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Come riconoscere e contrastare adescamento online

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Adescamento online minori


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Il 9 e 10 novembre convegno a Rimini ‘Il lato oscuro della Rete: web e tutela di bambini e ragazzi’

Riceviamo e pubblichiamo.

Nel corso del Convegno Internazionale ‘Prendiamoci cura di me’, organizzato dal Centro Studi Erickson, in programma al Palacongressi di Rimini venerdì 9 e sabato 10 novembre, verrà affrontato anche il tema dell’adescamento online ai danni di bambini e adolescenti.

La Rete è il luogo nel quale vengono adescati i minori, conquistandone la fiducia per superare le resistenze emotive e instaurare con una relazione intima. I luoghi in cui si sviluppano più frequentemente queste dinamiche sono le chat, anche quelle interne ai giochi online, i social network, le app di instant messaging, i siti e le app di teen dating, mentre la relazione sessuale può avvenire attraverso webcam o live streaming e portare anche a incontri dal vivo.

Questi fenomeni, che le forze dell’ordine riconducono alla categoria dell’adescamento, rappresentano il 24,5% degli abusi online e hanno fatto registrare una crescita di circa un punto percentuale in soli 12 mesi, fonte Telefono Azzurro. Significativi i dati del 2017: 456 casi trattati dalla Polizia postale, 19 persone arrestate e 167 denunciate, dati forniti dalla Polizia di Stato a Sky Tg 24. Ed è in preoccupante aumento la presenza di “predatori di minorenni” su Instagram, il social di gran lunga più utilizzato dai ragazzi.

L’età più a rischio è quella compresa tra i 13 e i 14 anni: il 50 per cento degli adescamenti avviene in questa fascia. La curiosità delle prime relazioni spinge i più giovani a conoscere qualcuno senza esporsi in prima persona e perciò diventa più facile cercare in Rete.

Mauro Cristoforetti, Cooperativa E.D.I. Onlus e Referente scuole per Generazioni Connesse, relatore al convegno Erickson, si rivolge direttamente ai genitori:

State attenti all’eccessivo uso dello smartphone e soprattutto se avviene fino a tardi. Verificate i cambiamenti di umore nei vostri figli e non esitate a fargli domande quando si verifica o se si nascondono quando chattano. Definite degli orari in cui il telefono non si usa, e un luogo dove lasciare il telefono quando si va a letto, regole che dovrebbero valere anche per gli adulti.

Sempre Cristoforetti aggiunge regole più generali cui attenersi per prevenire le insidie online.

Quando sono piccoli, utilizzate software di parental control e controllate la cronologia di navigazione dei figli. Il consiglio è poi di insegnare ai bambini le regole di comportamento in Rete: fondamentale è spiegare che non bisogna fornire dati personali che li rendano rintracciabili perché le persone che incontrano online non sono sempre quelle che dicono di essere.

Ancora più importante è fare capire che i genitori devono sempre essere informati su richieste di incontro che arrivano da persone conosciute online, anzi spiegate che devono accettare come amici solo persone che conoscono nella realtà. Se qualcuno si comporta in modo inappropriato online devono sapere che siete sempre disponibili.

Ricordate che Internet è uno dei tanti spazi che frequentano, se vi preoccupate di sapere com’è andata a scuola o agli allenamenti, allo stesso modo preoccupatevi di come sta andando in Rete.

Il reato di adescamento di minorenni, introdotto nel nostro codice penale il primo ottobre 2012, si riferisce al compimento di qualsiasi atto volto a carpire la fiducia di un minore di età inferiore a 16 anni per scopi sessuali, attraverso artifici, lusinghe o minacce posti in essere anche mediante Internet o altre reti o mezzi di comunicazione. Il reato si configura anche se l’incontro con il minore non avviene: non è necessario, infatti, che l’adescamento vada a buon fine, ma è sufficiente il tentativo, da parte di un adulto, di conquistare la fiducia di un bambino o di un adolescente per fini sessuali.

Il processo di manipolazione può durare diversi mesi, il tempo necessario per conquistarsi l'”amicizia” del minore, parlando con lui di interessi condivisi, giochi, scuola, sport. L’adulto, che sempre mente sulla propria età, si ritaglia il ruolo del confidente, della persona comprensiva alla quale si può raccontare tutto e quando il rapporto diventa solido ed esclusivo arriva puntale la proposta di passare dalla chat room pubblica a quella privata, cercando di ottenere informazioni personali quali ad esempio il numero di cellulare o l’indirizzo della scuola frequentata. L’ultimo passaggio è l’introduzione nelle ormai frequenti chat di argomenti intimi e soprattutto legati alla sfera sessuale.

Una volta che l’abuso si è verificato, l’obiettivo del pedofilo è ottenere il silenzio della vittima attraverso il ricatto e l’abuso psicologico. Spesso il minore viene minacciato:

Se parli faccio vedere ai tuoi genitori i video che ti ritraggono, oppure li condivido su Internet.

Il manipolatore può anche far credere all’adescato che quanto avvenuto sia normale, o al contrario che i comportamenti sessuali in cui è stato coinvolto siano colpa sua.

Generazioni Connesse del Safer Internet Centre ha descritto un “copione”” dell’adescamento che si compone di cinque principali fasi, la cui descrizione può essere utile ad agevolarne il riconoscimento.

L’adescamento online, insieme a cyberbullismo, forum e blog che promuovono comportamenti alimentari disfunzionali o comportamenti autolesionistici, saranno gli argomenti al centro del Convegno Erickson moderato da Matteo Locatelli, Cyberpedagogista, specialista in Pedagogia Clinica e Media Digitali.

Oltre a Mauro Cristoforetti relazioneranno Natalina Folla, Ricercatrice e docente di diritto penale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche, del Linguaggio, dell’Interpretazione e della Traduzione dell’Università di Trieste, e Mirko Pagani, Educatore professionale, esperto in educazione dei media digitali.

Il programma completo del convegno 

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