Lo denuncia il Ministro dell’Informazione yemenita Al-Eryani
Il Ministro dell’Informazione yemenita, Muammar Al-Eryani, ha messo in guardia contro l’escalation delle operazioni della milizia Houthi sostenuta dall’Iran per attirare e reclutare rifugiati e migranti africani nelle sue aree di controllo.
Domenica 30 maggio, in una serie di tweet, Al-Eryani ha affermato:
La milizia Houthi continua a reclutare con la forza rifugiati e migranti africani e a mandarli a morire, avendo subito grosse perdite ed esaurendo via via il suo patrimonio umano a causa delle sue avventure militari sui vari fronti del Governatorato di Marib e la riluttanza dei membri della tribù a esaudire le richieste di reclutamento per il fronte.
Il Ministro ha ricordato che arruolare rifugiati e migranti africani, coinvolgerli in attacchi suicidi e sfruttarli nelle ostilità in Yemen e contro i Paesi vicini è un crimine di guerra e contro l’umanità e una chiara violazione delle leggi e delle norme internazionali.
Ha inoltre invitato le organizzazioni per i diritti umani e le organizzazioni internazionali competenti a condannare il reclutamento da parte delle milizie Houthi di migranti e rifugiati africani e il loro sfruttamento nelle ostilità.
Bisogna fare pressione sulle milizie affinché smettano di usare migranti e rifugiati africani come carburante per le loro assurde battaglie e per attuare l’agenda del regime iraniano e le politiche sovversive nello Yemen e nella regione.
Giovedì scorso, 27 maggio, le milizie Houthi hanno seppellito il corpo di un membro della comunità somala, ucciso mentre partecipava ai combattimenti tra le milizie sul fronte di Marib, a est dello Yemen. Le milizie hanno sepolto il corpo di Mohamed Saleh Sheikh Taher, membro della comunità somala, nel cimitero dei loro morti nel quartiere di Al-Khamseen, a Sana’a.
Il 7 marzo scorso un centro di detenzione, che ospita centinaia di migranti, è stato colpito da un incendio nella capitale, Sana’a, che è sotto il controllo degli Houthi, provocando decine di vittime tra i migranti, che si rifiutavano di andare al fronte a combattere con la formazione filo-iraniana.
Autore Redazione Arabia Felix
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