Il 14 ottobre al PAN con l’autore Salvatore Casolaro
Riceviamo e pubblichiamo.
Tutto è pronto al PAN di via dei Mille, per venerdì 14 ottobre alle ore 18:00, quando, l’autore napoletano Salvatore Casolaro, sarà il protagonista di un evento interamente dedicato a due delle sue opere raccolte nella collana “Sherazade” della Kairòs Edizioni.
Diviso in due momenti, l’incontro al Palazzo delle Arti di Napoli, prevede dapprima la presentazione del libro “Sarabanda” e la proiezione delle diapositive di Andrea Alfano in contemporanea alla lettura di qualche brano del testo e poi, la presentazione di “Via Calabritto,1” arricchita da una mini rappresentazione con l’attore, Enzo De Rosa.
Raccontastorie nato e tabaccaio non certo per vocazione, dopo la laurea in Economia e
Commercio ed una carriera in banca, Casolaro, con questi suoi due lavori letterari, presenta al lettore storie di vita vissuta, fatte di amore ed emozioni ed ancora, delle introspettive riflessioni sull’esistenza e sui sentimenti umani dinanzi ad una modernità preda del caos e dell’egoismo. A rendere ancora più interessante l’appuntamento della Kairòs con i due libri di Casolaro, anche la presenza dell’attore Francesco Tisi e gli interventi e gli approfondimenti di Pino Cotarelli e Rita Simeoni moderati da Maurizio Vitiello.
Note sull’autore
Salvatore Casolaro è nato a Napoli il 25 aprile 1961. Avviato suo malgrado al mestiere di tabaccaio si è appassionato, durante tale apprendistato, all’arte del raccontastorie, che però non ha potuto praticare da professionista.
Causa, invece, la necessità di avere appuntamenti quotidiani con il ‘desco’, ha conseguito una laurea in Economia e Commercio nel 1983 e si è quindi dedicato all’attività bancaria, che attualmente esercita. Ma i primi amori non si dimenticano e così, nel 1986, ha dedicato un racconto alla vita vissuta “in quindici metri quadrati di sigarette e tabacchi”, a contatto con la Napoli di quel periodo e con un uomo straordinario, suo padre, si tratta di Via Calabritto
1 per i tipi di Tommaso Marotta editore; nel 2006 ha voluto prendersi in giro narrando il suo rapporto con le donne in Tirapiunpè… Marotta e Cafiero editori. Sarabanda è la sua terza narrazione, a trent’anni di distanza dal suo primo debutto cartaceo.
Via Calabritto 1
Quindici metri quadrati di sigarette, caramelle, pipe e accendini, ma quindici metri che hanno resistito ai reiterati attacchi del tempo, della moda e, soprattutto, di mega-atelier, mega-boutique e mega-empori delle grandi firme dell’abbigliamento che, a poco a poco, l’hanno circondata da ogni lato, in quella che è diventata una delle vie più eleganti della città.
In questo piccolo presidio un adolescente conosce suo padre e, attraverso lui, gli ultimi
rappresentanti della Napoli dell’epoca con le loro abitudini, tristezze, gioie, vizi e manie.
Via Calabritto 1 è un omaggio a loro. “‘O sfizio in questo lavoro, in fondo così monotono, sta proprio in questo: via il professore e il suo mondo, ecco subito un nuovo interlocutore con cui
scambiare le esperienze di vita quotidiana secondo una nuova prospettiva.
Questo carosello di personaggi, vite, mondi diversi rinfranca quell’arido scambio tra sigarette e denaro che quotidianamente si perpetua in queste quattro mura e, alla fine, nonostante tu sia uno dei tanti partecipanti a quella corsa dei ratti per accumulare denaro, organizzata e ripetuta ogni giorno, ti fa distogliere lo sguardo dal pezzo di formaggio che attira costantemente i tuoi
sforzi, per farti chiedere, una volta di più, se il gioco valga la candela o se non sia più giusto privilegiare qualcos’altro”.
Sarabanda
Il ritmo ternario della Sarabanda, antica aria di danza del Cinquecento, è il filo conduttore di questo lavoro. Una poesia, un racconto breve e un’immagine fotografica, alternate per nove volte, cercano di cogliere e imprimere nella mente e nell’anima del lettore, i tratti essenziali della contemporaneità.
Sarabanda è anche il senso principale che l’autore ricava da questa sua esperienza: l’armonicità, che è caratteristica originaria della danza spagnola così come dovrebbe esserlo della vita, si è persa in una baraonda in cui l’amicizia è solo basata sulla necessità reciproca, il sesso è in gran parte a pagamento, neanche i preti sono affidabili e l’unica manìa e panacea per tutti
i mali sembra essere diventato il cibo.
Non una composizione da lieto fine dunque, né una ricetta per ritrovare l’armonia perduta, ma solo un insieme di riflessioni sulla vita, sui sentimenti e sui valori dispersi da questa nostra modernità, dominata dal caos e dalla confusione.
Kairòs Edizioni
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