Home Territorio Il Festival delle Periferie si trasferisce al TAN: 25 luglio-29 luglio

Il Festival delle Periferie si trasferisce al TAN: 25 luglio-29 luglio

547
'Dramma nell'aria'


Download PDF

In programma spettacoli, recital e concerti

Riceviamo e pubblichiamo.

Da mercoledì 25 luglio, il Festival delle Periferie – Stati di Grazia e di Emergenza, inserito nell’ambito della manifestazione Estate a Napoli 2018 ‘Estate bambina – A voce d”e creature’, promossa dall’Assessorato alla cultura e turismo del Comune di Napoli, dopo la prima tappa al Cimitero delle Fontanelle si sposta al TAN Teatro Area Nord di Piscinola, che ospiterà spettacoli, recital e concerti fino al 29 luglio.

Si parte il 25 luglio alle ore 21:00 con la replica del recital ‘Quotidiane ispirazioni’ del Teatro Nest, con Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo, per la regia di Giuseppe Miale Di Mauro.

Si prosegue venerdì 27 luglio, sempre alle ore 21:30, con Ichòs Zoe Teatro, che presenta ‘Ferdinando’ di Annibale Ruccello, con Teresa Addeo, Ilaria Basile e Giuseppe Giannelli, diretto da Salvatore Mattiello.

Sabato 28 luglio alle 21:00 va in scena ‘Dramma nell’aria’, a cura del Nuovo Teatro Sanità, con Roberta De Pasquale, Gennaro Maresca e la partecipazione di Arianna Cozzi, per la regia dello stesso Maresca.

Ultimo appuntamento domenica 29 luglio ore 21:30 con ‘Lei Kurt Weil’, recital sui song di Kurt Weill e le poesie di B. Brecht, che vede in scena Patrizia Spinosi e l’ensemble formato da Michele Boné e Josi Auriemma, diretti da Mariano Bauduin.

Gli spettacoli sono a ingresso libero fino a esaurimento posti.

Venerdì 27 luglio ore 21:30, sul palcoscenico del TAN va in scena il capolavoro di Annibale Ruccello, ‘Ferdinando’, interpretato da Teresa Addeo, Ilaria Basile e Giuseppe Giannelli, per la regia di Salvatore Mattiello. Lo spettacolo presentato da Ichòs Zoe Teatro sposta il tempo di Ferdinando un secolo più avanti, portandolo negli anni settanta/ottanta, cioè negli anni di ‘Jennifer’.

Spiega il regista Salvatore Mattiello:

Ferdinando è l’attesa di qualcosa che può accadere. È un oggetto del desiderio chiarissimo e non oscuro come altri di altre memorie.
Un ‘Aspettando Godot’ che qui però arriva sotto mentite spoglie.
Un “paccotto” che la nuova classe emergente e padrona propina ad una nobiltà ormai decaduta e che funziona perché di quest’ultima, la prima ne conosce l’indole, le pulsioni, i desideri, i godimenti.

Rileggendo ora, a distanza di anni, queste cose che costituirono le ragioni della messinscena di ‘Ferdinando’, è tutto così terribilmente chiaro. Tutto sembra che si svolga da sé. A noi non resta che lasciarcene attraversare.

Con ‘Ferdinando’ si ritorna ad uno storico percorso di Ichòs Zoe Teatro all’interno del teatro del drammaturgo di Castellammare di Stabia. ‘Ferdinando’ con ‘Jennifer’ fa parte del progetto ‘Doppio Ruccello’ prodotto da Ichòs Zoe Teatro, e di potenza ispirato al miracolo della Resurrezione della nostra lingua materna.

Sabato 28 luglio ore 21:00, il Nuovo Teatro Sanità presenta al TAN Teatro Area Nord, ‘Dramma nell’aria’ da Jules Verne della compagnia B.E.A.T Teatro, spettacolo vincitore della sesta edizione della rassegna Sipari d’Emergenza, dedicata alle giovani compagnie e selezionato per il Milano Off F.I.L. Festival 2017 e per il Festival Avignon Le Off 2018.

Su una mongolfiera di carta pesta che libra leggermente nell’aria viene rappresentato un dramma della fragilità umana, in scena, Roberta De Pasquale, una sconosciuta, Arianna Cozzi, un ragazzo, e Gennaro Maresca, il proprietario della mongolfiera, che firma anche la regia; l’adattamento è invece di Fabio Casano.

Siamo nella metà del 1800 e un giovane uomo francese, nella conduzione cinica della sua esistenza, fa di una delle più belle scoperte dell’uomo il suo modo per vivere: il volo. Continuamente si esibisce nelle grandi piazze, mostra la sua mongolfiera e saluta dall’alto le folle, ma qualcosa, nella grigia Francoforte sul Meno, sembra non funzionare. Quando il silenzio dell’aria lo avvolge, il Proprietario, questo il nome del protagonista, si rende conto di non essere solo nel suo pallone, ma di aver visite.

Ecco che gli si presenta lo Sconosciuto con le sue megalomani idee di uomo, scienziato forse, a cui nessuna istituzione ha dato ascolto. Una diatriba contornata di vino, musica, un macaron e tante litografie sul volo si trasforma in un assurdo sequestro di persona.

‘Dramma nell’aria’ da Jules Verne vuole mettere in scena un racconto un po’ commedia e un po’ tragedia. Un piccolo Pierrot, o anche un Chaplin.

A proposito del suo lavoro teatrale, il regista Gennaro Maresca spiega:

Con gli attori ho giocato tanto.
In scena ci sono due personaggi che ho voluto descrivere come due nessuno. Il proprietario di mongolfiera potrebbe essere “un” proprietario di mongolfiera, un cinico o meglio, uno che non s’importa nulla della grandezza delle scoperte umane che invece decanta alle presentazioni nelle fiere. L’altro è “uno” sconosciuto, un illuso poeta della scienza che vive sotto il peso insopportabile della sconfitta e del mancato ascolto.

Due nessuno che si dimenano, litigano sul senso delle cose nell’aria, tra il rischio della morte e l’amicizia, tra un bicchiere di vino, un macaron e una scia di illustrazioni sul volo che lo sconosciuto farà volare nell’aria. Nell’aria si consuma un dramma, che diventa dramma ancora di più quando fa ridere.

A chiudere il secondo segmento del Festival delle Periferie, sarà, domenica 29 luglio ore 21:30, la compagnia Gli Alberi di Canto Teatro con ‘Lei Kurt Weill’, recital sui song di Kurt Weill e le poesie di B. Brecht, con Patrizia Spinosi e l’ensamble formato da Michele Boné e Josi Auriemma, per la regia di Mariano Bauduin.

Protagonista del panorama musicale della prima metà del Novecento, Kurt Weill si distingue per la sua capacità di assorbire le diverse correnti tematiche e stilistiche del tempo, senza consegnarsi a nessuna di esse, ma elaborando una cifra propria, inconfondibile, che ci permette di considerarlo quale indiscusso maestro dell’Espressionismo.

I personaggi femminili cantanti da Weill hanno insito un desiderio rivoluzionario: usare la lotta per ribaltare il divario sociale e le differenze di classe. Seppure seducenti le donne weilliane cantano con il coltello nascosto in una mano e la pistola dentro la giarrettiera.

Patrizia Spinosi

Print Friendly, PDF & Email