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Case green: direttive UE per la transizione energetica degli edifici

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La lotta ai cambiamenti climatici è una delle missioni principali dell’Unione europea, e la transizione energetica degli edifici rappresenta una delle urgenze maggiori.

Per questo motivo, l’Europa ha stabilito una serie di direttive e regolamenti per incoraggiare la costruzione e la ristrutturazione di case più sostenibili. In particolare, le “case green” diventano una vera e propria necessità oggi più che mai. Vediamo di capire quali sono queste direttive, e quali sono gli interventi e i costi correlati.

Le direttive UE per le case green

L’Unione europea ha approvato di recente una direttiva molto importante: entro il 2030, le case dovranno ottenere una classe di prestazione energetica minima pari a E. La quota obbligatoria aumenterà a D, entro 3 anni (2033).

Questo significa, in sintesi, che gli edifici dovranno rispettare determinati standard di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni di CO2. L’obiettivo è quello di ridurre il consumo energetico e di combattere il cambiamento climatico, arrivando alla cosiddetta neutralità energetica entro l’anno 2050.

Purtroppo, l’Italia è attualmente molto indietro rispetto a questi obiettivi. Secondo i dati, il 65% delle case tricolori non rispetta questi requisiti, avendo una classe di prestazione energetica pari a F o a G. Si tratta di un problema grave che deve essere affrontato quanto prima, e sta a noi agire per rendere più green le nostre case, anche se ovviamente questo comporta un investimento economico di una certa entità.

Purtroppo, c’è un altro problema che frena lo sviluppo italiano nel settore delle case green: lo scarso interesse nei confronti di questo tema. Per questo motivo, è importante provvedere alla sensibilizzazione dei cittadini, in modo tale da far capire loro la necessità di intervenire per migliorare la classe energetica delle proprie case.

Gli interventi e i costi necessari per una casa green

La ristrutturazione di una casa, con il fine di renderla più efficiente dal punto di vista energetico, può richiedere una serie di interventi piuttosto onerosi, ma destinati a ripagarsi in pochi anni.

Basti ad esempio pensare alla sostituzione della caldaia, all’installazione degli infissi termoisolanti e del cappotto termico, al rifacimento e all’impermeabilizzazione del tetto, e molto altro ancora.

Tuttavia, ci sono diverse soluzioni per ovviare ai problemi di natura economica. Infatti, come viene spiegato in alcuni approfondimenti presenti sul web, per gli interventi di efficientamento energetico è possibile richiedere sia delle detrazioni fiscali, sia delle agevolazioni specifiche. Nel lotto di interventi dovrebbe rientrare anche l’installazione di un sistema in grado di generare energia pulita, come nel caso dei pannelli fotovoltaici.

Pur supponendo delle spese ingenti, i benefici nel lungo periodo sono notevoli: una casa più efficiente dal punto di vista energetico produce meno emissioni di CO2 e consente di risparmiare sui consumi, e dunque in bolletta. Inoltre, la ragione principale di un investimento del genere è il miglioramento delle proprie condizioni di vita.

Una casa ecologica ed efficiente dal punto di vista energetico, infatti, offre spazi confortevoli in cui svolgere le attività quotidiane, riposare bene e godere di temperature interne piacevoli, buona luminosità e controllo del rumore.

Infine, una casa costruita o ristrutturata in un’ottica sostenibile acquista oggi un maggior valore economico sul mercato. Perciò, nel momento in cui si vorrà vendere o mettere in affitto la propria abitazione, si otterrà un vantaggio notevole.

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