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L’Associazione OSS Napoli intravede spiragli

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A breve la pubblicazione di una manifestazione di interesse lavorativo

Mercoledì 18 marzo l’Associazione OSS Napoli si è radunata nell’aula magna dell’Ospedale Monaldi per illustrare le linee guide fissate nell’incontro del 9 marzo avvenuto nella sede dell’ARLAS Campania, Centro Direzionale, Isola C5. OSSNapoli1In quella data, infatti, il Direttore Generale dell’Ente, la Dott.ssa Patrizia Di Monte, aveva ricevuto l’Associazione con tutte le parti sociali. La finalità della riunione era definire, appunto, i criteri per la prossima manifestazione di interesse lavorativo presso le aziende sanitarie pubbliche che dovrebbero essere riportati sul BURC del 30 marzo. Incontriamo il Presidente dell’Associazione, Franco Della Femmina, che ci spiega le sue posizioni. L’Associazione OSS Napoli è nata con lo scopo di tutelare gli Operatori Socio Sanitari che vi appartengono. Il suo intento è convincere il Presidente della Regione, On. Stefano Caldoro, che ha riservato per sé la delega all’Assessorato alla sanità, a sbloccare la situazione stabilizzandone i membri. Le strutture sanitarie regionali lamentano una carenza di circa 4.500 OSS, profilo professionale, regolato dalla Legge n. 328/2000 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” e s.m. e i.. Purtroppo, per OSSNapoli2carenza di fondi, non è possibile procedere alle assunzioni. Della Femmina invita tutti ad evitare sterili protagonismi; occorre concentrare gli sforzi in maniera unitaria, non perdere la fiducia e continuare a combattere per i propri diritti. Parla di sciacalli che “buttano fango e destano preoccupazioni inutile tra gli OSS”, ribadendo che la loro non è affatto una lotta corporativa. È ben cosciente del fatto che l’agognata assunzione avverrà solo in seguito al superamento di un concorso pubblico e sostiene che gli OSS sono adeguatamente preparati, avendo seguito un percorso formativo di 1000 ore suddiviso tra attività teorica, tirocinio pratico ed esame finale. Le competenze acquisite rientrano nelle seguenti aree: assistenza diretta alla persona e aiuto domestico; intervento igienico-sanitario e di carattere sociale; attività di supporto ed integrazione nel contesto organizzativo dei servizi e di collaborazione con il personale sanitario e sociale. Entra nel dettaglio e ci espone le loro motivazioni per le quali si battono. La Regione, per questioni di bilancio e assenza di fondi, è impossibilitata a collocarli stabilmente. Ci racconta che nel febbraio 2007 è stata costituita l’Associazione OSSNAPOLI proprio per cercare di tutelare chi aveva aderito al progetto formativo, credendo fortemente che la qualifica ottenuta avrebbe consentito di lavorare presso le strutture regionali. Nel corso del tempo, tale associazione, instancabile nel promuovere iniziative di tutela degli OSS, è riuscita a conquistare importati posizioni sul tavolo delle trattative intravedendo, come possibile soluzione, l’utilizzo dei fondi europei.

Staremo a vedere cosa accadrà.

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Autore Giuseppina Iuliano

Giuseppina Iuliano, giornalista pubblicista, laureata in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Napoli 'Federico II', esperta di relazioni pubbliche, marketing e comunicazione sociale.