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Palombari della Marina Militare rimuovono ordigni esplosivi

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Brillamento - Marina MIlitare


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Gli ordigni erano a 2 metri di profondità, a poca distanza dalla banchina del porto di Marina di Cassano, Piano di Sorrento (NA)

Riceviamo e pubblichiamo da MARICOMLOG di Napoli.

Oggi, 14 novembre, si è conclusa un’operazione di bonifica subacquea condotta nelle acque del porto di Marina di Cassano, Piano di Sorrento (NA) dai Palombari del Gruppo Operativo Subacquei, GOS,del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare, Comsubin, distaccati presso il Nucleo S.D.A.I., Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi, di Napoli.
L’intervento dei Palombari della Marina Militare è avvenuto a seguito della segnalazione della locale Capitaneria di Porto alla Prefettura di Napoli, circa la presenza di un presunto ordigno bellico, di forma cilindrica, rinvenuto nel corso della pulizia dei fondali del porticciolo carottese.

Interdetta l’area da parte della Capitaneria di Porto, i Palombari dello S.D.A.I. di Napoli si sono recati sul posto con il gommone in dotazione ed hanno effettuato un’immersione in loco che ha confermato la presenza dell’ordigno, a brevissima distanza dal molo, ad una profondità di un paio di metri; in effetti si trattava di un proiettile da artiglieria da 40 mm. risalente all’ultimo conflitto mondiale. Da una attenta perlustrazione del sito, è emersa anche la presenza di una bomba da mortaio da 3 pollici, di tipo inglese, anch’essa residuato dell’ultima guerra.

Predisposta la prevista cornice di sicurezza, entrambi gli ordigni esplosivi sono stati rimossi dal fondo e, con l’ausilio di un sistema per il sollevamento, sono stati rimorchiati a lento moto con il gommone dello S.D.A.I. al difuori dell’area marina protetta, in una zona di mare individuata dall’Autorità Marittima, dove sono stati fatti brillare alle ore 10:20, secondo le consolidate procedure tese a preservare l’ecosistema marino.

Si invitano tutti coloro che in mare dovessero imbattersi in oggetti che, per forma e dimensioni, potrebbero essere riconosciuti come ordigni bellici, o parte di essi, a non avvicinarsi e, soprattutto a non toccarli, informando del rinvenimento la Capitaneria di Porto o la Stazione dei Carabinieri del posto.

Si ricorda che questi oggetti, anche se sono vecchi di oltre settant’anni, hanno un’altissima pericolosità per giunta aggravata proprio dalla loro lunga permanenza in acqua. Sarà poi cura degli esperti della Marina Militare provvedere alla verifica della segnalazione ed all’eventuale neutralizzazione dei residuati bellici.

Palombaro della Marina Militare

Approfondimenti
Questo tipo di intervento rappresenta una delle tante attività che i “Palombari del Gruppo Operativo Subacquei, GOS, del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare” conducono a salvaguardia della pubblica incolumità, come peraltro ribadito di recente dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio, volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della navigazione e della balneabilità delle coste italiane.

Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato un totale di 22.000 ordigni esplosivi di origine bellica, mentre dal 1° gennaio 2018 sono oltre 29.058 i manufatti esplosivi rinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi italiani, senza contare le migliaia di proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm.

Con una storia di 169 anni alle spalle, i Palombari rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto, soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi, ed a favore della collettività.

Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di Comsubin che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.

Il Nucleo SDAI di Napoli è stato di recente ricostituito, proprio per venire incontro alle esigenze di effettuare tempestivi interventi a salvaguardia della pubblica incolumità lungo le coste tirreniche della Calabria, della Campania e del basso Lazio. Fanno parte di questo Nucleo Palombari abilitati alla bonifica di ordigni esplosivi nonché personale infermieristico specializzato in medicina subacquea ed iperbarica. Il Nucleo è attualmente affidato al comando del Tenente di Vascello Daniele Bazzali ed ha la propria sede presso la Base Navale di Napoli.

Foto Marina Militare

Palombaro della Marina Militare

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