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Napoli: nuovo appello per salvare i platani del Vomero

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Napoli, Vomero via Scarlatti, albero morto


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Troppe alberature morte e abbattute. Chiesta un’indagine sulle cause

Riceviamo e pubblichiamo.

Un apposito comitato a tutela e salvaguardia degli antichi platani del quartiere Vomero, piantati all’atto della nascita del “Nuovo Rione”, voluto dalla legge per il Risanamento di Napoli nel 1885 e dunque hanno oltre un secolo di vita.

A lanciare l’iniziativa è Gennaro Capodanno, Presidente del Comitato Valori collinari, già Presidente della Circoscrizione del Vomero, dopo aver constatato anche in questi giorni lo stato d’incuria e d’abbandono nel quale versa il già scarno patrimonio arboreo della collina con la morte e l’abbattimento di numerose alberature e con diversi rami che, staccatisi all’improvviso dall’albero, cadono rovinosamente a terra, potendo così costituire un potenziale pericolo.

Afferma Capodanno:

Buon ultimo in questi giorni è stato eliminato un altro platano, posto in via Luca Giordano. A terra, in un recinto provvisorio, realizzato, sulla fonte oramai vuota, con tondini di ferro e nastro colorato, giacciono ancora il tronco e i rami fatti a pezzi, che ci auguriamo vengano rimossi al più presto.

Ma non finisce qui. A poche centinaia di metri, nell’isola pedonale di via Scarlatti, alla confluenza con via Alvino, un altro giovane platano, piantato di recente, presenta le foglie tutte secche. È palesemente morto.

Ci auguriamo che prima di abbatterlo vengano promosse indagini approfondite per comprendere le ragioni di questa morte improvvisa quanto inaspettata.

Eventi che nell’area collinare si stanno ripetendo con eccessiva frequenza e che destano non pochi dubbi e perplessità sulle cause che potrebbero aver determinato la scomparsa degli alberi, col risultato di un graduale quanto costante depauperamento dei platani secolari, alberature che rappresentano da sempre un filtro naturale, dal momento che notoriamente, attraverso il processo della fotosintesi, trasformano l’acqua e l’anidride carbonica in ossigeno utilizzando l’energia proveniente dai raggi solari che colpiscono le foglie.

Non solo, ma offrono, con rami e foglie, ombra e refrigerio ai passanti, particolarmente graditi nelle giornate assolate. Certo è giusto da parte degli uffici competenti, attraverso personale qualificato, effettuare tutte le verifiche e gli interventi del caso per salvaguardare l’incolumità dei passanti.

Si osserva però che, se si fosse proceduto all’ordinaria manutenzione, con le opportune e cadenzate operazioni di potatura, monitorando e curando i platani malati, afflitti da diverse patologie tra le quali il ben noto cancro colorato, molte delle alberature abbattute potevano essere salvate.

Ulteriori danni sono stati causati, anche nella corrente stagione, dalla tingide del platano che ne infestano le foglie, facendole cadere anzitempo. Un problema che Al Vomero si ripresenta puntualmente, a ogni estate, da lustri, senza che si adottino le misure atte ad eliminarlo.

Inoltre, è da tempo che queste alberature non vengono potate, raggiungendo anche altezze tra i 15 e i 20 metri, con conseguenze immaginabili quando, durante le giornate ventose, rami e tronchi vengono sottoposti a sollecitazioni trasversali di notevole intensità.

In definitiva, si assiste sulla collina a uno stato di degrado del già scarno patrimonio arboreo, con numerose fonti d’albero vuote o con la sola ceppaia e con una situazione complessiva di precarietà e di abbandono, rispetto alla quale è auspicabile che si assumano, in tempi rapidi, gli opportuni e non più differibili provvedimenti, anche utilizzando le provvidenze economiche messe a disposizione di recente per le nuove piantumazioni da realizzare in città.

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