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Agricoltura sociale, Giunta Toscana approva la proposta di legge

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Agricoltura sociale


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Scadenza bando: ore 13:00 del 30 settembre 2022

Riceviamo e pubblichiamo da Agenzia Toscana Notizie.

L’azienda agricola può diventare anche centro di servizi. Si chiama agricoltura sociale e la Toscana adesso le dà gambe forti tra le prime Regioni a dotarsi di una propria legge apposita che aggiorna precedenti normative regionali a conferma di un’attenzione costante nel corso degli anni.

La Giunta ha appena approvato una proposta di legge perché l’agricoltura, ampliando i suoi orizzonti, offra strumenti di inclusione, nuove opportunità per le persone più fragili e al tempo stesso integrazione al reddito per le imprese.

La proposta, predisposta dalla Vicepresidente e Assessore all’agroalimentare, arriva dopo un lungo lavoro svolto insieme ad ANCI, Federsanità, Coldiretti, CIA, Confagricoltura, Confcooperative, Legacoop ed Università di Pisa, sulla scorta della legge nazionale 141/2015 che individua chiaramente il campo di applicazione dell’agricoltura sociale.

L’obiettivo della Toscana: dare una risposta normativa e organica al sistema legato all’agricoltura sociale e dare il via ad un processo di innovazione sociale progressivo, costante e possibilmente stabile capace di creare una visione condivisa tra molti soggetti e competenze in campo agricolo, sociale, sanitario e non solo.

La proposta di legge

È composta da quattordici articoli con cui si definiscono le attività di agricoltura sociale e i soggetti legittimati ad esercitarle.

Sarà istituito un elenco regionale degli operatori di agricoltura sociali i quali, per essere iscritti, dovranno essere in possesso di adeguate competenze derivanti da esperienza pratica triennale già acquisita al momento della richiesta o conseguita tramite adeguata formazione

Per lo svolgimento delle attività di agricoltura sociale potranno essere utilizzati gli edifici ad uso abitativo e i manufatti o gli annessi agricoli già esistenti nell’azienda agricola o recuperati.

Le aziende che hanno operatori di agricoltura sociale iscritti nell’apposito elenco regionale avranno un apposito segno distintivo, con la dicitura ‘Fattoria sociale – Regione Toscana’.

Saranno i Comuni a vigilare sull’osservanza della legge, i controlli sulla DUA saranno invece svolti da ARTEA.

Sarà anche istituita una ‘Cabina di regia tecnica per l’agricoltura sociale regionale’ coordinata dall’Assessore regionale che sia un luogo di confronto e co-disegno collaborativo capace di collegare diverse istanze – sociali, sanitarie, agricole, educative – competenze – tecniche, progettuali, di disegno dell’innovazione e delle politiche – e capacità operative – dalle organizzazioni ai portatori di pratiche sul territorio.

La cabina si occuperà del monitoraggio e l’elaborazione delle informazioni sulla presenza e sullo sviluppo delle attività di agricoltura sociale in collaborazione con l’Osservatorio nazionale per Agricoltura sociale; raccoglierà in maniera coordinata le ricerche concernenti l’efficacia delle pratiche di agricoltura sociale e loro inserimento nelle competenti Comunità locali e nella rete dei servizi sociosanitari territoriali; proporrà iniziative finalizzate al coordinamento e alla migliore integrazione dell’agricoltura sociale nelle politiche di coesione e di sviluppo rurale.

Entro il 30 giugno di ogni triennio, a partire dall’anno successivo a quello dell’entrata in vigore della legge, la Giunta regionale presenterà alla commissione consiliare competente una relazione comprendente tra l’altro i dati risultanti dell’attività.

Il bando

In piena sintonia con la proposta di legge è il bando emanato di recente, nell’ambito di GiovaniSì, per dare attuazione alla sottomisura FEASR PSR 16.9 ‘Diversificazione delle attività agricole in attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità e l’educazione ambientale e alimentare’.

Il bando, fondamentale start up per la promozione del sistema regionale normato con la proposta di legge appena deliberata, punta a costituire partenariati per la realizzazione di progetti per la multifunzionalità delle imprese agricole che realizzino interventi e servizi sociali, socio-sanitari ed educativi.

Quindi serve a realizzare tirocini di inclusione sociale, per la formazione e l’inserimento o il reinserimento. Punta all’autonomia della persone o alla riabilitazione di soggetti fragili e fasce deboli che possono essere portatori di disturbi psichici, disabili, tossicodipendenti, minori, richiedenti asilo, persone vittime di violenza, persone sole con figli a carico, persone inserite in strutture di accoglienza o in programmi di assistenza, detenuti, ecc..

Con una dotazione finanziaria di 8.898.674,00 interamente finanziati attraverso le risorse messe a disposizione dallo strumento dell’Unione europea per la ripresa, EURI – European Recovery Instrument, del Next Generation UE, NGEU, è destinato a ATS, Associazione temporanea di scopo, fra soggetti pubblici e enti privati in cui, oltre ai privati, siano presenti, per esempio, la Società della salute e un soggetto pubblico individuato dalla Conferenza zonale Integrata.

Il bando scadrà alle 13:00 del 30 settembre 2022.

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