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Sudan: soldati sauditi accolgono sfollati in cinese

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I soldati sauditi hanno ricevuto i cittadini cinesi evacuati dal Sudan

Ieri, 27 aprile, i soldati della Royal Saudi Navy hanno ricevuto i cittadini cinesi evacuati dal Sudan dopo il loro arrivo al porto di Jeddah, accogliendoli nelle loro lingue.

Gli attivisti dei social media hanno fatto circolare diversi video che mostravano i soldati sauditi comunicare in più idiomi, per servire i cinesi in modo appropriato e rispondere alle loro domande, cosa che avviene normalmente soprattutto durante le stagioni del pellegrinaggio e dell’Umrah.

Giovedì mattina 27 aprile, sono arrivati ​​a Jeddah 187 cittadini di diversi Paesi: Paesi Bassi, Russia, Libano, Norvegia, Stati Uniti d’America, Turchia, Serbia, Polonia, Germania, India, Georgia, Tailandia, Bangladesh, Svezia, Uzbekistan e Regno Unito, Irlanda, Kenya, Filippine, Etiopia, Armenia, Nigeria, Kazakistan, Paraguay e Pakistan. Sono stati trasportati dalla nave Taif, in preparazione della partenza per la loro patria.

Gli scontri scoppiati in Sudan il 15 aprile tra l’esercito guidato dal Tenente Generale Abdel Fattah al-Burhan e le Forze di supporto rapido guidate dal Tenente Generale Muhammad Hamdan Dagalo, detto Hamidati, hanno spinto i Paesi del mondo ad allontanare i propri connazionali, mentre decine di migliaia di persone sono fuggite dalle zone degli scontri verso altri Stati, o in direzione del Ciad e dell’Egitto.

Secondo il Ministero della Salute sudanes, equeste battaglie hanno anche ucciso 512 persone e ferito 4.000.

Mercoledì 26 aprile, il cessate il fuoco sponsorizzato dagli Stati Uniti in Sudan è entrato nel suo secondo giorno, ma rimane fragile, tra i resoconti di testimoni oculari di ulteriori attacchi aerei.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.