Home Territorio Estero Yemen: 3519 crimini Houthi a Ibb in 3 anni

Yemen: 3519 crimini Houthi a Ibb in 3 anni

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Lo rivela il rapporto di un’organizzazione per i diritti umani

Un rapporto sui diritti umani in Yemen rivela che dal 1° gennaio 2020 al 30 marzo 2023, il gruppo ribelle Houthi dello Yemen ha commesso più di 3.519 crimini e violazioni nel Governatorato di Ibb, nello Yemen centrale.

Il recente documento pubblicato dalla Rete yemenita per i diritti e le libertà ha confermato il coinvolgimento del gruppo Houthi nell’uccisione di 213 civili disarmati provenienti da varie direzioni del governatorato. Tra le vittime si contano bambini, donne e uomini anziani. Si denunciano anche il ferimento di 189 persone, inclusi 9 bambini, 8 donne e 8 anziani e l’aggressione a 121 altri civili, inclusi 26 bambini, 21 donne e 18 persone anziane.

Il rapporto registra 13 omicidi, 9 esecuzioni di leader politici e figure sociali e 9 omicidi di persone rapite e uccise sotto tortura.

Ha inoltre monitorato il rapimento di 582 civili da parte del gruppo Houthi, compresi bambini e donne. Circa 123 rapiti dal governatorato di Ibb sono ancora nelle carceri del gruppo. Il team sul campo della rete ha anche registrato 65 casi di tortura dei rapiti nelle carceri del gruppo Houthi, secondo l’agenzia di stampa Saba.

Il rapporto ha documentato 532 casi di danni a proprietà pubbliche e private a seguito del raid degli Houthi, incluse 492 strutture residenziali, che sono state prese d’assalto oltre al bombardamento di 12 case.

Ha anche indicato che il gruppo Houthi ha saccheggiato 65 fattorie, distrutto completamente 12 altre fattorie, saccheggiati 38 veicoli e mezzi di trasporto e demoliti due serbatoi di raccolta dell’acqua.

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Autore Redazione Arabia Felix

Arabia Felix raccoglie le notizie di rilievo e di carattere politico e istituzionale e di sicurezza provenienti dal mondo arabo e dal Medio Oriente in generale, partendo dal Marocco arrivando ai Paesi del Golfo, con particolare riferimento alla regione della penisola arabica, che una volta veniva chiamata dai romani Arabia Felix e che oggi, invece, è teatro di guerra. La fonte delle notizie sono i media locali in lingua araba per dire quello che i media italiani non dicono.