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‘Il corpo. Islam, Occidente e Oriente’

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Il corpo. Islam, Occidente e Oriente


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Il 7 ottobre al Complesso Monumentale San Severo al Pendino

Riceviamo e pubblichiamo.

Venerdì 7 ottobre 2016, ore 17:30, nella Chiesa monumentale di San Severo al Pendino, via Duomo, 286, Napoli il Terzo e ultimo dialogo sul sacro ispirato alla mostra “Forme prime del limite” di Matteo Magnante, “Il corpo. Islam, Occidente e Oriente”
con Carlo De Angelo, Claudio Finelli, Lu igi Vitiello. Performance di Fabiana Esca.

L’attualità e il confronto interculturale chiudono il breve ciclo di dialoghi sul sacro ispirati alla mostra di Matteo Magnante “Forme prime del limite” alla chiesa di San Severo al Pendino di Napoli. Venerdì 7 ottobre, alle 17:30, la mostra evento porta l’attenzione sul confronto, sulla conoscenza e l’approfondimento di temi sociali, religiosi e culturali attorno al tema del corpo: velato o nascosto, nella cultura islamica; trasformato e plasmato, feticcio, prodotto consumistico oppure espressione di libertà ed identità di genere cercata e difesa, in Occidente; e infine, il corpo scoperto o ri-scoperto nella cultura orientale.

Si parlerà del corpo femminile, che più suscita scandalo e clamore, desiderio e violenza; e ancora della transizione fisica dal maschile al femminile e viceversa, e del corpo nella sua sacralità secondo la cultura orientale.

Al tavolo di confronto e dialogo, intervengono Carlo De Angelo, studioso di cultura islamica all’Università Orientale di Napoli, il giornalista e presidente Arcigay Campania Claudio Finelli, e Luigi Vitiello medico ed esperto di cultura e medicina tibetana.
Fabiana Esca interpreterà il tema con una performance di movimento del corpo.

La mostra “Forme prime del limite” è stata inaugurata lo scorso 17 settembre con un primo dialogo sui limiti e le forme dello spazio sacro, con i contributi del filosofo Giuseppe Ferraro, della storica dell’arte Aurora Spinosa e della storica delle religioni Marisa Ghidini Tortorelli.

Il secondo incontro ha ospitato la presentazione del saggio di Andrea Caterini “La preghiera della letteratura”, con l’autore e Fabrizio Coscia, per il tema “sacralità della parola”.

Le installazioni di Magnante indagano il tema del rapporto tra sacrificio, rito e spazio sacro riproponendone aspetti in una accezione arcaica pre-religiosa. Sottolineano, attraverso i simboli, gli aspetti antropologici che delineano lo spazio sacro e il limite, nella divisione tra il puro e l’incontaminato, il profano e l’ordinario.

Da questa tematica è nata la riflessione sul sacro in generale e sul limite, sulla sua importanza e sulla sua assenza, questione quanto mai spinosa e attuale, testimonianza di un’epoca di passaggio, dove il limite è cercato e ugualmente aborrito.

Spiegano le ideatrici e organizzatrici della mostra evento, la scrittrice Chiara Tortorelli e la giornalista Brunella Bianchi:

Ispirate dalle opere di questo sensibile artista abbiamo chiesto ad esperti e al pubblico di rispondere insieme alla domanda su cosa sia da considerare sacro oggi, quali siano i nostri parametri e i nostri valori al di là della fede religiosa, in quest’epoca liquida e sfuggente, nichilista e veloce, complessa e difficile.
E siamo molto felici della partecipazione del pubblico, appassionato e coinvolto, desideroso davvero di confrontarsi sul tema del sacro, abitualmente poco trattato nelle rassegne culturali.

Trittico nero Matteo Magnante
Trittico nero, Matteo Magnante
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