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‘Arte come nodo / nodo come dono II’ all’Instituto Cervantes

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'Arte come nodo / nodo come dono II'


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In mostra dal 23 gennaio al 29 febbraio a Roma

Riceviamo e pubblichiamo.

Giovedì 23 gennaio alle ore 18:30 si inaugura alla Sala Dalí dell’Instituto Cervantes di Roma, piazza Navona, 91, la mostra ‘Jorge Eielson: Arte come nodo, nodo come dono II’, a cura di Martha Canfield e Antonella Ciabatti.

L’esposizione, organizzata da Centro Studi Eielson e Instituto Cervantes, in collaborazione con Istituto Italo Latinoamericano, IILA, e la Real Academia de España, resterà a Roma fino al 29 febbraio 2020 e si potrà visitare gratuitamente dal mercoledì al sabato dalle ore 16:00 alle 20:00.

Jorge Eduardo Eielson (Lima 1924 – Milano 2006) è un caso eccezionale di precocità e di altissimo livello creativo sia nelle arti plastiche che nella letteratura. A soli 21 anni vince il Premio Nazionale di Poesia del Perù con la sua prima raccolta, Reinos. Ma nel 1949 lascia il paese e non tornerà più, se non per incontri artistici e mostre. Dopo importanti esperienze a Parigi e a Ginevra, nel 1951 si stabilisce a Roma dove rimarrà fino al 1965, entrando a far parte del gruppo L’Obelisco insieme a Mimmo Rotella e Piero Dorazio. Ma la sua residenza definitiva sarà a Milano, dove vivrà il resto della sua vita insieme al suo compagno, l’artista sardo Michele Mulas.

Tuttavia è proprio a Roma, dopo varie sperimentazioni di collage con terre e sabbie e infine con tessuti strappati e ricomposti, dove arriva a configurare il segno fondamentale della sua arte: il nodo.

‘Arte come nodo, nodo come dono 2. (El nudo al desnudo)’ presenta 27 opere originali dell’artista e scrittore peruviano, membro della «Generación del 50» e artefice della rivoluzione poetica del suo paese. Si tratta della seconda versione della mostra realizzata nel 2008 a Firenze, presentata da Mario Vargas Llosa, che testimonia la varietà creativa di Eielson: la poesia visiva e sonora, le installazioni, i dipinti, le sculture in tela, con il nodo come punto massimo di riflessione filosofica e segno estetico.

Il nodo, oltre che il fondamento della sua arte, è un simbolo magico tra la dimensione visuale e quella verbale, un segno arcaico e moderno allo stesso tempo. Con il nodo il movimento si ferma, le tele si fissano, il tempo interrompe il suo corso e l’anima, libera da ogni angoscia, si concentra nella contemplazione. Attraverso le sue immagini visionarie e le sue illuminanti poesie, Eielson ci invita a ricongiungere passato e presente, io e non-io, gioia e dolore

In occasione della mostra romana, inoltre, si terranno quattro appuntamenti tematici, realizzati dall’Instituto Cervantes e dal Centro Studi Eielson presso la Sala Dalí.

Mercoledí 29 gennaio alle 18:30, Enzo Minarelli e Martha Canfield presentano la performance ‘La materia sonora: Omaggio a Jorge Eielson’, seguita da una lettura poetica in spagnolo e in italiano.

Sabato 8 febbraio dalle ore 11:00 si darà spazio a una curiosa passeggiata letteraria a cura di Alessio Brandolini, ispirata dalla raccolta poetica ‘Di stanza a Roma’: partendo da piazza Navona si percorreranno luoghi e monumenti che danno titolo alle poesie di questa raccolta, svelando i legami tra l’artista e la città.

Sabato 22 febbraio dalle 11:00 si terrà il laboratorio per bambini dal titolo ‘Essere artista: ora tocca a me!’ Un percorso sensoriale per famiglie con bambini, a cura di Laura Del Conte e Alessandra Maggio. Per questi due eventi è obbligatoria l’iscrizione: cultrom@cervantes.es.

Infine, giovedì 27 febbraio alle 18:30, in occasione del finissage della mostra, verranno presentate alcune opere delle artiste peruviane Elisenda Estrems e Nani Càrdenas, a cura di Marco Benacci, che dialogheranno con i lavori di Eielson esposti alla Sala Dalí.

Info:
06-6861871 – cenrom@cervantes.es

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