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‘Fuori dal Mondo’, la topografia immaginaria di Christian Balzano

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'Fuori dal Mondo'


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Presentato in Regione il catalogo della mostra dell’artista livornese

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

I grandi temi sociali e culturali della contemporaneità si affidano alle parole ed alla riflessione ma trovano anche forme espressive che usano l’immagine e la pittura per rendere visibili la globalizzazione, i cambiamenti climatici, l’impatto sull’ambiente delle nostre scelte, le diseguaglianze, le fratture, le migrazioni, i confini veri, artificiali ed immaginari.

Da Livorno, sua città natale, e dalla costa toscana, l’arte di Christian Balzano trova uno sbocco naturale negli spazi aperti del Tirreno e ne reinventa il profilo fisico attraverso mappe e cartografie che riescono ad essere nello stesso tempo fantastiche nelle loro proiezioni, evocative per le prospettive che riesce a suggerire e reali in quelle linee che che esprimono i confini dei conflitti umani e politici del pianeta.

Questo racconta il catalogo pubblicato da Skira della sua nuova personale ‘Fuori dal Mondo’, promossa dalla Città Metropolitana di Firenze con il patrocinio della Regione Toscana e visitabile fino al 12 marzo a Firenze presso gli spazi di Palazzo Medici Riccardi, presentato a Palazzo Strozzi Sacrati dall’autore assieme al curatore Marco Tonelli, Valentina Zucchi del Coordinamento scientifico MUSE, Sara Taglialagamba Direttore della nuova Fondazione Rossana e Carlo Pedretti, l’editore Alessandro Bonfanti, Roberto Milani della Casa d’Arte San Lorenzo e Riccardo Ferrucci, giornalista e critico d’arte.

Della mostra, divisa in sei tappe segnate da un diverso tematismo, dalla pluralità della religione alla natura contaminata, il catalogo è fedele interprete segnando i momenti più significativi dell’opera di Balzano: in sessantasei paesi vecchi e trentatré nuovi si trovano bandiere della fantasia, linee di confine che simboleggiano crisi e divisioni, dove le opere diventano espressione di una geopolitica dove si inventano mondi di colore, tessuto, stoffa che esprimono la vitalità e il dramma dei conflitti in un percorso simbolicamente guidato dalla mano di una bambina che rimanda alla forza del futuro ed alla capacità di reinventare quello che sulle mappe sembra tracciato per sempre in modo irreversibile da adulti indifferenti al passare del tempo e delle cose.

Per questo il linguaggio artistico di Balzano – nelle parole di Sara Taglialagamba

trova la sua forza nel suo messaggio sociale e politico che, proprio in questi giorni difficili dove dal mare arrivano cronache di tragedie, spinge all’azione e chiama alla responsabilità della concretezza.

Nella sensibilità “globale” verso le grandi questioni del pianeta l’opera di Balzano si materializza in un omaggio verso le radici profonde della Toscana che guarda il mare, con l’uso di tecniche nuove e materiali antichi: le religioni del mondo scolpite e incise in simboli di marmo statuario che nel loro aspetto rimandano a vestigia di civiltà mediterranee millenarie, tele e tessuti fisicamente immersi nell’acqua marina come se dovessero diventare tracce visibili di rotte navali che parlano di scambi, commerci, migrazioni, scambi, approdi di popolazioni lontane delle quali non conosciamo il nome e il destino.

Il linguaggio artistico di Balzano parla in modo diretto ed immediato a tutti, come ha sottolineato Valentina Zucchi

ed è stata un’occasione per collocare la sua contemporaneità negli spazi rinascimentali di Palazzo Medici Riccardi con una modernità universale e nello stesso tempo profondamente toscana.

Informazioni e prenotazioni per la mostra:
+39 055-2760552
info@palazzomediciriccardi.it

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