Superata la fase di approccio e di apprendimento di alcune fondamentali strutture linguistiche, si potrebbe contemplare l’adozione di strategie didattiche basate sulla consapevolezza che i saperi possono essere utilizzati e manipolati dai discenti in maniera personale e creativa.
In quest’ottica, ispirata ai modelli costruttivisti, si può pensare al docente come ad un facilitatore di conoscenze e ai discenti come ad attori epistemici responsabili del proprio apprendimento.
Ad esempio, per presentare la musica nel mondo antico a studenti di I liceo classico che nutrono un particolare interesse per la musica, si potrebbe partire dalla loro esperienza pratica e dalle loro conoscenze musicali, stimolandoli ad intraprendere un percorso di indagine personale. Può essere utile rivolgere domande agli studenti relative alla loro concezione della musica e proporre, ad esempio, la lettura di un passo della Repubblica di Platone. Gli studenti potrebbero confrontarsi tra di loro e poi effettuare ricerche sull’argomento. L’indagine li porterebbe a sviluppare nuove ipotesi e nuove conoscenze da presentare nelle lezioni successive.
Compito del docente è porre domande sugli strumenti e sulle fonti utilizzate e, senza mai prescrivere un preciso e rigoroso percorso, fornire delle indicazioni in modo che in futuri lavori l’indagine non risulti caotica.
Potrebbe poi seguire una fase cognitivista in cui, sempre stimolando gli studenti ad intervenire e ponendo domande, il docente organizzi i contenuti delle loro ricerche instaurando collegamenti con passi di Platone e di Aristotele che essi stessi eventualmente hanno indicato, e introducendo la lettura di alcuni passi del de musica pseudo-plutarcheo.
Carmelo Cutolo
Autore Carmelo Cutolo
Carmelo Cutolo, giornalista pubblicista, dottore di ricerca in Filologia classica, docente di lettere nelle scuole di secondo grado, appassionato di poesia, di ciclismo e di calcio.
