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‘2030’, mostra a Castel dell’Ovo

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Dal 12 novembre al 4 dicembre

Riceviamo e pubblichiamo dall’Ufficio Stampa del Comune di Napoli.

Il giorno 12 novembre 2016 inaugura a Napoli la mostra fotografica “2030” di Claudio Morelli, curata da Andrea De Cunzo, presso le Sale Espositive del Castel Dell’Ovo. La chiusura dell’esposizione è prevista per il 4 dicembre. La mostra sarà aperta al pubblico nei giorni feriali dalle ore 10:00 alle ore 18:00, con ultimo accesso alle ore 17:45; nei giorni festivi e la domenica dalle ore 9:00 alle ore 14:00, con ultimo accesso alle ore 13:15.
Il giorno del vernissage, 12 novembre 2016,è previsto un open day dalle 10:00 alle 18:30 con ultimo ingresso alle 17.45. Saranno presenti autore e curatore della mostra.
La mostra gode del patrocinio e del supporto dell’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, dell’Assessorato allo Sviluppo e Promozione del Turismo della Regione Campania, della Fondazione Renzo Piano.

La mostra è divisa in due sezioni: una prima, più vasta, a colori, di cronaca, all’insegna del freddo e spietato realismo; una seconda, intima, in bianco e nero, con l’obiettivo di accendere i sensi e nutrirli.

Prima parte. In mostra è esposta una sequenza rappresentativa del lavoro del fotoreporter Claudio Morelli, svolto dai venti ai trenta anni, ovvero dal debutto nella professione fino al periodo recente. “2030”, invero, è anche un titolo evocativo: chiama in causa il futuro che, a giudicare dagli indizi contemporanei, sarà la soffocante parodia dei divinanti racconti distopici – letterature, pellicole, video, romanzi grafici – che, nel secolo scorso, hanno tentato di metterci in guardia dai decenni a venire.
Gli scatti provengono da reportage in Italia e all’estero, da commesse o produzioni personali e formano un percorso che segue suggestive linee guida.
Princìpi fondatori dell’esposizione: la Società dello Spettacolo, nemesi della Società e sua madre putativa; l’affanno risibile e tragico dell’uomo; le conseguenze del violento intervento umano sulle cose e sui paesaggi.

Consideriamo questo percorso un Circo Mondiale Umano, rappresentazione del teatro tragicomico della vita del Sapiens, cui tutti gli indizi fanno pensare star regredendo a Erectus, o, addirittura, peggio.

Seconda parte. negli anni Claudio Morelli ha ideato e intrapreso diversi progetti fotografici. Uno di questi è sulla donna. “Femmina” è una sezione parziale dell’esposizione. Scatti in pellicola bianco e nero in cui la sensualità non fluisce nella febbre carnale, bensì trascende nella venerazione. Rispetto e coscienza si evincono dai ritratti delle madonne. L’oggetto dei desideri, la musa dei poeti e di tutti gli uomini, è consacrata e immortalata.

Estratti dal dossier critico:

Il Teatro della vita, nella sua più efficace rappresentazione: lo scatto. Va in scena l’uomo, i suoi affanni, le sue scelte, protagonista dell’indagine del fotografo, in una riproduzione fedele e sensuale: che gesto d’amore! Quando un lavoro non è esclusivamente naturalistico, con il solo interesse nella flora, nella fauna, nella geologia, irrimediabilmente trasuda la sensualità umana e la sua (il)logica fabbrica, il suo delirio architettonico e urbanistico, il suo grottesco impegno ad affrontare la morte e a occupare la giornata con impegni vitali o superficiali, il suo talento a esorcizzare o a rovinare. A sua volta il fotografo si impegna a oggettivizzare questo comico e tragico fenomeno mondiale e vive dell’interesse del pubblico, il quale si nutrirà e godrà del suo lavoro. Le foto accarezzano l’anima e in un solo sibilo cantano l’intera Storia Umana.

Campania Felix: ricca di mille input, mille suggestioni, mille show recitati da appassionati attori: i cittadini. Spesso i connotati e le dinamiche sono contrastanti, quindi vivi.
La vita è nella tensione, nel movimento. In Campania tutti i mondi e le “classi” convivono in un legame denso di immagini e di stimoli. Puoi abbracciarli in un colpo d’occhio, o in uno scatto. Uno “shot” di una scena è più ricco della successione dei “frame” che compongono il video;
l’istantanea, paradossalmente, ovviamente, è il mezzo per raccontare la vita, laddove il video ci ricorda solo che dobbiamo morire e che vogliamo essere ricordati per mezzo dell’imbalsamazione audiovisiva e cinematografica
André Bazin.

Tafferugli, eccitazione, tifo selvatico. Burattini grotteschi e i loro costumi di pezza. Poveri e ricchi macchiette del romanzo d’appendice fatto d’immagini. Il circo appassionato è fatto di scontri e di abbracci. Che storia d’amore. Gli attori, comparse, scatenati protagonisti per un istante. Quello che risalta volutamente dal racconto che proponiamo è la caratteristica circense del vissuto umano. Un moto sfiancante,commovente, agita gli uomini e le donne. Il Sistema gode di queste vicende perché occupano inesorabilmente le menti, impedendo una fiducia e uno spazio per la cultura, coltivazione della mente.

Info
Dove: Castel dell’Ovo, Sale Espositive, via Eldorado 3, Napoli
Vvernissage: 12 novembre dalle 10.00 alle 18:30, ultimo accesso ore 17:45
Date e orari: 12 novembre – 4 dicembre. Giorni feriali dalle ore 10:00 alle
ore 18:00 – ultimo accesso alle ore 17.45. Giorni festivi e la domenica dalle ore
9:00 alle ore 14:00, ultimo accesso alle ore 13:15.
Ingresso gratuito

Mostra e Comunicato a cura di Andrea de Cunzo:
+39 324 9896189
andrejmariovic@gmail.com

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