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L’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini in Consiglio regionale

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Santa Messa in Consiglio regionale della Lombardia


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Fermi: ‘Serve grande attenzione ai giovani, dobbiamo risvegliare la passione per l’impegno civile e amministrativo’

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

Oggi “l’emergenza nell’emergenza” riguarda soprattutto il mondo giovanile: ripartire dai giovani significa ascoltare una categoria di cittadini che ha particolarmente sofferto e soffre le restrizioni dovute alla pandemia.

Bambini e ragazzi che pagano un prezzo altissimo, non solo sotto il profilo dell’apprendimento e dell’educazione, ma anche dal punto di vista emotivo, con un disagio diffuso che si manifesta in tanti modi, dalla violenza gratuita, all’emergere di vere e proprie patologie, all’autolesionismo.

I casi gravi sono l’emblema di un fenomeno ben più vasto che riguarda la solitudine di migliaia di ragazze e ragazzi, che scontano la fatica dei mesi passati, della didattica a distanza, qualche volta non adeguatamente strutturata, delle restrizioni fisiche e psicologiche, senza dimenticare le difficoltà delle famiglie, soprattutto di quelle più povere.

Ascoltare i giovani, restituire loro la possibilità di vivere una normale quotidianità deve essere una priorità per tutti, soprattutto per la nostra istituzione.

Lo ha sottolineato il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi durante l’incontro Monsignor Mario Delpini che si è tenuto in Consiglio regionale al termine della celebrazione eucaristica pasquale che l’Arcivescovo di Milano ha presieduto all’Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli durante la pausa dei lavori consiliari e che ha visto una partecipazione numerosa di dipendenti e Consiglieri regionali.

Il Presidente Fermi ha quindi colto l’occasione per sollecitare la necessità di risvegliare nei giovani e nel mondo cattolico la

voglia di tornare a impegnarsi in prima persona e mettersi a disposizione delle propria comunità senza avere paura di assumersi responsabilità nell’ambito civile e amministrativo.

Ha evidenziato Fermi:

La democrazia si regge solo sulla partecipazione dei cittadini  Per questo è lecito domandarsi: a chi affideremo il futuro delle istituzioni se non verrà ricomposta la frattura del disimpegno?

Quali saranno i valori che guideranno l’azione politica? Per rispondere a queste domande c’è bisogno del contributo del mondo cattolico, a cui dobbiamo chiedere, per il bene del Paese, un rinnovato impegno.

Abbiamo bisogno di ritrovare il senso alto, ma molto concreto, della partecipazione e della democrazia

altrimenti da questa pandemia non ne usciremo rinnovati come comunità, ma solo più soli. E là dove c’è l’uomo solo, non vi è mai spazio per il confronto e l’ascolto, fattori che stanno alla base di ogni decisione.

Ha sottolineato Monsignor Delpini:

Se raccogliete la sfida di un viaggio in un paese inesplorato, l’Angelo di Dio vi guiderà. In questo momento è necessario avere coraggio e avere fiducia, avere sapienza ed essere forti.

L’Arcivescovo si è quindi soffermato sul concetto del viaggio:

Dobbiamo decidere il nostro viaggio. Non possiamo stare fermi. Non possiamo vivere una vita sospesa, in attesa che si diano le condizioni desiderabili per il viaggio.

Abbiamo la responsabilità di metterci in cammino. Non ci aspettiamo che piova dal cielo una soluzione per i nostri problemi. Ma dove dobbiamo andare? Verso un nuovo paese. Crediamo alla promessa.

Poi l’accenno all’Angelo di Dio:

In viaggio accompagnati dall’Angelo di Dio. Le indicazioni dei tecnici sono indispensabili, la competenza nei diversi ambiti sono preziose, i consigli di tutti sono benvenuti. Ma noi, poiché ci fidiamo di Dio, abbiamo bisogno di una sapienza che renda saggi e forti, che ispiri il cammino.

L’Angelo di Dio non risolve i problemi al nostro posto, non rende facili le cose difficili.

Illumina però i passi da compiere, insegna che anche nella difficoltà ci può essere una ispirazione, come il pesce aggressivo può rivelarsi un rimedio, offrire una medicina. La terra sconosciuta si rivela così un paese amico.

L’Angelo di Dio aiuta a riconoscere nella situazione una occasione e a esplorare l’inedito.

Ma chi è l’Angelo di Dio? L’Angelo di Dio non si riconosce per qualche segno particolare. Forse è ciascuno di noi. Forse anche ognuno di noi puoi essere un Angelo di Dio.

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