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Yemen: inviato USA, Houthi tolga assedio a Taiz

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Il team del governo conferma che gli Houthi insistono nel sollevare la questione dell’apertura di strade secondarie

L’inviato degli Stati Uniti in Yemen, Tim Lenderking, ha spiegato che l’apertura delle strade che collegano la città di Taiz, da parte degli Houthi, servirà a obiettivi umanitari, sottolineando l’impegno degli USA a portare la pace nel Paese e invitando le parti yemenite a scegliere la pace anziché la guerra e mantenere la tregua che scadrà il 2 agosto.
Parlando all’emittente “Al-Arabiya“, Tim Lenderking ha affermato che la tregua deve essere mantenuta, chiedendo loro di rilasciare tutti i prigionieri. Ha ringraziato la Giordania e l’Egitto per aver facilitato i voli dallo Yemen tra Amman e il Cairo verso Sana’a, denunciando che l’Iran ha incoraggiato gli Houthi ad attaccare i civili.

Ha dichiarato, inoltre:

>Ci sono questioni difficili che vengono negoziate per la prima volta da anni e ci sono comitati militari sotto gli auspici dell’Arabia Saudita che negoziano faccia a faccia per la prima volta. Bisogna sostenere la tregua e una soluzione politica per porre fine alla guerra”.

Il 7 giugno la delegazione di negoziazione del governo yemenita ha invitato la comunità internazionale, gli ambasciatori dell’Unione europea e l’inviato degli Stati Uniti a esercitare maggiore pressione sulle milizie Houthi per accelerare l’apertura delle strade principali verso Taiz e il resto dei governatorati, per trasformare in realtà la proposta dell’inviato delle Nazioni Unite in merito.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.