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Violenza sulle donne, l’azienda impara a riconoscerla e prevenirla

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violenza sulle donne


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INGO Group partecipando a ‘Progetto Libellula’ ha da poco concluso il percorso di sensibilizzazione sulla violenza di genere rivolto ai propri dipendenti

Riceviamo e pubblichiamo.

L’azienda può imparare a riconoscere la violenza e prevenirla, intercettando anche i primi segnali del malessere di una vittima e allo stesso tempo ponendosi come luogo in cui fornire un supporto concreto, promuovendo il dialogo sulla violenza, non soltanto sessuale, ma anche fisica, psicologica e economica.

Questo l’obiettivo di INGO – il nuovo Gruppo d’eccellenza dedicato allo sviluppo del business nel settore servizi e nella gestione innovativa dei processi di relazione – che ha da pochissimo concluso il percorso del ‘Progetto Libellula’ iniziato circa un anno fa con il coinvolgimento dei circa 700 dipendenti della sede di Paderno Dugnano (MI), Torino e Forlì.

Il percorso è stato strutturato in 3 fasi: una prima survey tematica per indagare il grado di coinvolgimento dei dipendenti nel tema della violenza di genere; un corso di formazione di un gruppo di 12 ambassador interni all’azienda che si sono voluti rendere portatori dei messaggi chiave ai propri colleghi; un workshop di una giornata con 3 tavoli di lavoro, moderati proprio dagli ambassador, per stimolare il dibattito sul tema della violenza sulle donne e fornire anche all’azienda delle indicazioni su possibili azioni concrete da mettere in campo.

Dall’indagine condotta da ‘Progetto Libellula’ tra i dipendenti delle 25 grandi aziende aderenti al programma, infatti, era emerso che il 68% degli intervistati individuava la promozione di una politica di pari opportunità in azienda come l’arma migliore per garantire parità di accesso, di sviluppo e di carriera, seguita dai servizi di consulenza legale e psicologica, i corsi di difesa personale, l’erogazione di seminari e giornate formative sui temi rivolti ai dipendenti e ai familiari. Evidenze che in una realtà a presenza prettamente femminile come INGO risultano ancora più pertinenti e degne di attenzione.

Dichiara Sara M. Ambassador INGO – Progetto Libellula:

La violenza non è un fatto eccezionale! Questo mi ha insegnato il Progetto Libellula. L’averne potuto parlare liberamente è un primo passo per riconoscerla, prevenirla e non darle spazio.

Dichiara Lorenzo Finazzi, HR Business Partner di INGO:

È fondamentale che anche le aziende diventino luoghi in cui poter veicolare messaggi come quelli di cui il Progetto Libellula si fa promotore. Sono sicuro che da oggi i dipendenti INGO siano un po’ più consapevoli della diffusione della violenza sulle donne, ma su questi temi non bisogna mai abbassare la guardia. Quello fatto con Zeta Service è stato un percorso complesso e ricco di stimoli per tutti noi.

L’ultimo rapporto Istat, riferito al 2016, del resto, parla di 149 donne vittime di omicidi volontari. Di questi, 3 su 4 sono stati commessi in ambito familiare, in maggioranza dal partner della donna. Dati allarmanti parlano di donne che hanno subito forme di violenza sessuale prima dei 16 anni, nella grande maggioranza dei casi da persone di famiglia o amici. Poche donne, sottolinea il rapporto Istat, parlano con qualcuno della violenza subita, e ancora meno sono quelle che denunciano.

Aggiunge Finazzi:

Per questo, abbiamo voluto portare il tema in azienda: più se ne parla, meglio è. Nata a inizio 2018 dalla ventennale esperienza di successo del “call center etico”.

Phonetica, INGO ha nel proprio DNA una sensibilità verso le tematiche di CSR.
La collaborazione con ‘Progetto Libellula’ è solo una delle iniziative in questo ambito portate avanti dall’azienda:
– conciliazione lavoro-vita privata: chi lavora in Phonetica, contact center del Gruppo INGO, ha la possibilità di autocandidarsi per turni proposti dai planner aziendale oppure offrire la propria disponibilità al cambio turno con un collega che dovesse farne richiesta.

Inoltre, la modalità di organizzazione del lavoro su turni part time favorisce chi ha esigenze familiari:
– da qualche settimana un osteopata professionista è in ufficio a disposizione dei dipendenti per alleviare e curare i problemi derivanti dalle posture scorrette;
– sono in previsione interventi formativi e di counseling per offrire alle persone ascolto e sostegno in diversi ambiti fra cui la gestione dello stress.

Tutte iniziative che testimoniano come l’azienda sia profondamente attenta al benessere dei suoi dipendenti.

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