Home Rubriche Risvegli Eurabia ed il suo burka sull’Europa

Eurabia ed il suo burka sull’Europa

2039


Download PDF

Dal 2001, e con precisione dall’attentato alle Twin Towers dell’undici settembre, la Fallaci si è battuta sino all’ultimo colpo di “penna” per aprire gli occhi all’Occidente, all’Europa.
Iniziando con ‘La Rabbia e l’Orgoglio’, passando per ‘La forza della Ragione’ e terminare con ‘Intervista a sé stessa’ e ‘L’Apocalisse’, letteralmente sacrificando la sua già cagionevole salute affetta da un cancro che l’ha poi condotta alla morte qualche anno più tardi, “l’Oriana”, ha tentato, con tutte le sue forze, di far aprire gli occhi all’Europa. Ma la trasformazione era già avvenuta: l’Europa stava mutandosi in Eurabia, ed il suo “burka” copriva con l’oscurità insita in sé, la nostra tradizione, le nostre radici culturali sia laiche che religiose, fino a giungere al cibo geneticamente modificato che oramai arriva sulle nostre tavole ormai da anni.

Silenziosamente, dapprima hanno “attentato” i nostri simboli religiosi, accanendosi contro la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche o in quelle di giustizia: come se duemila anni di storia potessero cancellarsi togliendo chiodi alle spalle delle croci. Poi si è cercato in tutti i modi di mantenere in piedi l’Euro, al solo fine di sostenere l’antiamericanismo e gonfiare gli stipendi degli europarlamentari, esentasse; poi si è passati alle imposizioni “europee” di cibi che non solo si modificano geneticamente, ma che, inevitabilmente, hanno un’incisione negativa anche su di noi e, quindi, sulla nostra salute.

E adesso siamo giunti al cuore dell’Eurabia, quale? Due attentati a Parigi nello stesso anno, fino ad arrivare all’attentato di Bruxelles di qualche giorno fa.

Altro sangue, altro dolore, altra guerra che porta disperazione, sgomento e soprattutto paura.

La verità è che siamo in guerra aperta e l’Isis è il nostro reale nemico dichiarato.

Non servono monumenti illuminati dai colori delle nostre bandiere: non è più tempo di rappresentare il nostro “civile disappunto” con queste pseudo manifestazioni mediatiche che fanno il giro del mondo attraverso la rete e le televisioni. Non serve!!!

Ciò che l’Europa sta dimostrando è soltanto debolezza, mancata capacità di difendersi e soprattutto totale vulnerabilità. Se in Italia non sono ancora accaduti attentati è proprio perché il nostro Paese, da un punto di vista meramente geografico, rappresenta un “ponte” fra il Medio Oriente e l’Europa. Non ci sono altre spiegazioni.

Il flusso enorme dei migranti è un fenomeno che aggrava tantissimo l’attuale situazione dei Paesi europei. Permettiamo a chiunque di entrare in casa nostra e fare ciò che vuole. In Italia poi, sono più tutelati i migranti che gli stessi cittadini che magari versano in difficoltà economiche e possono andare tranquillamente a suicidarsi facendosi bruciare benzina addosso per qualche debito insoluto.

“Brucia Troia, brucia Troia”, queste le parole che la Fallaci “urlava” nei propri articoli per dare una sveglia alla residuale Europa. Oramai siamo alla resa dei conti e le mattanze dell’Isis sono sempre più feroci e frequenti. Questa è una guerra ideologica, a sfondo religioso che, nel nome di un Corano che porta in sé guerra e distruzione fra le sue sure, sta facendo vittime innocenti di europei che ancora non capiscono, né comprendono la crudeltà con cui queste bestie dissacrano il valore assoluto della vita.

Una sola vittima del terrorismo è persa per sempre e nessuno potrà mai restituirla alla moglie, al padre, al figlio, al marito o alla propria madre.

Noi europei, tutti cittadini di questo continente, dobbiamo pretendere dai nostri governanti maggiore tutela, difesa, sicurezza.

Si agisce troppo in ritardo, quando oramai il sangue è sparso e non ci resta che piangere di dolore per il vuoto lasciato dalla cruda morte. Non c’è più tempo per discorsi di integrazione multiculturale o possibilità di dialogo tra le varie etnie: non può esserci dialogo con chi ha come unico obiettivo uccidere e fare mattanze di vittime del tutto innocenti.

Questa che stiamo vivendo è una nuova “Shoah” che ha come unico fine la distruzione dei popoli europei, di tutto l’Occidente e dei principi fondamentali della democrazia.

L’Eurabia è riuscita a mettere il burka all’Europa e l’oscurità che ne discende è abissale.

Persino tra le “mura di casa nostra”, in Campidoglio, per una formale visita del presidente iraniano Hassan Rohani lo sorso 25 gennaio, siamo stati capaci di nascondere i nostri talenti museali con delle aberranti scatole bianche e, davvero, se fosse stata viva la Fallaci, avrebbe detto parole del tipo “Hanno messo il burka alle nostre radici storiche”.

Il tempo non ci è più favorevole per meditare e comprendere: siamo in guerra!

Autore Antonio Masullo

Antonio Masullo, giornalista pubblicista, avvocato penalista ed esperto in telecomunicazioni, vive e lavora a Napoli. Autore di quattro romanzi, "Solo di passaggio", "Namastè", "Il diario di Alma" e "Shoah - La cintura del Male".