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Studio Monda: l’eccellenza dell’odontoiatria

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Domenico Monda


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Intervista a Domenico Monda, da decenni pioniere dell’innovazione odontoiatrica

Incontriamo una delle eccellenze mediche di Napoli, il Dottor Domenico Monda, dell’omonimo Studio Odontoiatrico sito in via Manzoni n.15 e via Tasso n.480, in occasione della Giornata Internazionale della salute orale, affinché, data la sua quarantennale esperienza in Italia e all’estero e il confronto con culture e metodiche differenti, lanci un appello per incentivare persone, comunità ed istituzioni ad agire per ridurre l’impatto delle patologie del cavo orale.

Specialista in Odontoiatria e Protesi dentaria implatoprotesi, Posturologia, Luce Laser nel Distretto cranio facciale, Ortodonzia Invisalign, ha un curriculum impressionante, ma questo è notorio.

Dopo una lunga e profonda chiacchierata, in cui parliamo anche di filosofia, letteratura e tanto altro, scopriamo un abile comunicatore, dal tono di voce rasserenante, sguardo rassicurante e, soprattutto, approccio empatico, riconoscente al suo valido staff che gli permette ogni giorno di migliorarsi.

Un mix vincente, insomma, a maggior ragione quando ci si siede su “quella” poltrona, che, ammettiamolo, un po’ di tensione la provoca a tutti, specialmente ai più piccoli.

Innovazione, prevenzione per la salute, formazione continua per tenere aggiornate le proprie competenze professionali sono tra le parole chiave che contraddistinguono l’attività dello studio, da sempre all’avanguardia, tant’è che, ancor prima che l’emergenza sanitaria da Covid-19 fosse conclamata, per mantenere gli ambienti asettici da batteri, virus, allergeni ed acari, si è dotato di tutto ciò che poteva servire per prevenire e mettere in sicurezza operatori e pazienti come vaporiere, tute, schermi, occhiali a tenuta, gel, sterilizzatori d’aria sovradimensionati, funzionanti h24.

Per assicurare altissimi standard di qualità utilizza apparecchiature di ultima generazione, tra cui la TAC Cone Beam 3D, a basso dosaggio del cavo orale, una moderna metodologia diagnostica, che restituisce immagini ad elevata risoluzione spaziale, corrispondenti alla realtà anatomica, con rapporto 1:1, e ha indicazioni rilevanti nella patologia sinusale, nello studio delle articolazioni temporo – mandibolari, nelle anomalie ossee del massiccio facciale, permettendo di individuare alterazioni ossee di tipo flogistico, sei apparecchi fissi e cinque portatili per la radiofrequenza, tre diversi laser – Erbium Yag, Neodymium Yag, Laser a diodi -, CAD CAM., T. Scan, elettromiografia, kinesiografia, pedana stabilometrica, sedazione cosciente, ozono.

Ecco perché alle sue mani esperte si affidano anche celeberrimi personaggi del panorama internazionale, fieri della loro bocca sana, di cui, ovviamente, non sveleremo i nomi.

Non impressionatevi, però; per venire incontro alle esigenze di diverse categorie di lavoratori, lo studio è convenzionato con Primadent, FASDAC, Day Medical, CASAGIT, ASSILT, FISDE, Guardia di Finanza, Regione Campania, Polizia di Stato, QuAS, UniSalute, Wind, PREVIMEDICAL, Pronto-Care, FASI, CASPIE, ASSIDIM, FASCHIM, Generali, MyRete, Poste Italiane e MyAssistance.

Ma conosciamolo meglio.

Classe 1964, laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, conseguita presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, vanta la partecipazione e l’organizzazione di svariati corsi di formazione, perfezionamento ed aggiornamento in Osteopatia, indirizzo Posturale Plantare, implantologia endo – ossea, ortognatodonzia clinica, riabilitazione dell’edentulismo totale e dell’edentulia avanzata, relazione centrica e disfunzionale temporo – mandibolare, implantologia su impianti PHI, implantoprotesi sul multy system, Laser Erbium Chromium e Laser ND.

Molteplici i suoi contributi, in qualità di relatore, a prestigiosi congressi nazionali ed internazionali della Società Italiana di Osteointegrazione e della Società Italiana di Odontostomatologia dello Sport.

Opinion Leader per metodologia implantare PHI, Sweden & Martina, Regione Campania per Laser ND YAG ed ERBIO per Sweden & Martina, nominato medico esperto dell’Unione Nazionale Consumatori sede – Vomero – Arenella Napoli.

Ha insegnato presso l’Università di Genova – Dipartimento di Scienze e tecnologie biofisiche mediche e Odontostomatologiche e al Centro Dipartimentale di Laser Chirurgia e Laser Terapia e presso la Scuola Italiana di Implantologia della Dentisti Associati – M.B.R. S.r.l. – Dipartimento Odontoiatrico di Bergamo, ha lavorato 15 anni in Svizzera ed è socio del NY College of Dentistry.

Tra i tanti servizi offerti, dalla consulenza medica al trasporto gratuito, dall’abitazione del paziente alla struttura, il suo studio si occupa di ortodonzia, patologia orale, chirurgia orale e postura.

E veniamo, finalmente, all’intervista.

Conoscenza e consapevolezza: a che punto siamo nell’individuazione delle azioni più efficaci ed efficienti per sostenere la prevenzione dentale e mantenere una bocca sana fin da piccoli?

L’unica cosa che non viene fatta in Italia, che è poi quella che costa meno, è la prevenzione. Perché, purtroppo, alla luce di quello che vedo, preferiamo correggere un labbro, un difetto fisico, piuttosto che i denti, che sono, invece, molto importanti, poiché fanno parte del corpo. La masticazione è alla base del poter spezzettare il cibo, digerire bene ed avere un buon equilibrio.

Non abbiamo un sistema sanitario imperniato sulla prevenzione, non abbiamo un’educazione sanitaria a fare mediamente tre controlli l’anno, che sicuramente non eliminano la possibilità di trovare delle problematiche, ma ci permettono di prevenire tutto quello che è uno status quo ante, come un tumore del cavo orale e delle carie evidenti.

Una volta all’anno va fatta un’ortopantomografia, un Cone Beam in casi particolari, che è un computed tomography tridimensionale che permette di vedere il dente, la mandibola e le strutture paradentarie in 3D.

Non ci hanno insegnato che, superati i 35 – 40 anni, dobbiamo manutenere gli equilibri del nostro corpo attraverso la compensazione di carenze di vitamine che vanno via via scemando.

Spesso si perdono un impianto o una protesi non solo per la cattiva manutenzione, ma anche e soprattutto perché il corpo resta privo di determinate qualità che vanno compensate.

Cosa consiglio? Mediamente una visita all’anno, determinate analisi superati i 40 anni e una Cone Beam ogni due anni.

Proteggere il sorriso dei denti decidui allontana patologie che causano dolore ed ascessi, problemi di alimentazione, ritardo della crescita, difficoltà nel parlare, alterazioni dei denti permanenti e disturbi del sonno, contribuisce ad aumentare l’autostima e a costruirsi difese immunitarie emotive necessarie per una corretta interazione sociale. Un motivo in più per educare la società alla cura dell’igiene e della salute orale dei bambini, giusto?

I denti decidui o da latte, che abbiamo fino all’età prepuberale, sono fondamentali, perché tengono la strada aperta a quella che sarà l’uscita del dente definitivo, attraverso un legamento che si chiama gubernaculum dentis. Vanno curati perché ci permettono di creare la struttura ossea e l’equilibrio del bambino prima e dell’adulto poi.

Quando intervenire? Non tanto nei primi mesi di vita, a meno di problemi alla lingua, ai frenuli o a una deglutizione atipica, che va eventualmente corretta con l’ausilio di un fisioterapista e di un logopedista.

Di certo, è opportuna una prima visita quando il bambino ha tra i 4 e i 6 anni, da ripetere una volta l’anno.

La prevenzione va concentrata sul rafforzamento dello smalto, secondo la metodica classica: fluorare o per uso topico, quindi localmente, o attraverso delle compresse, che però si è riscontrato non essere molto efficaci.

Ovviamente, vanno prima fatte delle verifiche; se, ad esempio, il piccolo fosse autistico, se avesse determinate carenze a livello psicologico, il fluoro andrebbe assolutamente eliminato. Come sempre ogni paziente è storia a sé.

In base alla tecnologia di cui dispone la struttura sanitaria o lo studio è possibile intervenire in un modo o in un altro. Se c’è un laser, l’odontoiatra può fare la vetrificazione dei solchi, altrimenti può ricorrere alla loro sigillatura attraverso dei silanti, dei materiali di chiusura dei solchi di masticazione, perché da lì si verificano le carie che non sono ancora sviluppate.

Hai citato il laser, tecnologia ottimale soprattutto per i bambini, più facilmente impressionabili, di cui non tutti gli odontoiatri dispongono, che usi da più di vent’anni. Come funziona e quali vantaggi ha?

Il laser non è una tecnologia innovativa, io la adopero da quando è disponibile sul mercato, ventitré anni; ancora oggi è costosa e, soprattutto, non può essere data in mano a chiunque, perché necessita di una formazione specifica e non di improvvisazione.

Permette di fare delle cose per me indispensabili, a partire dal trattamento dalle carie, senza usare il trapano, evitando, così, dolore e anestesia.

Unico accorgimento, indossare e far indossare gli occhiali protettivi per evitare danni alla retina.

Allo stato attuale ci sono tre differenti tecnologie – Erbium Yag, Neodymium Yag e Laser a diodi – e, dopo 23 anni solo due scuole laser di perfezionamento in Italia, una del Prof. Benedicenti a Genova, un’altra a Roma.

L’ingiustificato ritardo nel nostro Paese nell’insegnamento in terapia laser, che in troppi ritengono inutile, equivale a dire che, pur avendo a disposizione TAV e aereo, si scelga di percorrere lunghe distanze in calesse.

Formarsi alla tecnologia laser, rendersi esperti e, non solo acquisirla, ma anche acquistarla, è un costo non da poco, ma la vita è fatta di scelte e, di certo, i tre diversi laser che ho, mi permettono un upgrading con il paziente e nel mio vivere quotidiano per me irrinunciabile.

Nel 2003, quando ho insegnato all’Università di Genova e dopo un corso di perfezionamento in luce laser, ho scoperto un mondo nuovo.

È triste pensare che mentre in alcuni Paesi europei l’amalgama d’argento sia vietato, perché tossico, dato che contiene mercurio, in Italia è solo sconsigliato e tuttora usato nelle ASL e in tanti studi privati.

Da noi esistono due odontoiatrie, una degli anni Sessanta, immobile, e una che, invece, vuol evolversi, ma viene frenata.

Secondo te, si può cambiare questa situazione?

Chi non ha la possibilità di formarsi sulla tecnologia laser a Genova o a Roma, che servizio potrà assicurare alla collettività?

Che tipo di informazione falsata diamo ai nostri pazienti?

Conoscenza e consapevolezza di quello che si fa sono la prima cosa nella vita come nella professione, insieme al piacere di essere un’eccellenza.

Se non ho voglia di primeggiare nel mio campo, di lavorare secondo i miei sogni, di avere un tecnicismo mentale, non potrò mai creare una nuova realtà, ma lascerò culturalmente arretrata l’Umanità.

Eppure, c’è a chi fa comodo zittire i sognatori e lasciare il mondo nell’ignoranza. Gli stessi input che ci vengono dati dall’alto servono a decerebrarci, rendendoci vittime di quello che ci vogliono propinare. Occorre, invece, risvegliare le coscienze, tornare a pensare autonomamente, andare all’essenza, riscoprire il piacere di ascoltare e di ascoltarsi, illuminare il Cosmo.

E, su questa scia, in partnership con una multinazionale americana, stai per dar vita ad una nuova tipologia di studio in Campania, che dedichi il 20 – 30% della sua attività ad una scuola di pensiero. Cosa ci puoi anticipare?

Parliamo di una grande unità operativa, 650 mq, che si unirà ad una preesistente, per un totale di 900 mq.

La prima figura professionale che inserirò sarà quella di una psicologa, il cui approccio deve precedere quello medico.

La prima regola è far capire al paziente che può guarire, in questo modo lo si sana già al 60%, più di quello che potrei fare mettendogli le mani in bocca, perché gli ho dato fiducia in se stesso.

Poi ci saranno altri specialisti, ho tanti amici preparatissimi che mi hanno già assicurato la loro disponibilità. Vogliamo fare le cose per bene, per questo non serve affrettare i tempi. Ma una scuola di pensiero autonomo è fondamentale, soprattutto oggi.

Un giusto odontoiatra, un giusto giornalista, un giusto essere umano deve avere la capacità di far funzionare la propria testa; solo questo ci porterà all’innovazione e non ad un popolo che segue ed obbedisce senza mettere in dubbio quello che ci viene presentato come verità assoluta.

Quanto può essere rassicurante per un paziente sapere di avere a disposizione l’eccellenza dell’odontoiatria e della tecnologia che utilizza?

Qualsiasi lavoro si faccia oggi, anche la casalinga, è assolutamente impossibile senza tecnologia.

Mi sono sempre posto il problema che se un giorno dovesse mancare la corrente andremmo tutti in crisi, incapaci di fare qualsiasi cosa, e torneremmo all’età della pietra.

Però, se ignori la pratica dell’età della pietra, non puoi arrivare alla conoscenza dell’età dell’iper tecnologia, quindi, devi partire dalle basi, che sono imprescindibili.

Se nel trattare un dente, nel devitalizzarlo, posso permettermi di non usare il localizzatore elettronico dell’apice, che, con un segnale elettrico, mi avvisa quando sono arrivato alla fine del canale, è perché dai 17 ai 22 anni ho devitalizzato i denti estratti da mio padre in uno sgabuzzino, per farmi la mia manualità, ed oggi, con 40 anni di esperienza, posso dire che quello strumento coincide con le mie mani.

Questo tipo di conoscenza, affinata nel tempo, non posso trasferirla in un lampo ad un’altra persona; occorre che ognuno di noi faccia la propria gavetta, anche passando attraverso tanti insuccessi, perché solo chi non opera non sbaglia.

Il medico bravo è quello che sa riparare ai propri errori. Oggi ci affidiamo troppo alla tecnologia, dimenticando che ognuno di noi si deve cucire addosso il proprio vestito. Non rinunciamo alla nostra unicità!

Ricorri alla radiofrequenza per trattare una serie di patologie. Quali i vantaggi a breve, medio e lungo termine?

La radiofrequenza può essere adoperata su tutti e funziona su tre presupposti: accelera la guarigione dei tessuti molli, accelera e stimola la crescita dell’osso ed ha un programma antiedemigeno.

In pratica, tutto quello che andiamo a trattare, da innesti a impianti, guarisce prima, così come patologie, gonfiori ed edema post estrattivi.

Il principio è che incrementa l’ATP nei mitocondri, il che significa che la cellula duplica per quantità di energia sana, per cui, se la stimolo con questo tipo di input in una determinata maniera, aumenta l’adenosina trifosfato e la cellula si sana in minore tempo.

È lo stesso effetto che ha anche il laser, si chiama biostimolazione. Siamo in pochi in Italia ad averlo.

Per assicurare un sorriso splendente hai messo a punto una tecnica sbiancante al laser che combina l’azione di un gel, a base di perossido di cabamide e di una sorgente luminosa, il Laser ND YAG o a diodi, che ha il vantaggio di non intaccare lo smalto e si può usare anche su un dente solo. Quali altre tecniche di sbiancamento dei denti usi?

Ho a disposizione tutte le tecniche di sbiancamento dei denti che sono in uso, dalle domiciliari a quelle in studio, da quelle con lampada a quelle con laser; scegliamo sempre in base alla patologia del paziente e al tempo che vuole impiegare, perché, troppo spesso, ha una fretta assurda di finire prima, senza capire che ogni cosa deve essere fatta in un certo periodo.

L’effetto dura tra i sei e i dodici mesi, in dipendenza da una corretta igiene orale domiciliare e in studio.

Non so se essere più divertito o disorientato dal fatto che oggi arriva gente con denti cariati che chiede solo di sbiancarli; siamo la società dell’apparire, in cui conta più la pseudo competenza acquisita leggendo online su di un sito più o meno attendibile, che quella fatta sul campo, dopo decenni di studi e continui corsi di aggiornamento.

Sul lettino non trovo il semplice paziente, ma il “luminare da web”, che mi suggerisce pure la tecnica da utilizzare!

A chi mi chiede il brillantino sul dente consiglio di rivolgersi ad un centro estetico, a chi vuole il dente d’oro, perché va di moda, dico che quel che è importante è tenere il dente sano.

Mantengo quella che è la mia etica, guardo alla sostanza; voglio fare l’odontoiatra, è per questo che sono nato.

Che mi dici del tuo staff, preparatissimo, affidabile e capace di comprendere anche le esigenze psicologiche del paziente, il più delle volte alle prese con scompensi emotivi a causa del dolore?

Personalmente ho un’équipe composta, in maggioranza, da donne, che reputo essere più intelligenti, più pronte, più intuitive.

Sono stato un uomo molto fortunato. Le persone che ho incontrato non solo mi hanno dato la possibilità di crescere e di arrivare fin qua, ma mi hanno fatto il dono più importante della loro vita, che ho pagato nulla, mi hanno regalato il loro tempo ed è un qualcosa che non si può restituire né quantificare.

A fare la differenza, nella vita, è il sudore di guadagnarsi le cose, ma, al contempo, il segreto è nella condivisione.

La vera acquisizione della felicità, per me, è vedere la gioia negli occhi di qualcuno a cui si è donato qualcosa, non il possesso della cosa in sé.

Io non sono più o meno bravo di tanti altri colleghi, non mi reputo un’eccellenza, ma cerco di fare eccellenza tutti i giorni, perché se credessi di esserlo allora sarebbe la fine, mi fermerei e non avanzerei nel mio percorso di crescita.

Che cosa mi porta a 58 anni a fare questo? Una cosa bellissima, che mi auguro non mi passi mai: la curiosità. La curiosità ti permette di crescere, di perfezionarti tutti i giorni, anche quando sbagli, anzi, è proprio dagli errori che ho imparato di più.

Quando ottieni il primo premio, ne godi e indugi in questa situazione di stallo; quando, invece, perdi una battaglia, allora ti fai mille domande perché non hai imparato qualcosa e trovi soluzioni diverse.

Rimettersi sempre in discussione, non accontentarsi mai, non darsi mai per mai arrivati e continuare il proprio percorso: questa per me è la curiosità.

Così come faccio mio anche il motto del Generale Douglas A. MacArthur, che ho incorniciato nello studio:

“Essere giovani non è una questione di età!

<<Non si diventa vecchi perché ci è piovuto addosso un certo numero di anni: si diventa vecchi perché si sono abbandonati i propri ideali.

Gli anni solcano la pelle; rinunciare al proprio ideale solca l’anima.

Le preoccupazioni, i dolori, i timori e la disperazione sono i nemici che, lentamente, ci piegano verso la terra e ci fanno diventare polvere prima della morte!

Giovane è colui che è capace di stupore e meraviglia. Come il bambino insaziabile egli si domanda: e poi?

Egli sfida gli avvenimenti e trova gioia nel gioco della vita.

– Voi siete giovani come lo è la vostra fede.
– Vecchi come il vostro dubbio. Giovani come la vostra fiducia in voi stessi.
– Giovani come la vostra speranza.
– Vecchi quanto il vostro abbattimento.

Rimarrete giovani, finché vi conserverete recettivi. Recettivi a ciò che è bello, buono e grande. Recettivi ai messaggi della natura, dell’uomo, dell’infinito>>”.

Sei anche promotore di iniziative di beneficenza i cui proventi sono destinati a progetti di prevenzione e ricerca. Ora che hai in programma?

Credo nella legge di risonanza dell’universo, secondo la quale più fai del bene e più ti torna indietro, ma so anche che la beneficenza va fatta in silenzio, altrimenti diventa pubblicità. Quindi lavoro per il bene comune, senza proclami.

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Autore Lorenza Iuliano

Lorenza Iuliano, vicedirettore ExPartibus, giornalista pubblicista, linguista, politologa, web master, esperta di comunicazione e SEO.