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‘Il Giardino di Storie Milanesi’ progetto di Arch Week 2019

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Giardino di Storie Milanesi


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In mostra dal 21 al 26 maggio a Milano

‘Il Giardino di Storie Milanesi’ è il progetto speciale, a cura di Rosanna Pavoni, con cui la Fondazione Adolfo Pini partecipa ad Arch Week, in programma dal 21 al 26 maggio 2019 a Milano.

Un omaggio al tema della natura e al suo rapporto con l’uomo, un grande giardino che si allarga nella città, delimitato da un confine immaginario che unisce i 16 luoghi in cui hanno sede le case museo, gli atelier di artisti e gli studi di designer e Architetti parte di Storie Milanesi, www.storiemilanesi.org

La Fondazione Adolfo Pini, giovedì 23 maggio dalle ore 10:00 alle ore 12:00, organizza per l’occasione una visita guidata a tre delle collezioni che fanno parte del circuito, 30 posti disponibili, prenotazione obbligatoria a eventi@fondazionepini.it.

I partecipanti all’itinerario di Arch Week, guidati da Rosanna Pavoni, andranno alla scoperta della Fondazione Adolfo Pini, dedicata al pittore Renzo Bongiovanni Radice, della Casa di Lalla Romano e della Fondazione Corrente – Studio Treccani.

Sarà possibile visitare i luoghi in cui i tre artisti e scrittori hanno lavorato e vissuto e, guardando dalle finestre di questi appartamenti, cercare la Milano che vedevano e che li circondava.

Da un luogo all’altro, una passeggiata a piedi condurrà i partecipanti dal quartiere di Brera fino ai giardini di via Palestro.

Per ‘Il Gardino di Storie Milanesi’ i personaggi sono stati idealmente invitati a scegliere un fiore o una pianta che possa rappresentarli.

Margherite, fucsie, rose, papaveri, peonie, girasoli, e altre piante, fioriscono in questo giardino immaginario, disegnato da Julia
Binfield che crea un nuovo fil rouge fra i luoghi e i volti del progetto della Fondazione Adolfo Pini.

Prende vita così una Milano fiorita in cui fiori e piante sono intimamente
legati ai personaggi e alle loro case, collezioni, atelier.

Afferma Rosanna Pavoni:

‘Nel Giardino di Storie Milanesi’ i fiori sono reinterpretati con la creatività e la cultura degli artisti e dei designer, raccolti con la passione dei collezionisti, conosciuti e amati con animo da botanico.

Percorrendo questo giardino si attraversa una Milano inedita, si incontrano lampade, poltrone, sculture, dipinti, oreficerie, porcellane, conoscenze: ciò che lega questi patrimoni è l’omaggio ai fiori e alla natura.

Un girasole per Treccani, una betulla per Magistretti, una peonia per Bongiovanni Radice, e così via a comporre un bouquet raro e prezioso.

In occasione della Arch Week i 30 visitatori potranno quindi recarsi nei tre luoghi che fanno parte del circuito alla scoperta del fiore o della pianta simbolo dei protagonisti di Storie Milanesi.

Ad ogni tappa ci saranno ad aspettarlo, le cartoline disegnate da Julia Binfield, ciascuna con un diverso elemento della natura.

Tre fiori per altrettanti luoghi: la peonia per la Fondazione Adolfo Pini, fiore raffigurato su due porcellane appartenenti alla collezione d’arte di Renzo Bongiovanni Radice o il fiore di ciliegio per la Casa di Lalla Romano, per il bellissimo albero di ciliegio che fiorisce nel giardino davanti all’ingresso della casa, nella piazzetta di Brera.

I fiori non sono solo legati agli oggetti presenti nelle varie collezioni, ma anche riconducibili alla vita privata dei protagonisti di Storie Milanesi.

Ad esempio, la Fondazione Corrente – Studio Treccani, ha scelto il girasole, il fiore tanto amato e rappresentato negli anni da Ernesto Treccani.

Storie Milanesi

Fondazione Adolfo Pini

Informazioni: giovedì 23 maggio dalle ore 10:00 alle ore 12:00, visita guidata alle collezioni a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria:
eventi@fondazionepini.it

Fondazione Adolfo Pini
corso Garibaldi 2
Milano
02-874502 – www.fondazionepini.netFacebook: Fondazione Pini

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Autore Vittorio Alberto Dublino

Vittorio Alberto Dublino, giornalista pubblicista, educatore socio-pedagogico lavora nel Marketing e nel Cinema come produttore effetti visivi digitali. Con il programma Umanesimo & Tecnologia inizia a fare ricerca sui fenomeni connessi alla Cultura digitale applicata all’Entertainment e sugli effetti del Digital Divide Culturale negli Immigrati Digitali. Con Rebel Alliance Empowering viene candidato più volte ai David di Donatello vincendo nel 2011 il premio per i Migliori Effetti Visivi Digitali. Introducendo il concetto di "Mediatore della Cultura Digitale" è stato incaricato docente in master-post laurea.