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Palombari COMSUBIN neutralizzano bomba d’aereo a Torre del Greco (NA)

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SDAI Napoli ph Marina Militare


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L’ordigno, risalente alla II Guerra Mondiale, era stato trovato da un peschereccio nelle reti

Riceviamo e pubblichiamo da MARICOMLOG di Napoli.

Nei giorni scorsi l’equipaggio di un peschereccio, nel mentre era impegnato nel salpare le proprie reti nelle acque di Torre del Greco (NA), al largo di Torre di Bassano, ha notato all’interno del sacco uno strano oggetto metallico il cui peso era talmente elevato che la rete si è ben presto stracciata facendolo rimpiombare sul fondo.

Supponendo che si trattasse di un residuato bellico, il comandante del peschereccio ha segnalato l’accaduto alla locale Capitaneria di Porto che, a sua volta, ha girato la notizia alla Prefettura di Napoli. Questa ha quindi richiesto l’intervento dei Palombari del Gruppo Operativo Subacquei, GOS, del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare COMSUBIN, distaccati presso il Nucleo SDAI, Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi, di Napoli.

Ieri, giovedì 18 aprile, gli specialisti della Marina Militare si sono recati sul posto ed hanno effettuato un’attenta e lunga perlustrazione subacquea dell’area nella quale era stato segnalato lo strano oggetto.

La ricognizione ha dato esito positivo e, su un fondale di circa 20 metri, i Palombari del COMSUBIN hanno rinvenuto l’oggetto in questione riconoscendolo come una bomba d’aereo da 500 libre, di costruzione inglese, con all’interno oltre 100 kg di esplosivo ad alto potenziale.

Oggi, 19 aprile, i Palombari della Marina sono ritornati sul posto ed alle ore 09:43 hanno proceduto alla neutralizzazione dell’ordigno che, con tutte le cautele del caso, è stato imbragato, sollevato dal fondo e, tenuto in sospensione da un galleggiante, è stato rimorchiato a lento moto fino a circa 3 miglia dalla costa, in un’area appositamente individuata dall’Autorità Marittima. Raggiunta la zona di sicurezza, la bomba è stata distrutta attraverso le consolidate procedure tese a preservare l’ecosistema marino.

Dell’imminente brillamento dell’ordigno, è stato avvertito anche l’Osservatorio Vesuviano i cui sensibilissimi strumenti hanno registrato l’onda d’urto provocata dalla esplosione.

Al termine dell’operazione, il comandante del Nucleo SDAI di Napoli, Tenente di Vascello Daniele Bazzali, ha dichiarato:

Il rinvenimento di questo ordigno, ad opera di pescatori professionisti intenti in una battuta di pesca sotto costa, dimostra come fatti del genere possono accadere inaspettatamente ed interessare chiunque fruisca del mare, per diletto, per sport o per professione.

Poco meno di due mesi fa, siamo dovuti intervenire nelle stesse acque per neutralizzare un’altra bomba d’aereo; pertanto, mi preme raccomandare a qualunque persona che dovesse imbattersi in oggetti simili, che questi manufatti sono sempre molto pericolosi e quindi non devono essere toccati o manomessi in alcun modo.

È opportuno, invece, denunciarne immediatamente il ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei Carabinieri, così da consentire l’intervento dei Palombari del Comsubin per rispristinare le condizioni di sicurezza del nostro mare.

SDAI Napoli ph Marina Militare

Approfondimenti
Questi interventi rappresentano una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina Militare conducono a salvaguardia della pubblica incolumità anche nelle acque interne, come ribadito dal Decreto del Ministero della Difesa del 28 febbraio 2017, svolgendo operazioni subacquee ad alto rischio volte a ripristinare le condizioni di sicurezza della balneabilità e della navigazione a favore della collettività.

Lo scorso anno i Palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 44.000 ordigni esplosivi di origine bellica, mentre dal 1° gennaio 2019 sono già 2.988 i manufatti esplosivi rinvenuti e neutralizzati nei mari, fiumi e laghi italiani, senza contare gli 8.681 proiettili di calibro inferiore ai 12,7 mm anch’essi recuperati e distrutti.
Con una storia di 170 anni alle spalle, i Palombari del COMSUBIN rappresentano l’eccellenza nazionale nell’ambito delle attività subacquee essendo in grado di condurre immersioni lavorative fino a 1.500 metri di profondità ed in qualsiasi scenario operativo, nell’ambito dei propri compiti d’istituto, soccorso agli equipaggi dei sommergibili in difficoltà e la neutralizzazione degli ordigni esplosivi rinvenuti in contesti marittimi, ed a favore della collettività.

Per queste peculiarità gli operatori subacquei delle altre Forze Armate e Corpi Armati dello Stato possono essere formarti esclusivamente dal Gruppo Scuole di COMSUBIN che, attraverso dedicati percorsi formativi, li abilita a condurre immersioni in basso fondale secondo le rispettive competenze.

Foto Marina Militare

SDAI Napoli ph Marina Militare

 

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