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Algeria: appello di Bachelet per rispetto diritti umani

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L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha invitato le autorità algerine a “garantire” i diritti degli algerini alla libertà di espressione, associazione e riunione

In una dichiarazione alla 49a sessione del Consiglio per i diritti umani dell’ONU sulle attività del suo Ufficio e sui recenti sviluppi in materia di diritti umani, Michelle Bachelet si è detta “preoccupata” per la situazione dei diritti umani in Algeria.

In Algeria sono preoccupata per le crescenti restrizioni alle libertà fondamentali, compreso l’aumento degli arresti e delle detenzioni di difensori dei diritti umani, membri della società civile e oppositori politici.

L’Alto Commissario ha invitato il Governo a cambiare rotta e a prendere tutte le misure necessarie per garantire i diritti del suo popolo alla libertà di espressione, associazione e riunione pacifica.

L’appello della signora Bachelet arriva in un momento in cui, in Algeria, organizzazioni per i diritti umani tra cui il LADDH, partiti politici e associazioni indipendenti chiedono il rilascio immediato di circa 300 detenuti, secondo il Comitato nazionale per il rilascio di Detenuti, che si trovano in diversi carceri del Paese.

Inoltre, martedì 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale della donna, l’Istituto del Cairo per gli studi sui diritti umani, CIHRS, ha ribadito il suo appello per l’immediato rilascio di difensori dei diritti umani, avvocati, giornalisti e pacifisti incarcerati per aver partecipato al movimento pro democrazia Hirak, nonostante le leggi che emarginano le donne e la crescente segregazione nei loro confronti.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.