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Figli di Partenope ma soprattutto sarnesi

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Sarno serranda abbassata


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A mezzanotte si interrompono i festeggiamenti per rispettare le vittime della frana

Ore 22:37 del 4 maggio, il Napoli è campione d’Italia e subito parte la festa non solo nella città di Napoli ma in ogni parte del mondo, con sfilate e fuochi d’artificio a farne da padrone.

La città di Sarno (SA) è addobbata a festa con striscioni e bandiere azzurre inframezzate da qualcuna tricolore. Per strada le sagome dei giocatori e caroselli di auto strombazzanti, cori da stadio e spettacoli pirotecnici.

La festa è stata organizzata dal club Napoli Sarno con il contributo spontaneo di tutta la città, compreso i tifosi delle squadre rivali.

Proprio fuori la sede del club è stato allestito un maxi schermo che ha proiettato l’incontro di Udine e per una sera via Onofrio Tortora si è trasformata in una curva del Maradona.

La festa dura soltanto un’ora e ventitré minuti, poiché allo scoccare della mezzanotte l’intera città si ferma e per un minuto rimane ammutolita, stringendosi in un lungo abbraccio in piazza cinque maggio per ricordare chi perse la vita venticinque anni fa in quella terribile frana che, colpì Sarno, Siano, Bracigliano, Quindici e San Felice a Cancello, causando 161 morti, 137 dei quali solo a Sarno.

Poi tutti a casa, ci sarà ancora tempo di festeggiare domenica al Maradona contro la Fiorentina ma oggi no, oggi parla il silenzio.

Il 5 maggio per Sarno e i sarnesi non potrà mai essere una festa.

Sarno 5 maggio 1998

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Autore Mimmo Bafurno

Mimmo Bafurno, esperto di comunicazione e scrittore, ha collaborato con le maggiori case editrici. In uscita il suo volume "Image EDITING", attualmente collabora con terronitv.