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Il penalista Antonio Masullo sugli sviluppi della vicenda Tortoriello

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Antonio Masullo


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Il legale dichiara: ‘Un percorso che possiamo affrontare con un respiro più leggero’

Nel novembre del 2020 il Dott. Raffaele Tortoriello, oncologo dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione G. Pascale” di Napoli, viene coinvolto in una spiacevole vicenda giudiziaria, accusato di aver indirizzato alcuni pazienti ad operarsi presso una clinica privata.

La situazione precipita definitivamente il 12 gennaio 2021, quando vengono disposti i domiciliari per il noto medico napoletano.

Una posizione davvero ingarbugliata, peggiorata, probabilmente, da alcune condotte difensive.

Nel settembre 2021, però, la svolta nel procedimento.

A prendere le parti del Tortoriello arriva l’Avvocato penalista Antonio Masullo, già alla ribalta della cronaca per la sua attività di scrittore, che decide di cambiare del tutto la strategia processuale.

In una nota diffusa alla stampa, già allora, dichiarava:

Nessun patteggiamento, nessun rito alternativo, ma un procedimento ordinario in cui già in questa fase preliminare bisogna chiarire alcune questioni giuridiche e lasciar emergere delle falle e delle slabbrature nel costrutto accusatorio; ciononostante è indispensabile l’accesso al giudizio dibattimentale, in quanto soltanto attraverso un adeguato e giusto processo, la Difesa potrà avere la possibilità di dimostrare la totale estraneità ai fatti contestati al mio Assistito.

Una posizione, dunque, netta.

Nessuna concessione all’impianto accusatorio, nessun patteggiamento.

La ferma volontà, invece, di dimostrare l’innocenza dell’oncologo.

E la ‘cura Masullo’, comincia a dare ben presto i primi frutti, già dalle escussioni dei testi di accusa.

Ma un primo risultato arriva il 18 maggio 2022.

A seguito di una precisa e dettagliata istanza presentata dallo stesso Masullo, il Presidente della VII Sezione penale del Tribunale di Napoli, Collegio C, la Dott.ssa Marta Di Stefano, revoca la misura cautelare degli arresti domiciliari per l’ex Primario ff. dell’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli.

La stampa, bisogna darne atto, così come aveva prontamente segnalato il provvedimento restrittivo, diffonde ampiamente un nuovo comunicato stampa del penalista, che annuncia la riacquistata libertà del Tortoriello.

Per ricevere ulteriori informazioni, ci siamo visti con Masullo per una breve ma esaustiva intervista.

Avvocato, un primo risultato in un procedimento che fino a qualche mese fa sembrava in salita.

Questo è certamente un risultato molto importante, di rilievo, afferente alla libertà del Dott. Raffaele Tortoriello. Come ben sappiamo è stato ai domiciliari per oltre 16 mesi.

C’era un quadro indiziario molto serio e complesso, che, grazie a questo dibattimento iniziato lo scorso novembre, stiamo cercando di risolvere, sciogliendo i nodi che gravavano e gravano ancora sulle sue spalle.

Il 18 maggio è stato un giorno molto importante, perché il Tribunale ha riconosciuto la libertà a quest’uomo. Al di là di altri vincoli che ci possono essere, è il primo passaggio, la prima apertura in un percorso che comunque resta difficile, che consiste, appunto, nel recupero della libertà definitiva dell’ex primario facente funzione del Pascale.

Quando gli ho comunicato il provvedimento di revoca dei domiciliari, gli ho detto: “Non le posso garantire oggi la sua continuità professionale, ma le posso certamente assicurare che i giudici della VII sezione penale le hanno garantito la libertà”.

Quindi, soddisfazione per l’atteggiamento garantista dei diritti processuali del collegio giudicante?

Senza scendere troppo nel merito e senza fare paragoni tra prima e dopo, posso certamente affermare, ‘a caratteri cubitali’, che il dottore è capitato in un dibattimento e, soprattutto, in un collegio dove ci sono tre magistrati garantisti, che, ad ogni udienza, sono veramente attenti all’acquisizione delle prove, alle testimonianze.

Per adesso stiamo ascoltando i testimoni dell’accusa, poi ci sarà l’esame degli imputati; non dimentichiamo che il Dott. Tortoriello in questo processo non è solo, ma ha un co-imputato, e, infine, ci sarà l’escussione di tutti i testi di entrambe le difese.

Certamente è un collegio che ha gli occhi ben aperti, che garantisce l’imputato in ogni sua singola esigenza. Ho trovato un’apertura sin dalle prime volte che mi ci sono interfacciato. Devo dire che è da ammirare la condotta di magistrati così professionali ed attenti nell’espletamento dei loro compiti e doveri giudiziari.

Abbiamo letto l’istanza di revoca del provvedimento restrittivo; i motivi che lo avevano originato sono effettivamente superati?

Come le dicevo, ci sono da sciogliere diversi nodi gordiani. Quando viene emesso un provvedimento di custodia cautelare è perché è ravvisata la possibilità di reiterazione del reato, di inquinamento delle prove o di pericolo di fuga.

In questo caso bisognava chiarire delle situazioni afferenti all’inquinamento probatorio, che, ad avviso di questa difesa, non c’è mai stato; ma anche tali aspetti verranno valutati nelle successive udienze e in base ai fatti.

Per il momento, ci godiamo un evento di giubilo: un uomo è stato riconsegnato alla sua libertà personale. Adesso è importante che in piena onestà intellettuale, morale ed etica si riesca, tutti insieme, a far emergere la realtà fattuale di ciò che veramente è stato.

Quali i prossimi passi?

Il cammino è ancora abbastanza lungo, come le dicevo ci sono ancora alcuni testi dell’accusa da ascoltare, poi gli imputati e i testi delle difese. Però, sicuramente è un percorso che possiamo affrontare con un respiro più leggero.

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Autore Pietro Riccio

Pietro Riccio, esperto e docente di comunicazione, marketing ed informatica, giornalista pubblicista, scrittore. Direttore Responsabile del quotidiano online Ex Partibus, ha pubblicato l'opera di narrativa "Eternità diverse", editore Vittorio Pironti, e il saggio "L'infinita metafisica corrispondenza degli opposti", Prospero editore.