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Napoli: al Vomero si acuisce la crisi del commercio

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Napoli, Vomero, bar incrocio Bernini Solimena


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Colpiti anche gli esercizi pubblici: chiudono alcuni bar storici

Riceviamo e pubblichiamo.

Mentre le strade della Municipalità collinare di Napoli, che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, sembrano sempre più adatte a un percorso da Camel Trophy, visti i dissesti e le buche presenti, che aumentano giorno per giorno, in assenza delle necessarie opere manutentive, e mentre il traffico caotico oramai rappresenta una costante, alimentato anche dai disservizi nel trasporto pubblico, con la funicolare di Chiaia chiusa da oltre cinque mesi, la qual cosa, di certo, non contribuisce a invogliare le persone a raggiungere la collina per fare acquisti, continuano ad abbassarsi le saracinesche degli esercizi commerciali presenti al Vomero, costituendone il tessuto portante, sul piano economico, con 1.600 attività a posto fisso, alcune delle quali della grande distribuzione, presenti su una superficie di poco più di due chilometri quadrati, offrendo tra l’altro possibilità occupazionali a tante persone alla ricerca di un impiego.

L’ultima goccia, che ha fatto traboccato il vaso, peraltro già pieno , è stata generata dai notevoli rincari determinati dai consumi energetici mentre continuano a lievitare i canoni di locazione con cifre da capogiro, difficilmente accessibili.

È l’amara constatazione di Gennaro Capodanno, Presidente dl Comitato Valori collinari, già Presidente della Circoscrizione Vomero, che da lustri segue le vicende di un settore, quello del commercio, che vede sulla collina la più alta concentrazione di esercizi commerciali dell’area partenopea.

Puntualizza Capodanno:

Una crisi che sta colpendo, in questi ultimi tempi, anche alcuni bar e pasticcerie storici.

Di recente nella centralissima via Scarlatti, al civico, 66, nei pressi dell’incrocio con via Kerbaker, ha chiuso il Caffè Vomero. Ma non è l’unico.

Stessa sorte era toccata in precedenza al bar pasticceria Ranieri in via Bernini e al bar pasticceria Ranieri in via Cilea.

Saracinesche abbassate anche di un bar all’angolo tra via Bernini e via Solimena.

A riprova il fatto che, in questi giorni, girando per le strade e le piazze del Vomero non è difficile imbattersi in locali che, allo stato, appaiono privi di una qualsivoglia attività.

E così, senza che vengano messe in campo valide quanto concrete iniziative di sostegno da parte degli Enti a tanto preposti, sia a livello nazionale che locale, per superare la difficile quanto perdurante crisi economica, che ha subito colpi ferali, prima dalla pandemia e poi dalle conseguenze dei noti eventi bellici, le aziende commerciali e artigianali presenti sulla collina vomerese, sembrano destinate a continuare inesorabilmente a scomparire, con particolare riferimento ad attività storiche che si tramandavano di padre in figlio.

Una trasformazione, quella del settore commerciale che ha subito una preoccupante quanto emblematica impennata in questo scorcio di secolo e che, al momento, non sembra destinata a fermarsi.

Sulla questione Capodanno richiama ancora una volta l’attenzione dell’Amministrazione comunale partenopea, segnatamente del Sindaco e dell’Assessore al commercio.

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