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Il mare dei Bronzi di Riace (RC): finalmente inizio scavi?

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Mare di Riace


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La Capitaneria di Porto ha interdetto l’area di Riace al traffico con il divieto di transito, balneazione e pesca

Normalmente le favole iniziano con C’era una volta, tanto tempo fa…

Questa volta, invece, esordiremo in altro modo…

C’era una volta, il 16 agosto 1972, un sub romano, inseguendo un polpo, trovò un gruppo di statue complete di elmi, lance e scudi che, magicamente, da un gruppo si ridussero a due, sempre complete di elmi, scudi, lance e forse anche schinieri.

Ma la magia non finì qui: le due statue si trasformarono ancora, cambiando postura e coprendosi di incrostazioni, senza più elmi né armi!

Ma come possono due statue in bronzo spogliarsi da sole delle proprie armi, cambiare posa e cospargersi di tanti sedimenti da necessitare di accurati restauri?

Come mai, per queste dichiarazioni, il sub Stefano Mariottini è stato premiato e non indagato?

Sarà uno dei tanti misteri italiani o forse uno dei tanti misteri che, poco alla volta, stanno emergendo in tutta la loro gravità?

A tali domande, se ne affiancherebbero un numero infinito di altre, ma ci limiteremo a chiederci come mai, in seguito ai rinvenimenti, l’area non sia stata interdetta ma sempre più frequentata da bagnanti e sub.

Cosa stabilisce il Ministero di fronte a queste sensazionali scoperte?

La conseguenza è stata la possibilità, senza limiti, di perlustrare i fondali di un mare meraviglioso, esplorazioni in cui, in tanti, avranno portato via tesori sconosciuti, che non ritorneranno più!

Come mai, neppure in seguito alla consegna del report da parte del mecenate americano George Robb contenente l’intercettazione di 400 anomalie metalliche, su cui ci siamo soffermati in un precedente articolo, nulla di concreto è stato fatto?

Perché ricerche più concrete sono iniziate solo qualche mese fa, anziché nel 1972 o nel 2004, dopo le rilevazioni di mister Robb?

Meglio tardi che mai direte voi…

Ma perché attendere tanto, o meglio, perché l’attenzione si è alzata dopo il ritrovamento della presunta pupilla completa di iride e dei 5 grossi chiodi in rame e un rivetto di nave romana del III sec. d.C., da parte dello scrittore e sub Giuseppe Braghò, avvenuto lo scorso agosto?

Ciò che sappiamo è che le prospezioni iniziate quest’anno, recentemente interrotte per cause climatiche, riprenderanno a pieno regime e,  soprattutto, finalmente, la Capitaneria di Porto ha interdetto l’area di Riace al traffico con il divieto di transito, balneazione e pesca e ricevuto la richiesta dalla Soprintendenza reggina di prolungare il divieto fino all’estate prossima. In ragione di ciò si pensa “in grande”.

Un grande traguardo, che lascia intendere imminenti scavi di cui aspettiamo con entusiasmo gli esiti.

Attendiamo aggiornamenti da questo splendido mare, dove tutto è iniziato e dove, come si può vedere nell’immagine, la motovedetta dei Carabinieri è già in allerta con due motonavi di appoggio.

Non si può tornare indietro, ma si può guardare al futuro con una punta di ottimismo e l’augurio che questa intricata trama abbia presto un lieto fine.

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Autore Daniela La Cava

Daniela La Cava, scrittrice, costumista, storica del Costume. Autrice di volumi sulla storia del costume dal titolo "Il viaggio della moda nel tempo". Collabora con terronitv raccontando storie e leggende della sua terra.