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Al via ‘Isole che Parlano Festival Internazionale’ – XXVII edizione

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'Isole che Parlano'


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Appuntamento dal 2 al 10 settembre a Palau, Arzachena, Luogosanto e La Maddalena

Riceviamo e pubblichiamo.

Dal 2 al 10 settembre 2023 si svolgerà la XXVII edizione del ‘Festival Internazionale Isole che Parlano’ diretto da Paolo Angeli e Nanni Angeli.

Un Festival che, nel corso della sua lunga storia, è diventato un’esperienza imperdibile per chi desidera un’immersione a 360 gradi in un territorio unico come quello della Gallura e un punto di riferimento per chi è alla ricerca di proposte culturali capaci di mettere in dialogo in maniera originale passato e presente, paesaggio e cultura, tradizione e avanguardia.

Come ogni anno il programma di ‘Isole che Parlano’ porterà a Palau (SS) – cuore della manifestazione – Arzachena, Luogosanto e La Maddalena, alcune delle espressioni più interessanti della scena dell’avanguardia internazionale e questo grazie all’attento e prezioso lavoro di ascolto portato avanti dai direttori artistici, da sempre alla ricerca di artisti e progetti la cui cifra distintiva stia proprio nell’unicità con la quale la sperimentazione si innesta sui territori e sulle culture di provenienza.

Anche per questo 2023 il Festival si aprirà con i due appuntamenti di anteprima – ‘Aspettando Isole che Parlano’ – ad Arzachena e Luogosanto.

Sabato 2 settembre, la Tomba dei Giganti Coddu Vecchju ospiterà il nuovo progetto del chitarrista e compositore elettroacustico Stefano Pilia – che torna a Isole dopo essere stato ospite in solo nel 2020 – dal titolo ‘Spiralis Aurea Trio’, Italia, UK, un lavoro imponente, dal forte afflato spirituale e contemplativo, a tratti molto rigoroso a tratti struggentemente romantico e poetico, in cui un minimalismo monocorde e delicato, esplora timbricamente tutto l’universo della chitarra elettrica.

Nel concerto ad Arzachena Pilia suonerà con Alessandra Novaga – chitarrista sperimentale e musicista militante, tra le più interessanti nel panorama italiano legato all’improvvisazione – e Adrian Utley, musicista e produttore inglese, storico membro dei Portishead.

Domenica 3, invece, il maestoso sito archeologico di Palazzo di Baldu, nelle campagne di Luogosanto, farà da scenografia naturale al Matteo Leone Quintet, Sardegna, che porterà sul palco ‘Raixe’ il nuovo disco di Matteo Leone, vincitore assoluto del Premio Parodi nel 2021 e finalista del Festival Musicultura 2022.

Leone celebra in questo lavoro il tabarchino, la sua lingua natale, idioma antico con radici profonde nella storia del Mediterraneo, con un blues che parla di viaggi e contaminazioni.

Sul palco, insieme a lui, ci saranno Fabrizio Lai Dessì, bouzuki, chitarra acustica, percussioni, Matteo Dessì, chitarra, Matteo Muntoni, basso, Stefano Vacca, batteria.

Il programma di ‘Isole che Parlano di musica’, riprenderà poi, come di consueto, nel cuore della settimana del Festival, giovedì 7 settembre al tramonto alla Scogliera di Tegge a La Maddalena.

Quest’anno sarà la polistrumentista, compositrice e performer romana Lili Refrain, Italia, con la sua vocalità quasi operistica, a dialogare con i colori, il vento e i suoni di questo paesaggio lunare sul mare, dando vita a un concerto – ‘Mana’, dal titolo del suo ultimo lavoro – dove voce, chitarre, taiko, synth, timpano e loop stations si uniranno per trasportare l’ascoltatore in un’esperienza catartica che trascende i confini dei generi musicali.

La giornata dell’8 settembre sarà dedicata ad uno zoom sulla scena creativa che gravita attorno ad Amsterdam, quale luogo di commistioni culturali.

La mattina di venerdì 8 a Punta don Diego – Talmone a Palau ci aspetterà il concerto acustico post trekking con Giuseppe Doronzo (Italia/NL) in solo. Pluripremiato sassofonista e compositore, Doronzo, concentra la sua ricerca sul sassofono baritono fondendo musica contemporanea e improvvisata con culture antiche, rituali e paesaggi sonori della Basilicata.

Inoltre, recentemente, nelle sue esibizioni in solo, ha introdotto alcuni strumenti scoperti durante i suoi viaggi che hanno avuto un profondo impatto emotivo e sonoro su di lui, come la cornamusa iraniana, ney-anban.

Nel pomeriggio – a Cala Martinella per il concerto al tramonto ‘Risacca #18’, uno dei più amati dal pubblico – sarà ospite Duo IN, Corea del Sud, Scozia/NL, composto dai musicisti Sun Mi Hong, batteria ed elettronica, e Alistair Payne, tromba ed elettronica, che darà vita a un dialogo di matrice jazzistica a due voci al tempo stesso materico e volatile, audace e concreto, in cui il lirismo di Payne è sorretto dal drumming di una delle batteriste più importanti della scena internazionale.

La loro esibizione sarà un’immersione in un sogno in cui i singoli strumenti si fondono e il paesaggio sonoro si popola di respiri e passi, di lunghi passaggi materici che ricordano i graffi sabbiosi del banco da lavoro di un falegname, in simbiosi con la risacca di Cala Martinella.

Alla sera, 22:00, ci sposteremo a Punta Palau per il primo dei due appuntamenti al faro di quest’anno, ‘Al Faro #10.1’, dal titolo ‘Mediterranean Avantgarde’ con AVA Trio, Italia, Turchia/NL.

Giuseppe Doronzo, sax baritono, flauti, ney-anban, composizioni, Esat Ekincioglu, contrabbasso, e Pino Basile, tamburi a cornice, cupaphon, navigano con libertà attraverso le molteplici e ricchissime sonorità del Mediterraneo, dando vita a un suono vibrante e travolgente che conduce l’ascoltatore in un viaggio senza tempo in cui il ritmo diventa rumore, il rumore diventa melodia e la melodia diventa ritmo.

Tutti e tre i concerti in programma nella giornata di venerdì 8 sono realizzati con il contributo di Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi in Italia.

La giornata si concluderà poi sulla Spiaggia di Palau Vecchio, a partire dalle 23:30, con il djset di Arrogalla, campionamenti, elettronica, voce, dedicato a ‘Isole che Parlano’.

Il musicista campidanese proporrà una sintesi della sua frequentazione della musica tradizionale sarda – ha al suo attivo collaborazioni con Elena Ledda, Mauro Palmas -, riletta con una declinazione cosmopolita, innestata sui beat della musica colombiana e sud americana: i suoni campionati dei tumbarinos di Gavoi, il ballo di Seneghe, le voci della tradizione a cuncordu e i suoni delle launeddas si innestano in un magma esplosivo e cangiante.

Sabato 9 a partire dalle 10:00 alla Chiesa campestre di San Giorgio si terrà l’incontro/lezione con alcuni musicisti ospiti al festival e, a seguire, il concerto ‘Il primo canto’ che vedrà quest’anno protagonista Raúl Cantizano, Spagna, con la sua chitarra flamenca preparata.

Cantizano è tra i più importanti esponenti della scena spagnola contemporanea legata alla musica tradizionale andalusa, ma con un’attitudine del tutto particolare volta alla ricerca e alla sperimentazione.

Musicista profondamente radicato nella tradizione, stretto collaboratore del Niño de Elche e di Los Volubles, ha realizzato uno strumento che ingloba eliche e solenoidi, per sviluppare le potenzialità espressive della chitarra a sei corde, approdando a una sintesi profondamente originale con l’album solista.

Il programma riprenderà nel pomeriggio – 17:00 – a Capo d’Orso per il suggestivo concerto acustico itinerante di musiche tradizionali ‘Di Granito XVIII Edizione – Musiche tradizionali tra sacro e profano, sonorizzazione della Roccia dell’Orso dedicata a Pietro Sassu, Mario Cervo e Antoni Are’, quest’anno con Cuncordu Jorghi Matteoli de Ovodda, Sardegna, con Francesco Curreli Voche, Pietro Vacca Messuvoche, Umberto Lai Contra , Alberto Vacca Bassu, e Tenore Santu Pretu de Locula, Sardegna, con Dino Marras Voche e Contra, Massimo Chessa Voche, Fronteddu Carmine Mesuvoche, Giovanni Chessa Contra, Francesco Cafra Bassu.

Dopo cena torneremo a Porto Faro per gli ultimi due concerti ‘Al Faro #10.2’ e ‘Al Faro #10.3’ di questa edizione.

Alle 21:30 aprirà la serata il solo di Francesco Bucci,Italia, trombonista e tubista che ha spaziato tra i generi musicali più diversi – da evidenziare la sua militanza nel trio Hard Core Ottone Pesante – per poi indirizzarsi alla ricerca costante di nuovi linguaggi nella musica per ottoni con Zobibor, un lavoro frutto di questa ricerca e della sperimentazione sulle possibilità timbriche di tuba e trombone. Nel concerto ogni suono emesso sarà suonato dal vivo senza l’uso di loops o sovraincisioni, dando vita a un originale mix di elettronica, jazz, drone, ambient.

A seguire, alle 22:45, saliranno, invece, sul palco gli Etceteral, Slovenia, un originalissimo trio sperimentale composto dal sassofonista Boštjan Simon, dal batterista Marek Fakuč e dall’artista visiva Lina Rica, che esplora la musica elettroacustica minimale e poliritmica dando vita a sonorità jazz futuristiche e post techno caratterizzate da esplorazioni modulari astratte, percussioni ipnotiche e trame di fiati.

La loro esibizione sarà un’esperienza ritmica magnetica e immersiva generata dalla simbiosi perfetta tra sintetizzatore, strumenti acustici e immagini, che verranno proiettate sul faro di Punta Palau.

Domenica 10 settembre, ultimo giorno di Festival, le Tenute Filigheddu di Palau ospiteranno alle 11:00 il concerto di Deep Frame Drums, Italia, Argentina, trio composto da Enza Prestia, percussioni, chitarra e voce, Olivia Bignardi, clarinetto basso, ed Edoardo Marraffa, sax tenore.

Nel concerto la musica originale del trio, che gioca tra scrittura, improvvisazione e scambi di linguaggi, spaziando dalle composizioni afro contrappuntistiche di Marraffa alle canzoni sud americane – italiane di Prestia, darà vita a un’esperienza intensa e coinvolgente in cui il suono prenderà corpo, diventando il quarto componente del gruppo.

Nel pomeriggio ci imbarcheremo, invece, come da tradizione per uno degli appuntamenti più intensi e poetici del programma: il concerto al tramonto sull’Isola di Spargi.

Qui, alle 18:30, Dal:Um, Corea del sud, duo fondato e composto dalle musiciste Suyean Ha al gayageum e Hyeyoung Hwang al geomungo, porterà sulla spiaggia di Cala Corsara le sue sonorità uniche e seducenti che nascono dal dialogo tra pratiche tradizionali e sperimentali, e in cui energia e riposo, vuoto e pieno, trovano un loro perfetto equilibrio.

Alla sera, alle 21:00, sulla spiaggia di Palau Vecchio, Isole che Parlano saluterà pubblico e ospiti di questa XXVII edizione con il tradizionale concerto ‘Saluto al mare’.

‘Isole che Parlano di fotografia’ – che prenderà il via giovedì 7 settembre con l’inaugurazione della mostra e l’incontro ‘Riflessioni sull’etica di un mestiere, la fotografa si racconta’ – sarà dedicata quest’anno a una delle fotografe italiane più significative del ‘900, Paola Agosti.

Nata nel 1947 a Torino e trasferitasi nel 1970 a Roma, dove ha iniziato la sua attività di fotografa indipendente ritraendo leader politici, uomini di cultura e artisti di fama internazionale, Agosti si è occupata con particolare attenzione di volti e fatti del mondo femminile, ha indagato la fine della civiltà contadina del Piemonte più povero, le vicende dell’emigrazione piemontese in Argentina e ha fotografato i grandi protagonisti della cultura europea del ‘900, realizzando su questi temi varie mostre e numerosi libri.

A Palau, negli spazi delle Sale polivalenti del Cineteatro Montiggia, l’esposizione dal titolo ‘Dal Piemonte al Rio de la Plata’ presenterà un’ampia selezione di fotografie tratte da due differenti progetti.

‘Immagine del ‘mondo dei vinti”, un lavoro realizzato alla fine degli anni 70, che prende il titolo dal celebre libro di Nuto Revelli, in cui Agosti immortala con la sua macchina fotografica – anche grazie alla collaborazione dello stesso Revelli – i luoghi, i contadini e i montanari delle zone depresse del Cuneese.

‘I ‘vinti” appunto, gli emarginati, i dimenticati di sempre, ultimi testimoni viventi di storie di guerra, di lavoro e di disagio, storie vere da un mondo contadino in via di estinzione, documentato nella sua realtà quotidiana.

‘El Paraiso: entrada provisoria’ è un racconto dei luoghi e dei volti dell’emigrazione piemontese in Argentina realizzato tra il 1987 e il 1991. Un’accurata esplorazione della ‘Pampa gringa’, l’immenso triangolo di pianura compreso tra le città di Cordoba, Rosario e Santa Fé, che i ‘gringos’ piemontesi e altri italiani iniziarono ad abitare, coltivare e trasformare dalla seconda metà dell’Ottocento.

La sintesi dei due progetti, raccolti sotto un unico titolo, ‘Dal Piemonte al Rio de la Plata’, oltre a testimoniare due diverse fasi della vita fotografica di Paola Agosti, pone in relazione le narrazioni sulle condizioni di due mondi apparentemente e geograficamente lontanissimi, ma fortemente legati dalla storica e imponente migrazione dal Piemonte verso l’Argentina.

Un lavoro che ci fa conoscere le condizioni di miseria, alle soglie degli anni 80, della mondo rurale di una delle regioni più industrializzate d’Italia e contemporaneamente ci racconta della vita, in Argentina, dei discendenti di chi da quelle zone era partito moltissimi anni prima alla ricerca di una condizione di vita migliore.

Per dirla con le parole della fotografa per

… farci ricordare, oggi più che mai, che anche noi siamo stati migranti. Come i giovani … (che) arrivano nel nostro paese, cercando in Italia il Paradiso (entrata provvisoria?) e quasi sempre trovano ben altro.

La mostra resterà aperta fino a domenica 8 ottobre 2023 e dal 18 settembre saranno come sempre attive le speciali visite guidate per le scuole di I e II grado del territorio.

‘Isole che Parlano ai bambini’, la sezione del Festival dedicata all’infanzia e all’adolescenza a cura di Alessandra Angeli spegnerà quest’anno diciannove candeline: da lunedì 4 a mercoledì 6 settembre la tre giorni ‘a misura di bambine/i e ragazze/i’ vedrà coinvolti circa un centinaio di partecipanti dai quattro anni in su.

Le mattine saranno dedicate ai tre laboratori didattici che vedranno impegnati bambine/i e ragazze/i dai 6 ai 18 anni nella sperimentazione di differenti linguaggi espressivi attraverso i quali potranno condividere ed esplorare il proprio mondo e quello circostante, dando vita alle ‘isole’ con canti, suoni, racconti e creature fantastiche.

Queste le tre attività in programma: ‘Composizione Istantanea’, laboratorio musicale a cura di Aleksandar Caric che darà vita al ‘canto delle piccole isole’ con le mille parole soffiate, urlate, sussurrate dai bambini, ‘Metamorfosi marine’, laboratorio grafico – pittorico a cura di Annalisa Masala, che ci condurrà nel profondo blu alla scoperta di mondi sconosciuti e di una biodiversità fantastica, e ‘Il corpo del racconto’, laboratorio di teatro tra corpo e narrazione a cura di Agostino Aresu.

Nei pomeriggi torneranno gli incontri intergenerazionali con ‘Assaggi di laboratori’ dedicati ai piccolissimi dai 4 ai 6 anni e ai loro genitori, quest’anno con Annalisa Masala e il laboratorio ‘Munari Per fare un Albero…’ lunedì 4, e Aleksandar Caric che proporrà un laboratorio musicale dal titolo ‘L’inventore di suoni’, martedì 5.

La sera del 5 settembre sulla spiaggia di Palau Vecchio una speciale ‘Notte Animata’ a cura di Andrea Martignoni proporrà una selezione di cortometraggi in collaborazione con ANIMAPHIX Festival Internazionale del Cinema di Animazione – Bagheria Palermo, mentre mercoledì 6 settembre ci ritroveremo al Polo Culturale Montiggia per l’attesa serata conclusiva di presentazione pubblica degli esiti dei laboratori.

Le iscrizioni ai laboratori saranno aperte dal 28 agosto.

‘Isole che Parlano di sapori’, infine, accompagnerà il pubblico nella degustazione di eccellenze enogastronomiche della regione – tra cui vino, miele e idromele, ma non solo – in occasione di alcuni degli appuntamenti in programma.

Programma completo

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