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Lombardia, approvata Relazione su attività del Garante dell’infanzia

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Punto di riferimento per le realtà e le istituzioni alle prese con le restrizioni per il contenimento del contagio e le ricadute sui più giovani

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

Un punto di riferimento e di raccordo tra istituzioni, realtà sociosanitarie e associazioni del Terzo settore alle prese con i disagi della pandemia e le ricadute su giovani e famiglie.

Nel periodo dell’emergenza sanitaria non si è mai fermata l’attività del Garante per l’infanzia e l’adolescenza di Regione Lombardia, che proprio nei giorni del lockdown nazionale vedeva l’assunzione dell’incarico da parte del nuovo titolare.

Nella Relazione esaminata oggi e approvata all’unanimità dalla Commissione consiliare Sanità emerge come, in un contesto generale e locale di grande eccezionalità, il nuovo Garante sia riuscito a svolgere la sua funzione di ombudsman e di ufficio di garanzia.

L’authority, infatti, ha avviato, con l’assenso dei Presidenti di Consiglio e Giunta regionale, un Tavolo di lavoro denominato ‘Infanzia, adolescenza ed emergenza Covid-19’ che ha raccolto oltre 70 realtà per proporre soluzioni agli effetti negativi delle restrizioni imposte per il contenimento del contagio sulla tutela dei diritti dei minori a livello sociale, sanitario, educativo e culturale nel senso più ampio del termine.

Circa 100 le riunioni e gli incontri on line che si sono succeduti, 5 i sotto tavoli tematici che hanno portato alla pubblicazione di 4 dossier tematici, con oltre 600 documenti condivisi tra gli stakeholder.

L’Ufficio ha, inoltre, continuato ad accogliere segnalazioni di violazione delle norme previste a tutela dei minori: oltre 170 le richieste, cui il Garante ha risposto con oltre 70 colloqui e appuntamenti individuali e ha istruito un totale di 90 pratiche su violazioni dei diritti dell’infanzia.

Altro fronte che ha impegnato l’attività del Garante infanzia ha riguardato i minori stranieri non accompagnati, MSNA. Molteplici le problematiche e i nodi da sciogliere in questi incontri: soluzioni abitative per minori e per neomaggiorenni; formazione continua e istruzione; tirocini e stage; ricerca di lavoro.

Il lavoro ha dato vita a un tavolo su istruzione e formazione per i minori stranieri non accompagnati, l’organizzazione di un corso di aggiornamento per i tutori volontari e l’indizione di un nuovo bando pubblico per la nomina di altri tutori.

Un impegno propositivo e di sensibilizzazioni sulle ricadute della pandemia in tema di diritti dell’infanzia che proseguirà anche nel 2021.

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