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‘Donne ingannate’ all’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici

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Giuliana Sgrena, 'Donne ingannate'


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Il 30 maggio a Napoli la presentazione dell’ultimo libro della giornalista Giuliana Sgrena

Riceviamo e pubblichiamo.

Lunedì 30 maggio, ore 16:30, nella splendida cornice di un Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli in Palazzo Serra di Cassano, via Monte di Dio 14, si terrà la presentazione del nuovo libro della giornalista e scrittrice Giuliana Sgrena, ‘Donne ingannate – Il velo come religione, identità e libertà’, edizione Il Saggiatore.

Saluti – Presidente Massimiliano Marotta
Intervista – Esther Basile
Letture a cura della preziosa attrice Anna Maria Ackermann
Videoriprese – Rosy Rubulotta

Il velo islamico è il simbolo dell’oppressione della donna o un’espressione della sua libertà? Io non ho dubbi e credo di poterlo dimostrare in questo libro: è sicuramente il simbolo dell’oppressione, anche se in forme e gradazioni diverse. La libera scelta di portare l’hijab, invocata in nome della religione, della tradizione e/o dell’identità, in fondo risponde solo all’ossessione maschile del corpo della donna.

Questo il modo con cui l’autrice Giuliana Sgrena introduce e dipana il suo libro, un testo ricco di eventi storici, che ci conduce in una alterità di Paesi, usanze, tradizioni e contraddizioni, come a voler sottolineare, ancora una volta, la libera scelta del Velo.

Il libro

Ci sono donne che non sanno cosa significa sentire il vento tra i capelli. E sono costrette a coprire il volto con un doppio velo: uno fatto di tessuto e imposto da una tradizione religiosa fondamentalista; l’altro, metaforico, che racconta l’ipocrisia – culturale e ideologica – con cui le loro battaglie vengono frenate. Il vento che ti scompiglia entrando dal finestrino, la sorpresa nello scoprirsi diverse dopo un nuovo taglio, sono per loro sensazioni sconosciute.

È partendo dalla riflessione sul tema del velo, tra scelta e imposizione, che Giuliana Sgrena affronta uno dei nodi cruciali del contemporaneo: il rapporto tra libertà e religione. Lo fa attraverso la voce delle donne che ha incontrato durante i suoi reportage in Medio Oriente: ragazze e donne meno giovani, guerrigliere e prigioniere politiche, che raccontano qui la storia delle loro lotte, delle loro detenzioni e, in alcuni casi, delle violenze che hanno subito a causa dei loro desideri e della loro voglia di indipendenza.

Sgrena ci conduce nell’Afghanistan dei talebani, nell’Iran di Khamenei, nel Maghreb delle rivoluzioni fallite, rivelando il volto più reazionario di una società che impedisce alle donne di esprimersi, con diktat che vanno dal vestiario al rapporto con gli altri, dal sesso fino all’amore. La sua critica si spinge però molto oltre, puntando il dito contro chi in Occidente afferma di fatto, in nome del relativismo culturale, la legittimità dell’oppressione femminile nelle scuole e per le strade; e questo, nonostante i tanti femminicidi perpetrati ai danni di donne musulmane di seconda generazione.

‘Donne ingannate’ è un pamphlet lucido e sferzante, che ci rivela quanto ancora oggi sia complesso opporsi alle richieste dei padri, dello Stato, della Chiesa o dell’imam. Quello di Giuliana Sgrena è un accalorato invito ad aprire gli occhi, a rifiutare l’inganno e a squarciare il velo.

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