si siano determinate evoluzioni diverse.

Nel corso della visita si sono svolti incontri e riunioni con la presentazione dei sistemi di organizzazione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico in Bretagna da parte di François Nicolas Sourdat, vicedirettore generale, Strategia e Prospettiva, del Consiglio regionale della Bretagna e Pierre Villemur, capo del Dipartimento innovazione e strategie economiche.

Con Alain Terpan, direttore generale di BDI, l’agenzia di sviluppo tecnologico della Bretagna, è stato affrontato l’utilizzo dei finanziamenti europei a sostegno dell’innovazione e dello sviluppo intersettoriale e le azioni messe in campo dalle agenzie di sviluppo con esempi su due settori: agritech e cybersecurity.

Spazio anche per esaminare la Piattaforma digitale dedicata alla cooperazione degli operatori sanitari e l’incontro con Martin Meyrier, Vicepresidente della Bretagna con deleghe all’economia, innovazione, artigianato e piccole imprese.

La Bretagna investe il 2,02% del PIL in ricerca e sviluppo. La maggior parte di questo investimento è sostenuto dalle imprese, 62%, mentre il restante ricade su settore pubblico, 12,35%, e università, 25,75%. Nel contesto nazionale francese, la Bretagna è una delle aree più attive e all’avanguardia.

Sottolinea Ciuoffo:

È interessante notare che nel settore pubblico, in Bretagna, ci sono 6.900 ricercatori che hanno avuto un incremento del 13% negli ultimi 5 anni. In maniera del tutto simile il numero di ricercatori e ingegneri presenti nel settore privato, 4.160, ha avuto un aumento del numero di ricercatori a tempo pieno del 24% nello stesso quinquennio.

Era quindi utile capire in che modo sono stati raggiunti questi aumenti del numero di ricercatori, soprattutto nel settore privato, e poter replicare anche da noi queste politiche.

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